Regolamenti (o sistema) di Dublino

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I Regolamenti di Dublino rappresentano una componente fondamentale del sistema di asilo dell’Unione Europea (UE). Essi stabiliscono i criteri e i meccanismi per determinare quale Stato membro sia responsabile dell’esame di una domanda di protezione internazionale. Il loro obiettivo principale è evitare che un richiedente asilo venga spostato tra diversi Stati membri o presenti domande multiple in più paesi.
Di seguito, una panoramica completa sui Regolamenti di Dublino, con particolare attenzione al Regolamento Dublino III, attualmente in vigore.

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1. Evoluzione normativa dei Regolamenti di Dublino


Convenzione di Dublino (1990):
Prima forma di regolamentazione che mirava a evitare il fenomeno del “forum shopping” da parte dei richiedenti asilo. Non aveva valore giuridico vincolante, ma poneva le basi per la futura legislazione europea.
Dublino II (Regolamento CE n. 343/2003):
Introdotto per rafforzare il sistema e vincolare gli Stati membri all’applicazione di criteri unificati per la gestione delle richieste di asilo.
Dublino III (Regolamento UE n. 604/2013):
Attualmente in vigore, sostituisce Dublino II. È entrato in applicazione il 1° gennaio 2014, introducendo regole più dettagliate e misure di tutela per i richiedenti asilo.

2. Criteri di competenza per l’esame della domanda


Il Regolamento Dublino III stabilisce una gerarchia di criteri per identificare lo Stato membro competente per l’esame della domanda di protezione internazionale. Questi criteri, applicati in ordine di priorità, includono:

  • Unità familiare:
    La domanda viene esaminata dallo Stato membro in cui si trovano familiari del richiedente con status di rifugiato o in cui sono in corso domande di asilo.
  • Minori non accompagnati:
    Lo Stato competente è quello dove risiede un familiare o, in assenza di legami familiari, quello in cui il minore ha presentato domanda di asilo.
  • Visti e permessi di soggiorno:
    Lo Stato che ha rilasciato un visto o un permesso di soggiorno valido è responsabile.
  • Ingresso irregolare:
    Se il richiedente ha attraversato irregolarmente la frontiera di uno Stato membro, tale Stato è responsabile.
  • Criterio dell’accesso legale:
    Se l’ingresso è avvenuto legalmente, il primo Stato membro di ingresso è competente.

3. Procedure e garanzie


Dublino III introduce specifiche garanzie procedurali per i richiedenti:

  • Diritto all’informazione:
    I richiedenti devono essere informati sui criteri di Dublino e sulla procedura.
  • Intervista personale:
    È prevista un’intervista per raccogliere informazioni rilevanti.
  • Tempi definiti:
    Il trasferimento deve avvenire entro termini stabiliti (es. 6 mesi dalla decisione finale sulla competenza).
  • Misure di detenzione:
    Possibili solo in circostanze specifiche, con un trattamento proporzionato.

4. Criticità del sistema Dublino


Il sistema di Dublino è stato oggetto di numerose critiche:

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  • Carico sproporzionato sugli Stati di confine:
    Gli Stati membri situati ai confini dell’UE, come Italia, Grecia e Spagna, si trovano a gestire un numero sproporzionato di richieste di asilo.
  • Movimenti secondari:
    Molti richiedenti asilo lasciano il primo Stato membro di arrivo per raggiungere paesi ritenuti più vantaggiosi, creando difficoltà di gestione.
  • Tensioni politiche:
    Le divisioni tra Stati membri sulla riforma del sistema di Dublino hanno complicato l’adozione di un nuovo approccio più equo.

5. Verso una riforma del sistema Dublino


Dal 2015, la crisi migratoria ha evidenziato l’urgenza di rivedere il sistema. La Commissione Europea ha proposto un nuovo Patto sulla Migrazione e l’Asilo, che include una revisione dei regolamenti di Dublino. Gli elementi chiave includono:

  • Maggior solidarietà:
    Condivisione del carico tra gli Stati membri tramite meccanismi di redistribuzione.
  • Rafforzamento delle frontiere esterne:
    Controlli più stringenti per ridurre l’immigrazione irregolare.

Immigrazione, asilo e cittadinanza

Obiettivo degli autori è quello di cogliere l’articolato e spesso contraddittorio tessuto normativo del diritto dell’immigrazione.Il volume, nel commento della disciplina, dà conto degli orientamenti giurisprudenziali e delle prassi amministrative, segnalando altresì la dottrina “utile”, perché propositiva di soluzioni interpretative utilizzabili dall’operatore (giudici, avvocati, amministratori, operatori nei diversi servizi).Il quadro normativo di riferimento di questa nuova edizione è aggiornato da ultimo alla Legge n. 176/2023, di conversione del decreto immigrazione (D.L. n. 133/2023) e al D.lgs n. 152/2023, che attua la Direttiva UE/2021/1883, gli ultimi atti legislativi (ad ora) di una stagione breve ma normativamente convulsa del diritto dell’immigrazione.Paolo Morozzo della RoccaDirettore del Dipartimento di Scienze umane e sociali internazionali presso l’Università per stranieri di Perugia.

Paolo Morozzo della Rocca | Maggioli Editore

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