Plenitude (ENI) sale al 100% di Tate srl (servizi innovativi per la vendita di energia), rilevando il 64% dai fondatori

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Contributi e agevolazioni

per le imprese

 


di Sergio Governale

Plenitude ha completato l’acquisizione del 64% del capitale di Tate srl, tech company bolognese che fornisce energia elettrica, gas e altri servizi digitali a circa 10mila clienti tramite una piattaforma multiservizi (si veda qui il comunicato stampa). Con questa operazione, il cui importo non è stato reso noto, la società benefit del gruppo Eni che integra la produzione di energia al 100% da fonti rinnovabili, la vendita di servizi energetici e la rete di punti di ricarica per veicoli elettrici è salita al 100% del capitale, dal momento che aveva rilevato attraverso la controllata Evolvere Venture il 20% nel giugno 2020 (si veda altro articolo di BeBeez) e un ulteriore 16% all’inizio del 2021 tramite un round di finanziamento di serie A (si veda qui il comunicato stampa di allora).

Tate è stata fondata nel 2018 da Matteo Riffeser Monti, Alexander Frizzi, Mattia Lobertini, Micael Saillen ed è stata sostenuta dallo start-up studio Nana Bianca di Firenze, che hanno ceduto rispettivamente il 33,01%, il 7,67%, il 4,13%, il 4,15% e il 15,04%.

Conto e carta

difficile da pignorare

 

Plenitude è stata assistita da Greenberg Traurig Santa Maria e dal team in-house legal m&a di Eni, mentre i soci venditori sono stati supportati dallo studio BL (si veda qui il comunicato stampa). 

“Questa exit è un nuovo traguardo raggiunto dallo start-up studio, per noi una nuova e importante dimostrazione della bontà del modello Nana Bianca. Lo start-up studio sceglie di sostenere aziende che possono avere un impatto concreto sul mercato e lasciare un segno nella rivoluzione digitale in corso, startup che non ‘inventano’, ma progettano risposte ai bisogni quotidiani delle persone grazie a soluzioni digitali: Tate è per noi uno degli esempi più emblematici, uno dei casi di successo che citiamo più spesso. Ciò che fa la differenza nel decollo di un progetto è sempre la scelta di persone competenti e motivate da inserire nel team e da accompagnare in un percorso imprenditoriale che può contare sulla nostra pluridecennale esperienza nel settore dell’innovazione digitale che ha origine da Dada”, ha commentato Paolo Barberis, founder di Nana Bianca.

“La forza della mobile app di Tate è da sempre la semplicità di gestione, la trasparenza offerta agli utenti e anche la rapidità di contatto con il customer service tramite chat. A far decollare Tate sono state fin dai primi anni le valutazioni degli utenti su Trustpilot, Play Store e App Store. Un riconoscimento guadagnato sul campo, tramite l’ascolto delle esigenze dei clienti e poi l’implementazione di funzioni della piattaforma multiservizi, in virtù della totale trasparenza nei confronti dei clienti”, ha spiegato la società.

“Tate nasce da un’idea tanto semplice quanto necessaria nel 2018: avere un fornitore di energia a portata di mano, con un’assistenza clienti rapida e asincrona e la possibilità di gestire il pagamento delle bollette in modo personalizzato”, ha aggiunto.

La società bolognese ha generato nel 2023 un fatturato di circa 5,6 milioni di euro, in calo del 37,5% rispetto all’esercizio precedente, un ebitda negativo per 546mila euro e una liquidità netta di 2,3 milioni (si veda qui il report di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente).

Ricordiamo che Plenitude ha firmato a novembre scorso un accordo con Energy Infrastructure Partners, con cui il fondo svizzero ha incrementato ulteriormente la partecipazione tramite il veicolo Monza Holding II sarl nella controllata di ENI attraverso un aumento di capitale pari a circa 209 milioni di euro, arrivando così al 10% post-operazione (si veda altro articolo di BeBeez), per un investimento complessivo di circa 800 milioni, tenuto conto dei 588 milioni per il 7,6% circa del capitale versati nel marzo 2024 dopo l’accordo di fine 2023 (si veda altro articolo di BeBeez). La transazione ha riconosciuto a Plenitude un equity value post-money di circa 8 miliardi di euro e un enterprise value di oltre 10 miliardi.

Intanto potrebbe concludersi entro marzo la due diligence che stanno effettuando i fondi di private equity statunitensi Apollo Global Management e Stonepeak e quello norvegese di HitecVision per rilevare il 15% della controllata di ENI (si veda altro articolo di BeBeez). A settembre si era invece parlayo anche dell’interesse da parte del newyorkese Apollo Capital Management e private equity londinese Trilantic Europe (si veda altro articolo di BeBeez).

Plenitude ha chiuso il 2023 con un giro d’affari di circa 11 miliardi di euro, un ebitda di 509 milioni e una liquidità netta di 278 milioni (si veda qui il report di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente).

Finanziamo agevolati

Contributi per le imprese

 

Ieri la società, attraverso la controllata Eni New Energy Us, ha firmato un accordo con EDP Renewables North America per l’acquisizione del 49% di due impianti fotovoltaici già operativi e di un impianto di stoccaggio di energia elettrica in costruzione in California per una  capacità di 245 megawatt (si veda qui il comunicato stampa).



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