EY VC Barometer 2024: investimenti stabili, ma il divario nord-sud persiste

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I dati dell’EY VC Barometer 2024 sul venture capital italiano indicano un sistema stabile. Ma c’è ancora terreno da recuperare rispetto all’Europa

L’Italia non è mai stato un posto migliore per fare startup: non perché il mercato stia crescendo in modo esponenziale, ma perché l’ecosistema italiano sembra finalmente evolversi da giovane promessa a comparto industriale maturo e stabile. Questo cambiamento è testimoniato dai dati del Venture Capital Barometer 2024 di EY, che evidenziano una maggiore capacità del sistema di attrarre capitali ma mettendo in luce una serie di criticità: come la concentrazione nel nord del Paese della grande maggioranza dei capitali, con il Meridione che pare in piena stagnazione e che resta lontano dal contribuire in modo significativo al panorama nazionale.

I numeri del VC Barometer 2025

Nel 2024, il venture capital italiano ha raggiunto una raccolta complessiva di 1,127 miliardi di euro, segnando un incremento del 7,5% rispetto all’anno precedente. Parallelamente, il numero di round di finanziamento è aumentato dell’11%, passando da 263 a 292 operazioni. Sono questi i numeri nella giornata di ieri da Marco Daviddi (Strategy and Transactions Markets Leader Europe West di EY) e Gianluca Galgano (EY Startup and Venture Capital Leader Partner): tuttavia, nonostante questi segnali positivi, i numeri italiani restano modesti rispetto a quelli dei principali mercati europei. In Italia, infatti, gli investimenti in venture capital rappresentano solo lo 0,06% del PIL, contro lo 0,20% della Germania, lo 0,26% della Francia e lo 0,12% della Spagna.

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Anche in termini di investimenti pro capite, il confronto con i competitor europei mette in luce il divario: nel 2024, l’Italia ha registrato appena 19 euro per abitante, contro gli 83 euro della Germania e i 102 euro della Francia. Un ritardo strutturale che l’Italia fatica a colmare: proprio la Germania, con la sua capacità di adattarsi alle sfide economiche globali e di passare tutto sommato indenne dalla pesante crisi politica di questi mesi, rappresenta un modello da seguire. La stabilità del mercato tedesco, infatti, contrasta con il calo del 18% registrato dal Regno Unito, probabilmente dovuto agli ultimi effetti della Brexit.

EY VC Barometer 2024

Il divario geografico: il Nord domina, il Sud arranca

Il problema più evidente del sistema italiano è la disparità geografica degli investimenti. La Lombardia, con una raccolta di 857 milioni di euro nel 2024, rappresenta il motore principale dell’innovazione italiana. Le regioni del centro, come Toscana e Lazio, mostrano segnali positivi, ma il Sud resta indietro. La Puglia, ad esempio, ha raccolto solo 12 milioni di euro, mentre l’Abruzzo si è fermato a 27 milioni.

EY VC Barometer 2024

Una disparità attribuibile a vari fattori, tra cui la scarsa integrazione tra università, poli di ricerca e il tessuto industriale del sud, oltre alla limitata capacità di attrarre investitori. L’assenza di infrastrutture adeguate e di un ecosistema imprenditoriale consolidato rende difficile per il Sud competere con il Nord, dove le startup beneficiano evidentemente di un contesto più favorevole.

Settori trainanti: salute, tecnologia e sostenibilità

Nel 2024, cinque settori principali hanno dominato il panorama degli investimenti: Health & Life Science, Software & Digital Services, Technology & IoT, Fintech ed Energy & Recycling. Questi comparti, da soli, rappresentano il 70% degli investimenti totali.

EY VC Barometer 2024

Tra le operazioni più significative spiccano Medical Microinstruments (101 milioni) e Genespire (46,6 milioni), che evidenziano il ruolo centrale della salute e delle scienze della vita. Anche il settore tecnologico ha registrato ottime performance, con aziende come Bending Spoons (143 milioni di euro) e Cyber Guru (23 milioni) che si confermano leader nel mercato digitale. Nel fintech, Satispay ha raccolto 60 milioni di euro, consolidandosi come uno degli attori principali del panorama italiano.

Un altro settore in crescita è quello delle energie rinnovabili e della sostenibilità, con investimenti significativi in progetti di impact investing. Anche l’agritech e soluzioni digitali per la sostenibilità stanno emergendo come aree di grande interesse, attirando l’attenzione di investitori nazionali e internazionali. Promuovere partnership tra grandi aziende e startup, in chiave di open innovation, potrebbe ampliare ulteriormente queste opportunità e costituire anche un buon attrattore per ulteriori risorse economiche e talenti (stranieri o di rientro).

EY VC Barometer 2024

Sfide strutturali e opportunità normative

Da registrare c’è comunque anche un assestamento significativo. Nonostante i progressi, il numero di startup innovative è diminuito, passando da 13.393 nel 2023 a 12.842 nel 2024. Questo calo riflette un’altra tendenza: mentre il numero di round pre-seed è in diminuzione, cresce il focus sugli investimenti in fasi più avanzate. Sebbene questa strategia supporti le scaleup, rischia di impoverire il ricambio e il rinnovamento tra le startup nuove o emergenti.

Le iniziative normative introdotte nel 2024, come lo Scaleup Act (una sorta di Startup Act 2.0) o l’imminente applicazione dell’AI Act, potrebbero rappresentare un’opportunità per affrontare alcune di queste criticità agendo da fattori esogeni molto significativi. “Se negli ultimi anni abbiamo posto grande attenzione al tema delle risorse da destinare agli investimenti –  ha commentato Marco Daviddi, Strategy and Transactions Markets Leader Europe West di EY  – ora sembra urgente affrontare il tema di come supportare la crescita delle realtà innovative per essere in grado di trasformarsi in realtà strutturate, in grado di dare un efficace contributo allo sviluppo e modernizzazione del nostro Paese”.

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EY VC Barometer 2024

Un impegno concreto della politica a costruire anche i presupposti per supportare la crescita, come fatto in nazioni come Francia e Germania, potrebbe consentire di rimuovere le barriere strutturali che in taluni casi riducono o impediscono l’accesso ai finanziamenti e, dunque, la crescita.





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