Veghu caseificio vegano

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Il caseificio vegano Veghu nel cuore della Sardegna, è il primo centro di riferimento per la ricerca, la formazione, la produzione e la vendita di formaggi 100% vegetali. Ma è anche una community che affianca amatori e professionisti nel muovere insieme i primi passi nel settore, fornendo loro materie prime, strumenti, accessori, know-how e tutto il necessario per intraprendere quest’avventura.

Ecco l’intervista al fondatore del progetto Marcelo Contu.

Come nasce l’idea di produrre formaggi vegani in Sardegna?

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L’idea di produrre formaggi vegani in Sardegna nasce da un incrocio di passioni: la volontà di innovare nel rispetto della tradizione e la necessità di creare alternative sostenibili e accessibili per chi segue una dieta vegana o desidera ridurre il consumo di prodotti di origine animale. La Sardegna, con la sua cultura casearia ricca e secolare, ci offre uno scenario unico per reinterpretare i sapori tradizionali con ingredienti 100% vegetali.

La vostra azienda si distingue per l’utilizzo di ingredienti locali e biologici, come selezionate le materie prime per i vostri formaggi vegani?

La selezione delle materie prime è un processo centrale nella nostra produzione e segue criteri molto rigidi per garantire qualità, sostenibilità e coerenza con la nostra filosofia aziendale. Il nostro obiettivo è creare formaggi vegani che siano autentici, rispettosi dell’ambiente e del territorio, senza compromessi sul gusto e sulla consistenza.

Per questo motivo:

  1. Selezioniamo ingredienti certificati biologici: la certificazione biologica ci assicura che le materie prime non siano trattate con pesticidi o fertilizzanti chimici, in linea con il nostro impegno verso un prodotto pulito e naturale. Questo processo non è solo una scelta di qualità, ma un modo per sostenere la biodiversità, rispettare i cicli naturali della terra e contribuire all’economia locale. La Sardegna, con il suo clima e la sua ricchezza di sapori, ci offre una base straordinaria per trasformare ingredienti semplici e genuini in formaggi vegani unici e autentici.
  2. Preferiamo ingredienti locali: dove possibile, ci affidiamo a fornitori sardi che condividono il nostro impegno per l’agricoltura biologica e la valorizzazione del territorio. Ad esempio, utilizziamo mandorle e altri frutti oleosi coltivati localmente, che sono alla base delle nostre ricette. Se non riusciamo a reperire un ingrediente in Sardegna, scegliamo fornitori che garantiscano pratiche di lavoro eque e trasparenti.
  3. Valutiamo la sostenibilità: privilegiamo materie prime ottenute con metodi agricoli sostenibili e con un basso impatto ambientale. Questo significa anche limitare l’uso di ingredienti esotici, sostituendoli con alternative più vicine a noi in termini di filiera e reperibilità.

Quali sono le sfide principali che dovete affrontare nella realizzazione di prodotti che rispettano la tradizione sarda, ma con ingredienti vegani?

Le sfide principali riguardano la capacità di coniugare autenticità e innovazione. Da un lato, è essenziale mantenere l’identità del prodotto: gusto, consistenza e profumi devono richiamare le radici sarde.

Dall’altro, dobbiamo affrontare le limitazioni tecniche e pratiche dell’uso esclusivo di ingredienti vegetali. La fermentazione, la stagionatura e il raggiungimento delle giuste consistenze richiedono un approccio creativo e una profonda conoscenza delle materie prime.

Un’altra sfida importante è legata all’accettazione culturale. La Sardegna ha una forte tradizione legata alla pastorizia e ai prodotti lattiero-caseari.

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Far comprendere che i formaggi vegetali non sono un’alternativa inferiore, ma un’evoluzione che rispetta il palato e l’ambiente, è un lavoro che richiede dialogo, educazione e, soprattutto, un prodotto di qualità che parli da sé.

In questo contesto, l’obiettivo non è sostituire i formaggi tradizionali, ma creare una nuova categoria di prodotti che possano convivere con essi, offrendo nuove opportunità culinarie e un’alimentazione più inclusiva.

Parlando di innovazione, come vedete il futuro dei formaggi vegani in Sardegna?

Il futuro dei formaggi vegani in Sardegna lo vediamo come un’opportunità straordinaria per unire tradizione e innovazione, rispettando le radici culturali dell’isola e abbracciando i cambiamenti delle abitudini alimentari globali.

La Sardegna ha una forte identità gastronomica, e la sua tradizione casearia è parte integrante di questa. Tuttavia, la crescente attenzione verso l’alimentazione vegetale, la sostenibilità e la salute apre le porte a nuove interpretazioni che possono convivere con le tradizioni esistenti. Questo non significa abbandonare il passato, ma reinterpretarlo attraverso ingredienti e tecniche nuove.

C’è spazio per una fusione tra le tradizioni gastronomiche isolane e le nuove tendenze alimentari vegane?

Secondo noi c’è ampio spazio per una fusione tra queste due realtà:

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  • Tradizioni rivisitate: possiamo ispirarci ai formaggi sardi più iconici, come il pecorino o il casizolu, per creare alternative vegetali che richiamino quei sapori e consistenze, ma con ingredienti completamente vegetali.
  • Adattamento alle nuove esigenze: il formaggio vegano risponde alle richieste di consumatori che seguono diete senza lattosio, vegane o semplicemente più sostenibili. Questo può attrarre sia i sardi che i visitatori, desiderosi di scoprire una Sardegna più inclusiva dal punto di vista alimentare.
  • Innovazione e sperimentazione: lavorare con ingredienti vegetali ci permette di innovare oltre i confini del tradizionale, offrendo sapori e consistenze uniche che possono diventare un nuovo tratto distintivo della gastronomia isolana.

Crediamo che il dialogo tra tradizione e innovazione possa arricchire entrambi i mondi. I formaggi vegani possono diventare un ponte tra passato e futuro, rappresentando una Sardegna che custodisce il suo patrimonio culturale, ma guarda avanti, pronta a rispondere alle sfide alimentari ed ecologiche del nostro tempo.

Potete raccontarci qualcosa sull’esperienza della cena degustazione in programma il 25 gennaio, insieme Davide Belli, maestro fermentatore e fondatore di Kekogji Lab?

Siamo entusiasti di poter ospitare questa cena degustazione, sarà un’occasione per rafforzare il nostro impegno nella creazione di una rete imprenditoriale solida e collaborativa, in grado di affrontare le sfide del settore, a livello locale e nazionale.

La cena degustazione in collaborazione con Davide Belli, maestro fermentatore e fondatore di Kekogji Lab, rappresenta per noi un’opportunità molto speciale, per esplorare le fermentazioni vegetali in modo creativo e innovativo.

Abbiamo scelto di abbinare i nostri formaggi in modo molto accurato ai suoi prodotti fermentati, al fine di esaltare al massimo le nostre produzioni e le sue. Questo tipo di abbinamento mette in luce la qualità, le potenzialità e versatilità dei nostri formaggi e permette di esplorare l’interazione tra fermentazioni diverse, creando un’esperienza gustativa unica.

La cena non sarà solo un momento di degustazione, ma anche un’opportunità per approfondire temi come la fermentazione, la sostenibilità e l’innovazione alimentare e riflettere sull’evoluzione della produzione di formaggi vegani. Sarà un viaggio nel nostro mondo, nel quale tutti potranno assaporare la gamma di prodotti che abbiamo sviluppato finora, le diverse consistenze e sapori.

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