E’ il giorno del ricordo a Rigopiano dove, otto anni fa, rimasero uccise 29 persone a causa della slavina che travolse l’hotel di Farindola (Pescara).
A causa del maltempo e delle nevicate in corso in montagna, quest’anno il Comitato vittime Rigopiano ha scelto di cambiare la sede delle commemorazioni, sottolineando di aver “condiviso la pericolosità del sito in quota e la necessità di prevenire ogni criticità”.
La cerimonia commemorativa si è quindi tenuta all’interno della chiesa di San Nicola di Bari di Farindola .
Alle 15, l’afflusso presso il bivio Mirri di Farindola, da dove è partita la fiaccolata che è arrivata nella piazzetta antistante la chiesa e, dopo tre squilli di tromba, è stato intonato il silenzio militare, prima dell’avvio della cerimonia religiosa.
Prima dell’inizio della celebrazione il prefetto di Pescara Flavio Ferdani e il sottosegretario del Ministero dell’Interno Emanuele Prisco hanno consegnato al Comitato parenti delle vittime due fasce tricolori della Presidenza della Repubblica. La consegna è avvenuta durante la cerimonia di commemorazione tenutasi nel pomeriggio a Farindola (Pescara).
“E’ un dovere per noi essere presenti qui in rappresentanza del Governo – ha detto Prisco – per ricordare una tragedia che ha scosso un Paese intero e che ci ricorda quanto sia importante la prevenzione su un territorio fragile come quello dell’Italia. Il nostro impegno è costante anche per onorare queste vittime per adottare misure sempre più efficaci affinché tragedie del genere non accadano mai più”.
“Sono qui per onorare la memoria di un nostro uomo, quel Gabriele D’Angelo che cercò in tutti i modi di allertare i soccorsi”, ha detto il presidente nazionale della Croce Rossa Italiana, Rosario Valastro, nel corso della cerimonia di commemorazione delle 29 persone che morirono il 18 gennaio 2017 nel crollo dell’albergo travolto da una valanga.
“Un esempio fulgido per tutta la Croce Rossa Italiana – ha sottolineato D’Angelo – e per sottolineare l’importanza e il valore dei tanti volontari che nel nostro paese non fanno mai mancare il loro supporto nei casi di emergenza”.
Al termine della messa, nella piazzetta antistante sono stati scanditi i nomi delle vittime e lasciati andare 29 palloncini in cielo.
Alla fine delle celebrazioni, il coro Pacini di Atri (Teramo) ha intonato il canto ‘Signore delle cime’.
“Io non ce la faccio più perché ho anche una mia età, le altre mamme sono un po’ più giovani di me, e quindi è una sofferenza che non andrà mai via per una mamma”.
Così, riferendosi al nuovo processo di appello per la tragedia di Rigopiano, Loredana Lazzari, mamma di Dino Di Michelangelo, il poliziotto che nel crollo perse la vita insieme alla moglie Marina Serraiocco; si salvò il piccolo Samuel, figlio della coppia, estratto vivo dalle macerie dell’hotel travolto da una slavina.
La donna ha partecipato, insieme all’altro figlio Alessandro, alla cerimonia di commemorazione che si è tenuta a Chieti dinanzi al monumento che ricorda le vittime di Rigopiano, con la deposizione di una corona di alloro portata da due agenti della polizia di Stato.
“Sono stati otto anni di speranza, di memoria, soprattutto di dolore anche se composto – ha ricordato Alessandro Di Michelangelo – con la consapevolezza quest’anno che la giustizia sta completando tutti i suoi tasselli. Quello che mancava, che abbiamo sempre cercato di dimostrare con compostezza, con rispetto dei ruoli e con dignità, piano piano sta venendo fuori. Siamo arrivati all’ultimo grado di giudizio e continueremo anche a Perugia, perché il procuratore generale di Cassazione non ha fatto altro che confermare tutto quello che noi abbiamo sempre cercato di dire, di dimostrare con i nostri legali, con la parte civile, ma soprattutto con le mamme che hanno sempre gridato la loro, non sete di giustizia, ma voglia, per lenire il dolore e per continuare a ricordare i propri figli”.
“La Cassazione ci ha detto che il 18 gennaio del 2017, 29 persone potevano essere salvate, oggi non saremmo qui, nessuna mamma, nessun padre, nessun fratello, nessuna sorella, nessun figlio avrebbe dovuto piangere otto anni come hanno fatto, però continuiamo ad andare avanti con consapevolezza che abbiamo fatto tutto quello che potevamo fare come familiari”, ha commentato Alessandro Di Michelangelo, fratello di Dino.
“Ogni anno è sempre un momento particolare ed intenso ed è un gran dolore vedere i familiari delle vittime con le lacrime agli occhi come fosse il primo giorno. È assolutamente doveroso dedicare questa giornata alla memoria di quanti non sono più tra noi a seguito di quella immane tragedia così come è importante rinnovare l’impegno solenne a fare in modo che non accada mai più quello che purtroppo è avvenuto otto anni fa. Per questo le Istituzioni hanno il dovere di sostenere e di continuare a finanziare tutte le opere che servono per mettere in sicurezza i territori”, ha detto il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, che ha voluto portare il suo omaggio e quello della Regione Abruzzo alle 29 persone che persero la vita nel crollo dell’hotel, partecipando alla cerimonia di ricordo.
“Sono trascorsi otto anni dalla tragedia di Rigopiano, in Abruzzo, dove una gigantesca valanga trasformò l’hotel in una tomba per 29 persone. La loro atroce morte, oltre a rinnovare sentimenti di commozione e cordoglio, deve indurre tutti a riflettere sul valore della prevenzione nella Protezione civile. Sì, perché spesso le sciagure sono anche frutto dell’egoismo e della distrazione dell’uomo”, ha dichiarato il ministro per la Protezione civile Nello Musumeci.
“Nel giorno dell’anniversario della tragedia di Rigopiano, il pensiero va alle 29 vite spezzate dalla furia della valanga che il 18 gennaio 2017 travolse l’Hotel Rigopiano. Una ferita profonda che ha segnato la memoria collettiva del Paese e della comunità locale. Ai familiari delle vittime rinnovo il mio più sentito cordoglio, nel ricordo dei loro cari, e rivolgo la mia vicinanza ai sopravvissuti”, ha commentato il presidente della Camera dei deputati, Lorenzo Fontana.
“Le immagini della catastrofe di Rigopiano sono ancora indelebili nella memoria della nostra comunità. Immagini difficili da cancellare. Immagini che hanno cambiato la storia dei territori vestini”, ha detto ikl sindaco di Penne, Gilberto Petrucci. Proprio nella città vestina, nelle ore e nei giorni successivi alla tragedia, fu istituito il centro di coordinamento dei soccorsi.
“Voglio rivolgere un commosso pensiero e le mie preghiere alle famiglie delle vittime. Il loro ricordo deve spronarci a lavorare affinché tragedie simili non avvengano più”, ha aggiunto il sindaco che consegnerà un riconoscimento al presidente nazionale della Croce Rossa Italiana, Rosario Valastro, per l’impegno delle volontarie e dei volontari profuso durante l’emergenza neve del gennaio 2017.
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