Per altre 6 persone chiesto l’obbligo di dimora. E ci sono ulteriori 8 indagati: la banda coinvolta anche in un traffico di droga
Rubavano mezzi in tutta la provincia di Catania e poi provavano a contattare il proprietario per estorcergli denaro con il cosiddetto metodo del cavallo di ritorno e costringendolo quindi a pagare nuovamente per riavere il proprio veicolo. Ma la banda – radicata nel quartiere di Picanello – ora è finita in manette.
Su delega della Procura di Catania, oltre 100 militari del comando provinciale dei carabinieri, supportati dai reparti specializzati dell’Arma, stanno eseguendo un’ordinanza applicativa di misura cautelare personale (6 in carcere e 6 all’obbligo di dimora) emessa dal gip. Sono inoltre in corso perquisizioni domiciliari con contestuale informazione di garanzia nei confronti di ulteriori 8 indagati in stato di libertà. Secondo l’accusa gli indagati sono ritenuti responsabili, in concorso e a vario titolo, di estorsione, furto aggravato, ricettazione aggravata, produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti, nonché detenzione illegale di armi.
Il gruppo criminale
L’operazione, denominata «Villa Glori», ha permesso di colpire un gruppo criminale, con disponibilità di armi e con base operativa in una «stalla» situata nel quartiere Picanello di Catania. Il gruppo, utilizzando strumenti altamente tecnologici, avrebbe perpetrato decine di furti di veicoli in tutta la provincia etnea. Successivamente, gli indagati avrebbero estorto somme di denaro, che superavano le migliaia di euro a seconda del valore di mercato del mezzo, ai proprietari per la restituzione.
Se non andava a buon il metodo del «cavallo di ritorno», in alternativa i veicoli venivano venduti per essere smembrati per ricettare i pezzi nel mercato nero. Dalle indagini è inoltre emerso che 12 indagati sarebbero stati anche coinvolti in un’attività di traffico e detenzione illecita di sostanze stupefacenti, principalmente marijuana, hashish ma anche droghe chimiche.
Entro 3 giorni
L’indagine, coordinata dalla Procura e condotta da carabinieri della compagnia Piazza Dante da ottobre 2022 ad aprile 2023, si è sviluppata attraverso attività tecnica di intercettazione e numerosi riscontri. I mezzi trafugati sarebbero poi diventati oggetto di estorsioni che fruttavano tra i 500 e i 1.500 euro. Era di tre giorni dal furto subito il limite temporale entro il quale i proprietari avrebbero potuto contattare gli autori per riottenere il bene solo dietro il pagamento di una tangente per il “riscatto”. In caso contrario il veicolo veniva venduto a persone deputate al “taglio”.
La stalla era la base dove gli indagati si sarebbero incontrati per pianificare i reati, discutere del prezzo delle estorsioni, trafficare stupefacenti e dove, durante una perquisizione, sono state sequestrate una pistola calibro 7,65, il calcio di un fucile, munizioni varie e 15 stecche di marijuana.
A riscontro delle investigazioni sono stati arrestati 6 soggetti. Inoltre, sono state sequestrate tre pistole, un fucile sovrapposto, munizioni varie, nonché oltre 20 kg di marijuana, 1,6 kg di hashish, 35 gr di cocaina, 25 gr di ketamina, 25 gr di Mdma, 19 pasticche di Ecstasye circa 5.000 euro in contante.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA
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