Sealence lancia funding da 30 mln per portare sul mercato, il suo jet marino DeepSpeed (anche con trasporto passeggeri)

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Una nuova operazione di funding da 30 milioni di euro, che prevede oltre ad una terza campagna di equity crowdfunding su CrowdFundMe, anche l’ingresso di nuovi investitori istituzionali coordinati dalla Regione Sardegna. Sono questi gli obiettivi della società benefit Sealence spa per il suo primo jet elettrico navale fuoribordo dalle prestazioni elevate e zero emissioni DeepSpeed, brevettato in 51 paesi (in 44 dei quali già ufficialmente rilasciato),

La raccolta, che terminerà alla fine di gennaio, si tara sulla base di valore pre-money di pari a 60,7 milioni di euro.

Secondo quanto spiegato da Sealence (si veda qui la nota), l’attenzione della Regione Sardegna, tra i principali soggetti interessati a questo nuovo round, è legata principalmente alle tematiche di re-industrializzazione del territorio e alla creazione di occupazione nei profili a più alta istruzione, per dare una prospettiva agli studenti delle facoltà ingegneristiche delle università sarde.

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Come detto, in passato, Sealence aveva lanciato altre due campagne  di equity crowdfunding su CrowdFundMe: una nell’autunno 2019, in cui ha raccolto 450 mila euro (si veda altro articolo di BeBeez), ed un’altra alla fine del 2020, in cui aveva invece raccolto oltre 2,8 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez), andando in overfunding dopo sole 4 ore  dal lancio.

La tecnologia DeepSpeed utilizza un sistema di propulsione a jet abbinato a un powertrain elettrico, progettato per migliorare significativamente l’efficienza energetica e ridurre le emissioni legate al trasporto navale. Il suo principale vantaggio è l’elevata efficienza su un ampio range di velocità, a partire da quelle medie, ovvero al di sopra dei 20/25 nodi (circa 40/46 km/h), fino ad arrivare a quelle prossime ai 60 nodi (circa 110 km/h), ovvero il massimo di quelle finora testate sulle cinque barche laboratorio realizzate dall’azienda.

Gobbo, amministratore delegato di Sealence, ha commentato: “Dopo anni di investimento nello sviluppo del prodotto, il nostro progetto sta adesso entrando in una fase di maturazione industriale. Abbiamo una forte richiesta da parte del settore commerciale, per imbarcazioni da lavoro ma soprattutto per il trasporto passeggeri. Il nostro modello di business prevede di andare su imbarcazioni nuove; quindi, parliamo con i cantieri navali o con le compagnie di navigazione. In futuro valuteremo anche collaborazioni su temi verticali quali il refitting per affrontare specifiche esigenze, per esempio, l’elettrificazione del parco barche della città di Venezia. Al momento i mercati più sensibili rispetto al trasporto sostenibile sono quelli del nord Europa e del middle est, dove abbiamo già firmato degli importanti accordi”.

Sealence, con sede a Buccinasco (Milano), è stata  fondata a inizio 2017 da William Gobbo come I3b srl, realtà che ha poi cambiato nome in Sealence srl trasformandi per altro in spa in occasione della sua seconda campagna di equity crowdfunding. Il progetto è stato validato dal professor Ernesto Benini dell’Università di Padova, consulente di fluidodinamica per i maggiori produttori mondiali di jet aeronautici, che è entrato in società, contribuendo alla stesura della domanda di brevetto. A credere nel progetto e quindi a investire nel capitale è già stato in precedenza un pool di business angel, tra i quali Maurizio Di Robilant Francois De Brabant.

Ricordiamo che a maggio 2023 era entrato in Sealence il fondo di venture capital Progress Tech Transfer, specializzato in tecnologie sostenibili nate dall’attività di ricerca di università, enti pubblici, startup e spinoff, di cui è advisor Mito Technology (si veda altro articolo di BeBeez). Nel febbraio dello stesso anno, Sealence aveva incassato un prestito di 2,5 milioni  tramite la piattaforma fintech Azimut Direct (si veda altro articolo di BeBeez), parte di un più ampio processo di funding della startup con round B da 30 milioni di euro, mentre a febbraio dell’anno precedente aveva chiuso una prima tranche da 1,3 milioni di euro del suo  terzo round di raccolta, che era stato completato con l’emissione di un bond convertendo (si veda altro articolo di BeBeez), sulla base di una valutazione pre-money allora  di 260 milioni di euro. In quell’occasione si era parlato di una possibile quotazione nel 2023.



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