Regole chiare per le associazioni sportive che svolgono corsi all’interno delle scuole, concessioni della durata di quattro anni (non più tre) e, soprattutto, la possibilità di riqualificare le palestre scolastiche inagibili e costruire nuovi impianti dove possibile. Il Consiglio della Città metropolitana di Roma ha approvato ieri all’unanimità il nuovo bando sulla gestione pomeridiana delle palestre scolastiche. Il testo è arrivato in aula dopo un iter durato più di un anno che ha visto confrontarsi dirigenti scolastici, associazioni sportive, Ufficio scolastico regionale, Coni, Cip e, soprattutto, Città Metropolitana. L’ente proprietario delle scuole di Roma e provincia.
COSA CAMBIA
Prima di tutto, i numeri: le palestre scolastiche dove si svolgono attività sportive il pomeriggio attualmente sono circa 350. In ogni struttura, operano due o più associazioni sportive. Che dopo la fine delle lezioni, utilizzano gli spazi per organizzare i loro corsi. Dalla scherma alla pallavolo. Dal basket alla ginnastica artistica. Ma i numeri, dal prossimo anno scolastico, potrebbero cambiare. La novità principale del nuovo bando, infatti, prevede tre tipi di proposte di Ppp (partenariato pubblico-privato) per le associazioni sportive: rinnovamento degli spazi, ripristino e nuova costruzione. Con il rinnovamento la società si impegna a svolgere degli interventi di piccola entità all’interno della struttura sportiva, con uno stanziamento di risorse che saranno poi recuperati in cinque anni.
Con il ripristino, invece, le associazioni sportive rendono di nuovo disponibili spazi che versano in condizioni disastrose e che, quindi, attualmente non rientrano nel numero di palestre a disposizione. Ambienti inagibili o senza bagni idonei, che grazie all’intervento dei privati possono tornare ad ospitare lezioni e tornei. In cambio, Città Metropolitana attribuisce la concessione solo a una società sportiva, quella che si occuperà dei lavori. Infine, la nuova costruzione. Prati incolti e terreni inutilizzati delle scuole potranno diventare palazzetti e strutture sportive. In questo caso, la società potrà gestire la struttura non solo per i quattro anni canonici ma per il tempo necessario a rientrare nell’investimento. Che sia 10 o 15 anni. In questo modo, quindi, grazie a fondi privati si riqualificano (o costruiscono) spazi scolastici pubblici.
LE REGOLE
Il bando precedente, scaduto durante gli anni del Covid, era stato rinnovato con termine al 31 agosto 2025. Portando però con sé alcune problematiche lamentate sia dalle associazioni sportive che dalle scuole. A 5 anni di distanza, ora gli spazi tornano a disposizione delle associazioni sportive interessate. Ma questa volta, con delle modifiche sostanziali all’assetto. Oltre alla possibilità di avere strutture migliori, saranno intensificati i controlli per far rispettare il divieto della sub concessione: le associazioni vincitrici del bando non potranno far svolgere le attività ad altri enti. Altra novità riguarda i soggetti destinatari delle concessioni: non solo Asd (Associazione sportiva dilettantistica) ma anche enti del Terzo settorepurchè siano iscritti al Runts (Registro Nazionale Terzo Settore) e al Rasd (Registro associazioni sportive dilettantistiche). Per le scuole, invece, viene introdotto il vincolo di poter modificare il nulla osta (la messa a disposizione della palestra) solo con una motivazione valida ed entro il 31 maggio, per l’anno successivo. Vuol dire, quindi, che la scuola non può ritirare la concessione senza giustificare la scelta, e non può farlo durante l’anno. Per dare più continuità alle attività sportive pomeridiane. Con questi meccanismi, secondo gli enti che hanno preso parte alla discussione, lo sport sarà ancora di più alla portata di tutti. Le attività che si svolgono nelle palestre scolastiche, infatti, devono essere erogate a prezzi calmierati. Ma i vantaggi riguarderanno tutti gli studenti, anche chi sceglierà di non iscriversi nel pomeriggio: le palestre riqualificate dai concessionari saranno comunque gestite dalle scuole durante le ore di educazione fisica la mattina. Una partita, in cui vincono tutti.
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