Ternana: ora o mai più. Fra campo e mercato serve la svolta

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di Gianni Giardinieri

«Chi vince festeggia, chi perde spiega» (Julio Velasco): potremmo cominciare da qui nel tratteggiare la sconfitta di venerdì delle Fere in quel di Pineto. Sarebbe però riduttivo limitarsi ad un solo incontro, perché i numeri, per quanto freddi e certamente non esaustivi, scodellano una realtà ormai da affrontare ad occhi aperti: la Ternana nelle ultime cinque partite ha raccolto la miseria di 6 punti. Una media da metà classifica. Sic et simpliceter. La Virtus Entella ne ha raccolti 12, così come la Torres; la Vis Pesaro (prossimo avversario domenica 26 gennaio) 10. Solo il Pescara ha fatto molto peggio, racimolando la miseria di 3 punti.

Abate e D’Alessandro

Conosciamo, e per larga parte condividiamo, i «si ma…»: contro l’Entella in inferiorità numerica, a Pescara avremmo meritato la vittoria, idem con il Pontedera. Rispondiamo con i «si però…»: brutti gli ultimi venti minuti contro il Gubbio, che per poco non agguanta un clamoroso pareggio in 10 (questa volta loro), troppo leziosi con il Pontedera. E poi ieri, gara che pare mettere tutti d’accordo: a Pineto la peggiore Ternana della stagione. Stiamo spiegando, appunto, mentre i ragazzi di mister Tisci festeggiano. Restano, come un convitato di pietra, i 6 punti raccolti nelle ultime cinque gare.

Velasco – interpretazione necessariamente definibile come autentica – affermava che «spiegare» la sconfitta andava inteso come arrangiarsi a trovare una giustificazione per l’accaduto. E proviamoci allora, dal di fuori, a capire cosa non va in questa fase della stagione. Partiamo da mister Abate: difficile prendersela con un esordiente in panchina che tanto bene ha fatto finora, ma ci sono due cose che non capiamo. L’insistenza a puntare quasi sempre sugli stessi ‘cavalli’ e l’alternanza, che a volte pare sconfinare nell’incertezza, tra diversi sistemi di gioco, in particolare tra la difesa a tre e quella a quattro.

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Carlo Mammarella

Molti giovani sono ormai relegati al ruolo di comparse: Patanè, di fatto fuori dalla rosa e destinato a lasciare Terni in questa sessione di mercato; Mattheus, ormai desaparecido dopo l’infortunio alla caviglia (da cui da tempo si è ripreso) e Carboni, a Pineto impiegato per pochi minuti dopo lunga latitanza. E poi calciatori di categoria che ci appaiono sotto utilizzati, come Aloi e Tito. Scelte legittime di un allenatore, per carità, ma forse una maggiore alternanza potrebbe fornire freschezza e ossigeno ad una squadra che sembra anche in un momento di flessione atletica. Peraltro, sembra rivedere a tratti quella leziosità nel giro palla che sembrava abbandonata a favore di una maggiore verticalizzazione nell’arrivare nella porta avversaria.

Abate, poi, alla domanda sul calciomercato da un paio di volte a questa parte si ‘rifugia’ in corner: «Chiedete al presidente», come se D’Alessandro dovesse dirci qualcosa per giustificare il totale immobilismo di questi primi 18 giorni del mercato di ‘riparazione’ invernale. Ci sono dei problemi di natura economica? Le risorse finanziarie, perlomeno per integrare la rosa priva di due lungodegenti come Krastev e Damiani, sono venute meno? Noi non possiamo dare una risposta in merito, ma certo alcune operazioni a cui per la chiusura definitiva mancavano solo meri dettagli si sono inabissate (Tozzuolo su tutte).

Ai lati i D’Alessandro

D’Alessandro, in sala stampa dopo la gara interna con il Gubbio, aveva parlato di «settimana importante per il mercato». Bene, siamo a sabato 19 e per il momento tutto tace. La capolista Entella, in un batter d’ali, ha già rinforzato la rosa con tre giocatori di buona qualità: non fenomeni, ma calciatori funzionali al progetto di mister Gallo. Abate, al contrario, per mettere in campo 22 calciatori nelle partitelle deve chiamare i ragazzi della Primavera. Facile immaginare che in tal senso non sia proprio felicissimo.

E Carlo Mammarella, il direttore sportivo? Che sia stato preso in contropiede anche lui da un improvviso dietrofront sulle risorse da impiegare per rinforzare la rosa? O invece, magari, sta solo aspettando il momento buono per chiudere qualche contratto? Trattative ne ha imbastite, alcune di fatto definite (vedi sopra Tozzuolo), altre magari abbandonate sul nascere. Resta il dato numerico: ad oggi, e ci sarebbe da sbrigarsi, nessuna operazione compiuta, in entrata come in uscita.

Ci resta una considerazione: la Ternana ha ancora tutte le possibilità per vincere il campionato, per arrivare prima. Trovi allora la forza economica per non lasciare nulla di intentato nella rincorsa al vertice. Restare in serie C sarà molto più costoso che giocare, il prossimo anno, in serie B.



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