A metà gennaio l’Italia ha lanciato in orbita il primo microsatellite della costellazione Iride (nella foto sopra) e il Lunar GNSS Receiver Experiment (LUGRE – nella foto in fondo all’articolo), primo ricevitore satellitare Made in Italy progettato per testare le connessioni nello spazio profondo, nell’ambito della missione congiunta NASA-ASI denominata Blue Ghost Mission 1.
Un “esperimento di frontiera e sfidante”, che fornirà un contributo significativo alla preparazione delle future missioni lunari” ha detto il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso preannunciando “un anno d’oro per l’Italia nello spazio”.
Il dispositivo satellitare, progettato e realizzato dall’italiana Qascom per conto dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), è stato lanciato alle 7.11 (ora italiana) del 15 gennaio dal Kennedy Space Center di Cape Canaveral, in Florida, e atterrerà sul suolo lunare all’inizio di marzo.
L’obiettivo è quello di ricevere e inviare i segnali dei satelliti di radionavigazione GPS e Galileo che arrivano dalla Terra e dai dispositivi in orbita. La missione ha seguito di poche ore il lancio del satellite Pathfinder Hawk for Earth Observation (nella foto qui sotto) della costellazione Iride, realizzato dall’azienda italiana Argotec, lanciato la sera del 14 gennaio dalla base californiana di Vandenberg con un vettore Falcon 9 di SpaceX.
L’operazione farà da apripista a Iride, il programma per l’osservazione della Terra realizzato dall’ESA (agenzia spaziale europea) in collaborazione con l’ASI, voluto dal Governo italiano e finanziato con i fondi del PNRR.
La costellazione Iride, affiancata da altri sistemi sia nazionali che europei, fornirà supporto per far fronte al dissesto idrogeologico e agli incendi, per proteggere le coste, monitorare le infrastrutture critiche, la qualità dell’aria e le condizioni meteo.
Il lancio “consolida la leadership dell’Italia nel settore e testimonia l’efficace utilizzo dei fondi del PNRR”, ha dichiarato il presidente del consiglio Giorgia Meloni. Il progetto nasce dalla collaborazione di Argotec con SpaceX di Elon Musk.
Per il presidente dell’ASI Teodoro Valente, Iride sarà “fondamentale” per affrontare le sfide globali del nostro tempo: “Continueremo a lavorare con determinazione per far sì che questa articolata costellazione satellitare rispetti gli obiettivi del PNRR e raggiunga quanto prima la sua piena capacità operativa”.
Pathfinder Hawk in orbita segna un “traguardo molto importante” per il programma Iride, sottolinea il direttore dei Programmi di Osservazione della Terra dell’ESA, Simonetta Cheli. “Attendo con entusiasmo i prossimi sviluppi – confessa – che vedranno la costellazione crescere ed evolversi nel corso dell’anno”.
Entro la fine di quest’anno saranno lanciati altri nove satelliti Hawk, seguiti da ulteriori 15 entro giugno 2026 mentre nelle prossime settimane si lavorerà all’ottimizzazione del satellite per garantire il corretto svolgimento delle operazioni.
“Il lancio del primo satellite della costellazione italiana IRIDE, avvenuto dalla base Vandenberg in California, rappresenta un momento significativo e dimostra quanto il nostro Paese, con le proprie eccellenze – tra cui quella rappresentata da Argotec – e le competenze garantite dalla Difesa, rivesta un ruolo da protagonista nell’ormai imprescindibile dominio spaziale” ha dichiarato il Ministro della Difesa, Guido Crosetto.
I due satelliti posti in orbita, appartenenti a programmi distinti, sono accomunati dall’impiego di un sofisticato telescopio prodotto da Officina Stellare di Sarcedo (Vicenza). Entrambi i telescopi, così come il satellite di Argotec, integrano elementi riscaldanti sviluppati dal gruppo Zoppas Industries, fondamentali per garantire il bilanciamento termico in condizioni spaziali estreme.
«Questi successi – commenta Federico Zoppas, Presidente RIR AIR (Aerospace, Innovation & Research – nella foto a lato) – confermano il ruolo strategico delle aziende venete nel panorama spaziale globale, evidenziando la capacità di innovare e contribuire a missioni di portata internazionale.
Le tre aziende citate fanno infatti parte della Rete Innovativa Regionale AIR, a ulteriore testimonianza delle competenze specialistiche e dell’eccellenza del partenariato veneto nel settore spazio. Il nostro network sta maturando sia a livello di competenze sia a livello di lavoro di squadra.
Tutta una serie di progettualità e di opportunità di business che sono nate grazie anche a Space Meetings Veneto e alle partecipazioni a eventi internazionali come Farnborough International Airshow e IAC a Milano, stanno cominciando a concretizzarsi. L’ecosistema Veneto è apprezzato dai grandi player per la grande varietà, flessibilità e qualità di prodotti e servizi che siamo in grado di offrire.»
«Il successo del lancio è per Qascom l’inizio della sperimentazione che come primo obbiettivo proverà ad ottenere il “Guiness World Record” per il calcolo della posizione GPS e Galileo piu distante dalla terra –
commentano Oscar e Alessandro Pozzobon, Amministratori di Qascom – Successivamente l’obbiettivo è l’allunaggio e la sperimentazione dalla superficie lunare. E’ un passo molto importante che contribuisce ai futuri sviluppi dei sistemi di navigazione nello spazio.»
«Due telescopi per l’osservazione della Terra ad alta risoluzione, interamente realizzati nella nostra sede vicentina – commenta Giovanni Dal Lago, Presidente Esecutivo di Officina Stellare – sono stati progettati con caratteristiche differenti per soddisfare programmi spaziali distinti: uno istituzionale e l’altro commerciale. Entrambi, però, condividono l’eccezionalità di essere stati lanciati nello stesso volo del Falcon 9 di SpaceX, rendendo questo evento per noi motivo di grande orgoglio.»
Costituita in Veneto nel 2021, la Rete Innovativa Regionale Aerospaziale “AIR – Aerospace Innovation and Research” (RIR AIR – rir-air.it) conta oggi 83 partner di cui: 69 PMI, 9 grandi imprese, 4 università, 1 Centro di ricerca (CNR – Istituto di Fotonica e Nanotecnologie) e 1 Centro di trasferimento tecnologico (t2i – Trasferimento Tecnologico e Innovazione). Le aziende associate sviluppano un fatturato di oltre 2 miliardi (di cui il 63% export UE) e occupano più di 5.000 addetti. Si tratta di valori che indicano l’inizio di un percorso in cui il Veneto intende manifestare il protagonismo su scala mondiale delle sue imprese attive nel settore Aerospace.
Con fonti agenzie e Rete Innovativa Regionale AIR – “Aerospace Innovation and Research”.
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