Antonio Patuelli riceve il Pegaso d’Oro, massima onorificenza della Regione Toscana

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La Regione Toscana ha conferito oggi, sabato 18 gennaio, la sua massima onorificenza, il Pegaso d’Oro, ad Antonio Patuelli, figura di spicco nel mondo economico-finanziario e presidente dell’ABI, l’Associazione Bancaria Italiana, legato alla Toscana ed in particolare a Firenze. Tale riconoscimento, dall’alto valore simbolico, viene assegnato a personaggi italiani o di altri Paesi, che hanno reso un servizio alla comunità nazionale e internazionale attraverso la loro opera in campo culturale, politico, filantropico e del rispetto dei diritti umani. Nel passato è stato consegnato a eminenti personalità ed enti mondiali, tra le quali Mikhail Gorbaciov, la Fondazione Kennedy, Jacques Delors, Margherita Hack, Aung San Suu Kyi, Luis Sepulveda e Don Ciotti.

“Come sappiamo il Pegaso d’oro ha un alto valore simbolico per la comunità toscana, rappresenta un riconoscimento speciale, il cui emblema, tratto da una moneta attribuita all’artista fiorentino Benvenuto Cellini, è un cavallo mitologico che dentro di sé racchiude ideali importanti, simbolo del Comitato toscano di liberazione nazionale ed espressione di libertà e forza. Con grande piacere e  soddisfazione quindi ho appreso del riconoscimento conferito al presidente dell’ABI, Antonio Patuelli. Un riconoscimento che fa onore alla vita personale e professionale della persona, al suo impegno culturale e morale e al suo stile, con cui ha rivestito gli importanti ruoli ricoperti fino ad oggi, improntato alla diffusione di alti principi etici di libertà e responsabilità. L’ennesimo meritato riconoscimento che riconosce e mette in luce il grande spessore della persona e l’impegno che da sempre Antonio Patuelli garantisce con coerenza, competenza e conoscenza dei problemi sociali ed economici – ha sottolineato Giorgio Guberti, presidente della Camera di commercio di Ferrara Ravenna. Che continua “La sua grande cultura, storica, sociale ed economica, e la consapevolezza delle sfide e delle problematiche che interessano il sistema economico e finanziario sono preziose non solo per la nostra Camera di commercio e per il sistema camerale, regionale e nazionale, ma per la comunità tutta e per l’intero Paese. Seppur con dati ancora fluttuanti, gli indicatori economici così come gli sviluppi delle progettualità avviate negli ultimi anni, penso ad esempio all’ambito energetico, portuale e infrastrutturale, compresa la recente istituzione della Zona Logistica Semplificata, portano a credere nel futuro e ad intravedere una via di innovazione e crescita per il nostro territorio. Questo meritato riconoscimento al presidente Patuelli – ha concluso Guberti – mi dà l’occasione per ribadire sia la grande stima sia il nostro comune impegno nel costruire un nuovo clima di fiducia per le imprese del nostro territorio e per la nostra comunità”.

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Il discorso di Pattuelli

“Sono commosso  – ha iniziato il suo intervento Patuelli -: primo per il significato intrinseco di questo riconoscimento. La libertà la si sottovaluta quando si ha e la si rivaluta nei momenti in cui scompare. La libertà è un sogno che deve essere sempre rigenerato. Io nel 1944 non ero nato, ma ricordo che da bambino già mi raccontavano la sua storia a Firenze. Anche come Presidente dell’Abi ho studiato molte volte Eugenio Artom, tra l’altro come Presidente Nazionale dell’Associazione di assicurazioni. Per noi Romagnoli ed Emiliani la Toscana è l’antica terra della libertà; fin da prima del Risorgimento, quando vi era una repressione, la via della salvezza era la via della Toscana. Intanto perché lì era stata abolita la pena di morte, e quella via era presidiata dall’Accademia degli Incamminati che fecero scappare in Toscana Luigi Carlo Farini e poi Giuseppe Garibaldi. Il sogno dell’Italia che aveva la capacità di battersi per l’indipendenza e la libertà senza la Toscana non sarebbe sopravvissuto. La terra della libertà arrivava fino a Forlì. Il 28 settembre 1859 Toscana, Romagna ed Emilia stabilirono un accordo che confido Emilia e Toscana rinvigoriranno: allora convennero sull’Appennino Lionetto Cipriani, Marco Minghetti, Bettino Ricasoli, Luigi Carlo Farini e stabilirono di togliere ogni barriera doganale tra Toscana, Romagna, Modena e Parma per l’Unione dell’Italia centrale all’Italia unita’. Oggi ci sono da abbattere barriere per tutelare l’ambiente e far sì che due regioni così articolate e complesse possano essere uno dei fari per una Europa moderna. Io a Firenze imparai tanto: all’Università e poi nelle prime collaborazioni alla Nazione. Imparai il metodo in Toscana: imparare il metodo viene prima del merito. Devo ringraziare l’allora Presidente Aureliano Benedetti della Cassa di Risparmio di Firenze che mi diede la possibilità di entrare in questo meccanismo e scoprire nella città di Firenze, culla finanziaria del paese, tanti aspetti di fare banca”.

Patuelli ha poi lanciato un altro appello di grande attualità: “Quando studiavo a Ravenna, il treno da Ravenna a Firenze c’era: tra la Toscana e l’Emilia Romagna le vie di collegamento sono multiple. Ora spero che il Pegaso possa servire perché Emilia Romagna e Toscana possano andare avanti sulla strada di Ricasoli e Farini per far cadere le barriere per un trasporto sostenibile, economico ed efficiente”.

I complimenti della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna

Il Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, assieme al Vicepresidente Alberto Domenicali, al Segretario Generale Giancarlo Bagnariol ed a tutti i componenti dell’Organo di Indirizzo e del Consiglio di amministrazione della Fondazione si complimentano con il Presidente della Cassa di Ravenna e dell’Associazione Bancaria Italiana Antonio Patuelli per l’assegnazione del Pegaso d’Oro, la prestigiosa onorificenza della Regione Toscana. “Questo premio assegnato a personalità nazionali ed internazionali che hanno dato un contributo decisivo alla nostra comunità  – ha detto i Presidente Alfieri – riconferma ancora una volta lo straordinario valore dell’impegno, della competenza, della passione e della professionalità di Antonio Patuelli. Il suo fondamentale contributo in ambito culturale, economico e storico, la sua attività incessante per diffondere la conoscenza del diritto, della storia e dei valori fondanti del nostro Stato trovano nel Pegaso d’Oro, onorificenza dal grande valore simbolico e storico, un ennesimo straordinario riconoscimento ed apprezzamento”.





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