Treviso, chiama la sorella e annuncia di volersi uccidere: si cerca una donna (e la sua auto) nel laghetto Le Bandie

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di
Nicola Rotari

Ecoscandagli in azione a Spresiano: su una riva del bacino sono stati trovati documenti e una coperta. La vettura (appartiene a una veneziana) è stata inquadrata dalle telecamere della zona ma per ora sott’acqua non si trova

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Un paletto abbattuto, segni del passaggio di pneumatici che si interrompono nel vuoto, a terra i documenti di un’auto, la carta d’identità, alcune coperte e altri oggetti, come se fossero stati persi in un terribile viaggio verso il lago. Sono queste le tracce che nella prima mattinata di venerdì 17 gennaio i dipendenti dell’albergo Thai Si, a Lovadina di Spresiano, hanno trovato a terra, in riva al lago Le Bandie, area di proprietà della famiglia Mosole. È stato lo stesso Remo Mosole, che proprio oggi festeggia 91 anni, ad intervenire: «Passando a controllare come ogni mattina abbiamo trovato dei documenti e anche una coperta, ci sono dei segni che fanno pensare che l’auto sia entrata in acqua».

L’auto vicino al lago artificiale 

Nell’area del lago artificiale, di fatto una ex cava, sono arrivate le pattuglie dei carabinieri di Treviso e le squadre dei vigili del fuoco del nucleo Saf di Treviso, con i sub dai comandi di Venezia e Vicenza. Visionando le telecamere della struttura alberghiera è stata notata aggirarsi nel parcheggio una Fiat 500 L che non ha più lasciato l’area ed è sparita nel nulla. È a questo mezzo che fanno riferimento i documenti trovati a terra. Tutto è riconducibile ad una 61enne veneziana, residente a Santa Maria di Sala e a cui è intestato il veicolo: in questa zona della Marca ha alcuni conoscenti, forse gli ultimi ad averla vista prima della sua scomparsa.




















































L’intento suicida e la chiamata alla sorella

La donna avrebbe chiamato la sorella nella serata di giovedì annunciando di voler farla finita. Il suo passaggio è testimoniato da alcune telecamere di videosorveglianza che avrebbero immortalato la 500 L percorrere più volte, avanti e indietro, nell’arco di almeno quattro ore, la strada antistante il Thai Si. «È come se fosse stata indecisa e avesse un ripensamento su cosa fare», ha osservato Mosole, seguendo in prima persona le operazioni in riva al lago, in compagnia del sindaco di Spresiano, Marco Della Pietra. Nel frattempo la sorella ha allertato le forze dell’ordine: nella serata di giovedì la 61enne aveva inviato un messaggio inequivocabile. Le ricerche sono proseguite per tutto il pomeriggio fino al calare della sera, ma i sub, immersi nelle gelide e torbide acque del lago, non hanno trovato tracce dell’auto. In prossimità della riva la profondità dell’ex cava è di circa 10 metri e l’ecoscandaglio non ha rilevato la presenza della vettura ma solo piccole tracce, come un disco orario. Il mezzo potrebbe essere scivolato ancora più in profondità, fino anche 30 o 40 metri e per questo motivo le operazioni di ricerca e recupero sono destinate a complicarsi.

Nuove ricerche

I vigili del fuoco torneranno a Lovadina ed interverranno con un ecoscandaglio più potente e adatto a specchi d’acqua di questo tipo: solo una volta localizzata l’auto si potrà provvedere a pianificare il recupero. Secondo gli investigatori dell’Arma a bordo del mezzo vi sarebbe anche la 61enne, ma su questo punto non c’è certezza: le telecamere hanno registrato il passaggio dell’auto ma non chiariscono se al volante vi fosse lei. La Procura di Treviso eseguirà poi tutti gli accertamenti del caso per verificare che, alla base di quella che appare come una tragedia, non vi sia la responsabilità di terze persone. Una pista per ora remota ma da vagliare. Non si esclude un incidente ma si propende per il gesto estremo.

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