Campania. Gli “scappati di casa” di De Magistris & C. ora “flirtano” con lo “sceriffo” De Luca

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Gli “scappati di casa” della sinistra campana ora si aggrappano a De Luca alla disperata ricerca di un rifugio politico. A partire dai fedelissimi dell’ex sindaco di Napoli, Luigi de Magistris che ora di punto in bianco cambiano opinione sullo sceriffo di Salerno. L’indiscrezione è confermata dopo un articolo apparso domenica sull’edizione napoletana del quotidiano Repubblica. Ad aprire le danze è in particolare Sandro Fucito, presidente della municipalità 6 (Ponticelli, Barra, San Giovanni a Teduccio): “Penso che Vincenzo De Luca mostri autonomia nel parlare contro la guerra. Autonomia è il prerequisito in politica insieme alla cultura del lavoro e della difesa degli ultimi. Visto il dibattito nel. centrosinistra, non mi sento di trascurare questi elementi».

Parole che possono essere lette anche come prove tecniche di avvicinamento al presidente della Regione. Da settimane, in attesa che la questione sul terzo mandato sia risolta, una parte della sinistra e dei progressisti rimasti senza casa guarda con attenzione a De Luca, aggrappandosi anche agli appelli contro la guerra lanciati dal presidente della Regione.
Di certo c’è un avvicinamento di Luigi de Magistris. Dall’ex sindaco sono partiti messaggi distensivi per l’ex avversario di Palazzo Santa Lucia.

De Magistris punta alle prossime comunali, ma cercherà di essere presente alle regionali in qualche modo, magari, anche se è presto dirlo, appoggiando un candidato nelle liste di De Luca per tenere spalancata una finestra per un’insolita alleanza con il “sultano” di Salerno. Non è molto, ma qualcosa sicuramente si muove. Prova ne sono anche i messaggi di consiglieri regionali “deluchiani” come Diego Venanzoni che, nei giorni scorsi, bacchettando il Pd su “ReStart Scampia” ha scritto: “Se vogliamo essere onesti, non possiamo dimenticare chi, prima dell’amministrazione Manfredi, ha gettato le basi di questa rigenerazione, non solo urbanistica ma anche sociale. Parliamo di Luigi de Magistris, che, durante il suo mandato da sindaco, ha avuto il merito di coinvolgere in maniera fattiva le energie del territorio”.

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Intanto, nuove bordate al sultano De Luca arrivano dal la consigliera indipendente della Regione Campania, Marì Muscarà, ex grillina, che ha abbandonato da tempo lo schieramento pentastella in polemica con Giuseppe Conti e i suoi luogotenenti partenopei:” Soltanto ora ci si accorge che la proposta di legge sul terzo mandato era una bufala giuridica. Eppure, in Consiglio regionale, l’intera maggioranza si era schierata a favore di questa legge palesemente errata dal punto di vista giuridico. Com’è possibile che una Commissione abbia esaminato una legge così mal formulata e che i consiglieri regionali, nel loro ruolo di legislatori, non abbiano minimamente sollevato dubbi o verificato la correttezza della proposta? La legge è passata nel silenzio generale, con qualche sporadico mal di pancia subito camuffato da indifferenza. La cosa più grave – continua nel suo j’accuse l’ex consigliera grillina- è che persino la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, si era espressa contro questa legge. Minacciava, seppure con toni blandi, di espellere dal partito chiunque l’avesse votata. Ebbene, non mi pare che questo sia avvenuto. A distanza di tempo, i rappresentanti del Pd che hanno sostenuto questa legge sono ancora tutti al loro posto. Forse soltanto un consigliere è stato allontanato, ma per motivi del tutto estranei al terzo mandato”.

Muscarà sottolinea come questa situazione evidenzi “buffonate su buffonate, annunci a favore di telecamera senza alcun seguito concreto. Oggi – prosegue Muscarà – si scopre che questa legge è incostituzionale? Esattamente come avevamo detto Salvatore Ronghi, presidente di Sud Protagonista, e la sottoscritta. Era un orrore giuridico sin dall’inizio”. E lancia una provocazione alla segretaria del Pd: “Ora come si comporterà Schlein verso i suoi consiglieri, che avrebbero dovuto essere i primi a svolgere il loro ruolo di legislatori con serietà e competenza?”. “il silenzio e l’assenza di reazioni – conclude Muscarà – sono inaccettabili. Serve più trasparenza, meno annunci e un impegno reale per rispettare la funzione legislativa”.