Skymetro, il comitato: “Progetto sempre più devastante a livello sociale, economico e ambientale”

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Richiedi prestito online

Procedura celere

 


Tempo di lettura stimato: 6 minuti

Qualche giorno fa presso il municipio Bassa Valbisagno è andata in scena l’ennesima commissione consiliare  tema “aggiornamento completo sul progetto Skymetro“, la metropolitana di superficie della Valbisagno di allaccio tra la stazione ferroviaria di Genova Brignole e il quartiere di Molassana. Presente, fra gli altri, ’assessore ai Lavori Pubblici Ferdinando De Fornari. A distanza di due giorni torna ad alzare la voce il comitato “Opposizione Skymetro – Valbisagno sostenibile“, presente in forze all’incontro in municipio in piazza Manzoni. Di seguito il comunicato stampa:

“Dall’incontro pubblico con assessore e ingegnere responsabile dell’opera per il Comune esce che: non esiste ancora il progetto (dopo due anni e mezzo dall’annuncio che il progetto era fatto), non si sa se il Firpo verrà abbattuto o “fuso” insieme allo Skymetro (e non è una battuta), non si sa se verrà prorogata la scadenza di giugno per affidare i lavori ma si prevede già che i lavori verranno affidati in autunno, non bastano i soldi stanziati, ma non si sa cosa verrà tagliato. Tutto questo ribadisce ancora una volta che il progetto Skymetro non solo è la soluzione sbagliata ma non esiste, ed è talmente impattante che i progettisti hanno difficoltà a disegnarlo.

Contributi e agevolazioni

per le imprese

 

In commissione, dopo oltre un’ora di risposte del nuovo assessore De Fornari e dell’ingegner Scarlatti, RUP responsabile dell’opera per il Comune, non era in corso nessun aggiornamento, non stavano dicendo niente di nuovo rispetto a quanto il comitato conosce da mesi grazie al proprio lavoro di richiesta di documenti attraverso gli accessi agli atti pubblici. Dopo lunghissima presentazione che non presentava nulla e dopo un secondo giro di questioni dei consiglieri di opposizione e dopo domande tecniche precise poste da tecnici del comitato, nell’ultima ora – finalmente – i due esponenti della maggioranza hanno dato alcune informazioni minimamente più precise, comunque insufficienti e tutte negative per noi che ci opponiamo a questo scempio.

1°: Secondo il loro programma il progetto sarà definitivo, dopo l’approvazione auspicata dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici (CSLLPP), entro l’estate 2025 e il bando e l’assegnazione dei lavori avverrà entro l’autunno. Peccato che la scadenza per l’assegnazione dell’appalto è giugno 2025, ma l’Assessore è sicuro della concessione di una proroga da parte del Ministero dei Trasporti.

L’Assessore De Fornari, inoltre, non vuole chiamare bocciatura il parere del CSLLPP – e noi non vogliamo rincarare la dose – ci basta ripetere le testuali parole del Consiglio poste al termine di 69 pagine di stroncatura: “…la Sezione Terza, all’unanimità, è del parere che il progetto debba essere restituito in quanto le soluzioni progettuali presentate (…) nonché la documentazione iniziale e quella integrativa presentata, necessitino di essere riviste, approfondite, rielaborate ed integrate alla luce dei dettagliati considerati di cui sopra”.

2°:  Il Firpo non verrà demolito e stanno lavorando per integrare metropolitana sopraelevata e Istituto. Ma questo non esclude che, se fosse necessario, ha detto l’assessore, nel dialogo con il CSLLPP, si torni all’ipotesi demolizione; in sintesi, tutto è possibile, anche se la sua richiesta ai progettisti è di salvare l’Istituto. Costruendo però lo Skymetro estremamente vicino, questione di decine di centimetri, o addirittura di costruire in appoggio all’Istituto;

3°:  Hanno raggiunto un accordo con Terna per il viadotto di alta tensione che attraversa la valle: la rimozione degli attuali pilastri è a spese di Terna, la realizzazione del nuovo elettrodotto interrato “sta nelle disponibilità economiche dell’opera”, quindi a carico del finanziamento della metropolitana sopraelevata;

4°: Il finanziamento non basterà, per un normale aumento dei costi dovuto al tempo passato dall’approvazione (2022), ma l’assessore è sicuro che verranno concessi ulteriori finanziari dal Governo; sappiamo però che il lievitare dei costi deriva anche dai problemi che un cattivo progetto iniziale non aveva preso in condensazione. Non hanno risposto chiaramente alla domanda se pensano di fare solo una parte del tragitto (Staglieno? Ponte Carrega?) in attesa dei finanziamenti necessari ad arrivare a Molassana, nonostante sia stato affermato da molti esponenti della maggioranza diverse volte ai giornali;

5°: l’iter del progetto segue il nuovo Codice degli appalti (cosa che i cittadini già sapevano, mentre l’assessore apparentemente no…); gli enti convocati nella Conferenza dei servizi attualmente sospesa (perlomeno nei suoi termini temporali) dovranno valutare una ennesima versione del progetto che ad oggi, come le precedenti, non si vuole nemmeno descrivere qualitativamente.

