Inaugurata la nuova Terapia Intensiva all’ospedale di Mirano – Foto 1 di 7

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MIRANO – Il 16 dicembre 2024 segna una tappa importante per l’ospedale di Mirano, con l’inaugurazione della nuova Terapia Intensiva. Un investimento significativo di quasi 3,5 milioni di euro ha permesso la realizzazione di un reparto moderno e altamente tecnologico, pronto a rispondere alle crescenti necessità sanitarie del territorio. All’evento erano presenti l’assessore regionale Manuela Lanzarin, che ha tagliato il nastro, e il Direttore Generale dell’Ulss 3 Serenissima Edgardo Contato, che ha evidenziato come questa nuova struttura rappresenti un “concreto passo avanti nella cura e nell’assistenza dei cittadini”.

“La sanità della Riviera del Brenta cammina salda sulle due gambe degli ospedali di Mirano e Dolo”, ha dichiarato Lanzarin, sottolineando l’importanza di questa nuova Terapia Intensiva, che arricchisce e rafforza la rete ospedaliera regionale. Il nuovo reparto si inserisce in un percorso di potenziamento della sanità del Veneto, segnando una risposta tangibile alle necessità emerse anche durante l’emergenza sanitaria legata alla pandemia. “Abbiamo imparato a riconoscere la strategia e l’importanza di questi ambienti durante l’emergenza pandemica. Ora, questo nuovo reparto rappresenta un ulteriore tassello per la crescita della sanità regionale”, ha aggiunto l’assessore.

La nuova Terapia Intensiva si sviluppa su un’area di 562 metri quadrati e dispone di 9 posti letto, di cui 8 attivi e 1 pronto a essere attivato in situazioni di emergenza. Realizzata in un edificio ristrutturato, l’area è dotata delle più moderne tecnologie, con 6 box per l’isolamento dei pazienti. Il nuovo reparto è la risposta strutturale alle sfide emerse durante la pandemia, in particolare l’aumento della domanda di trattamenti intensivi. Inoltre, la nuova struttura diventa un punto di riferimento per una vasta area che comprende i comuni di Martellago, Mirano, Noale, Salzano, Santa Maria di Sala, Scorzè e Spinea, un bacino di circa 120mila abitanti.

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Il progetto rientra nell’ambito del “Decreto Rilancio” del 2020, che ha portato al riordino della rete ospedaliera e all’adozione di piani regionali per fronteggiare le emergenze sanitarie. I lavori sono iniziati nel settembre 2022 e si sono conclusi il 1° luglio 2024, con l’obiettivo di garantire i massimi standard di sicurezza e assistenza per i pazienti. Si prevede che il reparto accoglierà circa 280 pazienti all’anno, offrendo trattamenti per insufficienze respiratorie, cardiocircolatorie e renali, nonché per lesioni cerebrali, politraumi e pazienti post-neurochirurgici.

“Questo nuovo reparto è parte integrante della rete di assistenza intensiva del Veneto”, ha continuato Contato, evidenziando la stretta collaborazione con la Centrale Suem118, i Pronto Soccorso di Mirano e Dolo, e l’UTIC di Mirano. È previsto un ulteriore rafforzamento della collaborazione con la Rianimazione dell’Ospedale Hub di Mestre, con particolare attenzione ai pazienti neurolesi critici. Un aspetto fondamentale che ha trovato riscontro anche nelle parole del Presidente della Conferenza dei Sindaci, Andrea Martellato, che ha espresso la soddisfazione dei colleghi amministratori per l’importante realizzazione.

Il Sindaco di Mirano, Tiziano Baggio, ha sottolineato quanto sia fondamentale il lavoro degli operatori sanitari, che, insieme agli spazi e alle attrezzature all’avanguardia, sono la vera forza del sistema sanitario. “Questi strumenti sono fondamentali, ma non possiamo mai dimenticare che la loro efficacia dipende dalla professionalità e dall’impegno dei nostri medici e infermieri, che ogni giorno fanno la differenza per la salute dei cittadini”, ha affermato il primo cittadino.

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Oltre al nuovo reparto, sempre all’Ospedale di Mirano è stata inaugurata anche la nuova mensa aziendale, un altro importante miglioramento per i servizi dell’ospedale. La mensa, ristrutturata grazie a un investimento di circa 650mila euro, è stata realizzata al piano terra del Monoblocco OM 19 e offre 78 posti a sedere, in un’area complessiva di 522 metri quadrati. Concludendo, Lanzarin ha sottolineato che l’apertura della mensa rappresenta una risposta alle esigenze dei lavoratori sanitari, contribuendo al benessere degli operatori, ma anche a un uso più razionale degli spazi dell’ospedale.





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