le cose più strane sequestrate alla dogana di Chiasso

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A Fanpage.it il colonnello Michele Donega, comandante provinciale della Guardia di Finanza di Como, spiega la merce più particolare che le Fiamme Gialle hanno sequestrato negli anni alla dogana di Chiasso e come è organizzato il loro lavoro.

Intervista a Colonnello Michele Donega

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Comandante provinciale della Guardia di Finanza di Como

C’è chi ha cercato di passare il confine Svizzera-Italia con un ex titolo di Stato dell’ex Regno di Romania dal valore di quasi 70 milioni di euro, chi con 300 chili di salumi nascosti in auto. Altri con vestiti e scarpe firmate. E ancora: droga e soldi. Tanta droga e tanti soldi. É quello che sequestra la Guardia di Finanza alla dogana a Chiasso, a pochi chilometri da Como. Qui ogni giorno i finanzieri sono impegnati in vari controlli. Ma qual è la merce più particolare che le Fiamme Gialle hanno sequestrato negli anni? Come è organizzato il loro lavoro? A Fanpage.it spiega tutto il colonnello Michele Donega, comandante provinciale della Guardia di Finanza di Como.

Comandante della guardia di Finanza di Como

Comandante della guardia di Finanza di Como

Quali sono le cose più particolari sequestrate in Dogana? Oltre a soldi e droga, cosa cercano di far passare le persone?

I beni sequestrati in Dogana possono essere classificati, in linea generale, in due macro categorie: da un lato gli oggetti o le sostanze intrinsecamente illegali, come armi, droghe o merci contraffatte; dall’altro, i beni di valore superiore alle franchigie consentite, introdotti illegalmente senza il pagamento dei dazi doganali previsti. In questa prospettiva, la varietà dei beni sequestrati nel corso degli anni è particolarmente eterogenea: da una replica fedele della Ferrari di Formula 1 guidata da Niki Lauda negli anni 70 a una parte di abside di una chiesa, da farmaci dopanti ad animali in pericolo di estinzione, da arredi preziosi a dispositivi elettronici, da vini pregiati a gioielli e preziosi di ogni tipo.

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Parimenti, le motivazioni sottese a queste forme di contrabbando possono essere le più disparate quali: portare all’estero gli illeciti guadagni conseguiti nel territorio nazionale, sottrarsi al pagamento dei dazi all’importazione, alimentare i traffici illeciti delle organizzazioni criminali.

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Come viene nascosta la merce illegale?

La fantasia dei trafficanti non conosce limiti. Le sostanze e i prodotti illegali, così come la valuta, vengono occultati nei modi più originali: all’interno di scatole di detersivi, di lattine di bibite, di elettrodomestici, in scatole di biscotti, nascosti sulla persona dei viaggiatori nonché in doppi fondi artatamente ricavati all’interno delle autovetture.

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La merce sequestrata come viene smaltita?

La sostanza stupefacente viene distrutta presso il locale inceneritore mentre gli oggetti leciti ma oggetto di sequestro in quanto introdotti in Italia in contrabbando, quali orologi, preziosi o beni di valore, vengono posti all’incanto (ovvero diventano oggetto di una pubblica gara fra offerenti) e il corrispettivo viene incamerato dall’Erario. Le autovetture sequestrate vengono vendute con la medesima procedura oppure assegnate al Corpo per finalità operative.

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Per passare il confine i criminali quali strategie adottano? Passano a piedi anche da una montagna all’altra? Come vengono fermati in questi casi?

Le organizzazioni criminali più strutturate utilizzano il così detto metodo della staffetta che consiste nel far anticipare l’autovettura, che trasferisce i beni illeciti, da un’altra auto, che ha il compito di verificare la presenza di nostre pattuglie lungo l’itinerario prestabilito. In alcuni casi, le sostanze stupefacenti sono trasportate illegalmente in Italia da “ovulatori” (persone che trasportano ovuli che contengono sostanze stupefacenti, ndr) che, per poche centinaia di euro, mettono a repentaglio la propria vita. Tutta la linea di confine con la Svizzera è presidiata da un dispositivo di vigilanza composto non solo dalle nostre pattuglie presenti nei punti di frontiera o lungo le direttrici che attraversano la stessa ma anche dalle nostre unità aeree che sorvolano le zone di confine per individuare eventuali attraversamenti sospetti.

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È opportuno precisare, peraltro, che il controllo di frontiera non viene eseguito solo lungo la linea di confine. Il nostro ordinamento infatti prevede nella zona di vigilanza doganale terrestre (che si estende, per quanto riguarda l’area comasca, sull’intero territorio provinciale) l’obbligo per il soggetto, che ha fatto ingresso nel territorio nazionale, di provare la legittima provenienza dei beni in suo possesso anche in termini di corretto assoggettamento ai diritti doganali.

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Al fine di contrastare efficacemente i traffici illeciti transfrontalieri, in stretta sinergia con l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, vengono sviluppate mirate attività di analisi sui soggetti e sulle autovetture in transito, in modo tale da indirizzare i controlli nei confronti dei soggetti caratterizzati da più elevati indici di rischio. Anche nelle attività di controllo, resta comunque essenziale il fattore umano e la capacità del singolo operatore di saper cogliere e valorizzare eventuali anomalie o comportamenti particolari.

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Perché la criminalità sceglie il trasferimento di droga e soldi dalla Svizzera all’Italia e viceversa? Che vantaggi ci sono?

Per quanto riguarda la droga e, in particolar modo per le droghe sintetiche, la Svizzera risulta, nella maggior parte dei casi, luogo di transito dei traffici illeciti provenienti dal Nord Europa.

In merito alla valuta, i movimenti in entrata possono rappresentare il rientro di capitali illeciti, precedentemente esportati, ad esempio, mediante il simulato pagamento di false fatture. I trasferimenti in uscita dal Paese sono, di norma, volti a sottrarre tali somme dalle pretese del Fisco o di terzi creditori oppure rappresentano l’illecito guadagno conseguito a seguito di evasione fiscale o della commissione di attività criminale.

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Come è organizzata la gestione del lavoro con i colleghi svizzeri?

Con i colleghi svizzeri vi è una quotidiana e proficua collaborazione in termini sia operativi, presso i valichi di frontiera, sia di scambio informativo, tramite il Centro di Cooperazione di Polizia e Dogane di Chiasso, organismo interforze in cui operano le forze di polizia e le amministrazioni doganali dei due Paesi.

Per legge quale merce può passare dalla dogana e deve essere dichiarata? Quali sono i limiti?

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Fatti salvi i beni per i quali occorrono specifiche autorizzazioni quali, ad esempio, gli animali o le specie vegetali protette dalla Convenzione di Washington in quanto a rischio di estinzione, devono essere dichiarati in dogana i trasferimenti di valuta pari o superiori a 10 mila euro nonché i beni di valore superiore ai 300 euro. Per l’importazione di alcune particolari tipologie di merci, quali tabacchi lavorati, vini e alcolici, occorre far riferimento ai limiti previsti dalla normativa unionale e nazionale che prevedono precise franchigie doganali. Di contro, per il trasferimento di beni verso il territorio elvetico, occorre fare riferimento alle soglie di rilevanza previste dalla normativa svizzera, consultabili sul sito delle Dogane della Confederazione.





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