In effetti, un progetto era stato approvato a marzo 2024 dalla Conferenza dei servizi, monca perché mancante del parere (obbligatorio) del CSLLPP; ve lo ricordate? era quello con la doppia esse in uscita da Brignole. Nell’iter approvativo erano state indicate 25 prescrizioni, alcune delle quali particolarmente pesanti, che hanno determinato di fatto ad un rifacimento complessivo del progetto stesso. Dopo asserite interlocuzioni con il CSLLPP e gli altri enti, si arrivò quindi ad una ulteriore versione del progetto (senza la “esse” sul Bisagno ma con la rottura di carico a Brignole) che fu inviata al Consiglio il 31 maggio e un umile cittadino si aspetterebbe che, dopo tre mesi e tutti i viaggi a Roma, gli accordi, i disaccordi e gli annunci, il progetto avesse trovato “la quadra” giusta. Forte di tale convinzione, il Comune riapre la Conferenza dei servizi il 17 giugno, mandando “a giudizio” questa nuova versione, e cosa succede? Succede che il CSLLPP la fa a pezzi, pochi giorni dopo l’irrituale riapertura (abbiamo già citato il parere espresso dal CSLLPP).

Conto e carta

difficile da pignorare

 

Ci si aspetterebbe che, dopo ulteriori sei mesi, in una Commissione a tema “Aggiornamento completo sul progetto Skymetro”, fossero presentate – come minimo – le nuove soluzioni progettuali, le planimetrie aggiornate, una sintesi dei risultati degli studi a corollario (analisi costi benefici, analisi trasportistica…). Ci si aspetterebbe di capire dove è stato posizionato e quale sarà l’aspetto del ponte che dovrà portare, senza piloni in alveo, il treno da una sponda all’altra. O anche quale soluzione è stata trovata per il binario di raccordo tra la nuova linea e la vecchia, a Brignole. O ancora di sapere come sono state affrontate e superate le interferenze con il Firpo e con il passaggio presso il sottopasso Garassini e la piastra sul Bisagno in fondo allo svincolo di Genova Est. Oppure come è stato pianificato lo spostamento dell’elettrodotto di Terna e di tutta la miriade di infrastrutture sotterranee presenti lungo il tracciato (acquedotti, fognature, reti gas, infrastrutture tecnologiche). Infine, almeno per rispetto dei cittadini e del Municipio, sapere come verrebbe gestito l’infinito ennesimo cantiere che occuperà per anni la Valle con impatti logistici, ambientali, sociali e sanitari enormi. Invece, come detto in premessa, non c’è stato alcun aggiornamento.

Si ribadiva da parte dell’assessore la volontà politica di portare a termine – a tutti i costi – la metropolitana sopraelevata, e poco più. Dal punto di vista tecnico è stato semplicemente detto: stiamo modificando il progetto per rispondere alle osservazioni del CSLLPP; quando il nuovo progetto sarà terminato e valutato ve lo presenteremo. Nell’incontro di ieri si sono ripetuti alcuni mantra: il CSLLPP non ha bocciato il progetto, ha suggerito delle modifiche a cui stiamo rispondendo, l’opera inizierà a essere costruita nel 2025, i soldi ci sono e coprono (quasi) tutti i costi, il Governo ci darà quel che manca, il progetto in Conferenza dei servizi ha già ottenuto tutti i pareri favorevoli di tutti gli uffici tecnici necessari. Per cui, tutto bene, andiamo avanti.

Ad un certo punto si sono anche praticamente rifiutati di rispondere ad una domanda precisa: quanto è stato speso fino ad oggi per un progetto rivisitato infinite volte (almeno cinque)? Solo dopo che un consigliere di opposizione lo ha chiesto più volte e dal pubblico si è chiesto più volte di rispondere, finalmente l’assessore ammetteva la spesa di 5,9 milioni di euro. Peccato che sommando tutti bandi fino a qui assegnati e controllando l’ammontare riportato nel Piano Triennale dei Lavori Pubblici, tutti documenti ufficiali, risultino 14 milioni di euro spesi.

Vogliamo inoltre chiarire una cosa: grazie al nuovo codice degli appalti, i pareri degli enti in Conferenza dei servizi non possono bloccare l’opera, possono solo esprimere una valutazione positiva con l’indicazione di prescrizioni da seguire in fase di esecuzione. In pratica, è come se l’ente dicesse: “non posso bocciarti ma spero che tu migliori il progetto; se non mi presenti ora quello che sarebbe auspicabile ti dico che lo devi comunque fare durante la realizzazione”. Alla chiusura della Cds, il progetto aveva collezionato decine di prescrizioni, cioè molte valutazioni negative virate al positivo con prescrizioni. La differenza fra prendere la laurea con 110 e lode e il minimo 66, col significato di “non ti posso bocciare, ma ti do il minimo”.

Sono tutte dichiarazioni negative perché indicano l’assoluta incredibile volontà di portare a compimento quest’opera inefficiente e impattante, con tutti gli enormi problemi che si sono evidenziati fino a qui, anche a costo di fare mezza opera, di devastare la valle, di sfregiare un istituto scolastico di formazione superiore, di impattare sulle strade e sui sottopassi, su altre scuole ed asili. A costo di ogni evidenza, lo vogliono fare. Punto. Scommettono il futuro e il benessere della Val Bisagno su basi esilissime, mentre attorno moltissimi tecnici ed esperti gli dicono di fare attenzione, che l’opera avrà un impatto devastante ed è colma di difetti, e affermano di voler andare avanti a tutti i costi.

Bisogna bloccare la metropolitana sopraelevata con qualunque mezzo possibile e cercare – insieme – un modo per migliorare la viabilità e la vivibilità della Val Bisagno.

Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati

 



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link