Lago Maggiore in calo – RisoItaliano

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Il 2025 parte all’insegna dell’incertezza con riferimento alle riserve idriche. Dopo un 2024 eccezionale per quantità tanto da determinare diffuse criticità, la prima decade del 2025 consegna una situazione dove si palesano le prime difficoltà. Il 2024 ha presentato una nevosità tardiva imponente: questa modalità precipitativa presenta poi uno scioglimento molto anticipato che va a concludersi entro la prima decade di luglio. Se entro fine mese non si presenteranno eventi nevosi consistenti sull’arco alpino, occorrerà prevedere modalità conservative della risorsa così da salvaguardare le produzioni agricole. LEGGI LA PRECEDENTE ANALISI DELLE RISERVE IDRICHE QUI.

LAGO MAGGIORE IN COSTANTE CALO

Il Lago Maggiore è in costante calo con un gradiente giornaliero superiore al cm. Questo dato, fisiologico per il periodo, preoccupa stante la scarsità dell’accumulo nevoso. La falda freatica è anch’essa in ordinario costante calo e si sta allineando ai valori tipici del periodo con la compromissione del maggiore accumulo dovuto alle piogge autunnali. La situazione complessiva è in peggioramento e, al netto che mancano ancora 4 mesi all’inizio della stagione irrigua e possono intervenire eventi in grado di stravolgere lo scenario, occorre avviare una attenta sorveglianza e pianificare, in ogni sede e in concerto con tutti gli attori coinvolti, le procedure propedeutiche all’attivazione di dinamiche emergenziali.

L’esperienza del 2022 deve essere messa a sistema al fine di prevenire e mitigare eventi estremi sempre più probabili. Le attuali temperature, nettamente sopra media, segnalano un sistema atmosferico quanto mai disordinato in cui occorre che i gestori istituzionali evitino irrigidimenti burocratici, favorendo al contrario dinamiche rapide e coerenti con gli scenari che si dovranno sempre più gestire con risorse sempre più scarse.

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Dopo un 2024 dalla piovosità eccezionale, da tutti percepita tranne che da alcune Istituzioni, occorre gestire una prima porzione di inverno dalle caratteristiche siccitose.

RISERVE NEVOSE

L’analisi delle riserve nevose delle 4 stazioni nivometriche analizzate nell’intorno del Monte Rosa evidenzia la presenza di un accumulo, allo stato, particolarmente basso.

LAGO MAGGIORE

Il lago Maggiore ha un livello idrometrico pari a circa 78 cm sullo zero di riferimento, con un andamento in costante calo nelle ultime settimane. Riportiamo i consueti grafici acquisiti dal sito laghi.net.

Dato in cm del livello idrometrico a Sesto Calende negli ultimi tre anni al 10 gennaio.

ANDAMENTO FALDA

La falda freatica è in fase di costante calo e si sta esaurendo il maggior accumulo riscontrato nelle precedenti analisi.

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Prosegue la stima del volume accumulato nella falda freatica dell’areale risicolo Vercellese, Novarese e Lomellino sia con grafico pluriennale che con informazioni tabellari.

Nota sull’uso delle informazioni:

Si tratta di un modello sperimentale realizzato per affinare la conoscenza del comportamento della falda e si ribadiscono le modalità di lettura dei dati già indicate nelle precedenti analisi.

Nelle ultime settimane:

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Si riporta l’andamento pluviometrico degli ultimi sei mesi (maggio – dicembre) dell’ultimo quadriennio a Sartirana Lomellina.

Lago Maggiore

SCALA DI ALLARME

Si prosegue con la predisposizione della scala di allarme: in questa fase di ricostituzione delle riserve nevose e di riduzione della falda freatica, l’indicatore fornito, ha mero valore di tendenza. A partire dal mese di gennaio tale indicatore assumerà un maggiore valore predittivo.

L’accumulo nevoso è quanto mai esiguo: questo fatto porta ad utilizzare un valore pari a 4, su 5 della scala di allarme. Il Lago Maggiore ha un importante riempimento: l’indicatore è 3 su 5 tenuto conto dello scarso innevamento. Con riferimento alla falda si ha un comportamento ancora migliore, seppur di poco, rispetto agli scorsi anni, l’indicatore che si ritiene più plausibile è 2 su 5 confermando la precedente analisi.

Questo porta a conferma un indicatore complessivo della scala di allarme irrigua pari a 9 su un massimo di 15, nelle prossime settimane è probabile che lo scenario muti in modo importante, in ogni caso è opportuno, fin da ora, attivare una costante vigilanza così, alla fine di gennaio, da poter attivare eventuali dinamiche conservative. Autore Alberto Lasagna, Confagricoltura Pavia.

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