La Corte Suprema Usa ha confermato la legge che mette al bando TikTok dal 19 gennaio nel caso non sia venduta, ma Donald Trump ha annunciato che deciderà lui. Una mossa agevolata da Joe Biden che, visto il suo imminente addio, ha rinunciato ad applicare la legge, passando la palla al suo successore. TikTok è stato anche uno dei dossier di cui Trump ha detto di aver parlato in una telefonata con Xi Jinping, dopo l’annuncio che il presidente cinese si farà rappresentare dal suo vice Han Zheng alla cerimonia di giuramento del tycoon di lunedì, una scelta senza precedenti.
“La telefonata è stata molto positiva sia per la Cina che per gli Stati Uniti. Mi aspetto che risolveremo molti problemi insieme, a partire da subito”, ha commentato The Donald su Truth, rivelando di aver discusso anche del bilanciamento del commercio, di fentanyl e “molti altri argomenti”, e assicurando che lui e Xi faranno “tutto il possibile per rendere il mondo più pacifico e sicuro!”. Cordiali anche i toni del leader del Dragone, che ha auspicato una collaborazione ispirata ai principi “del rispetto reciproco, della coesistenza pacifica e della cooperazione vantaggiosa per tutti”, limitandosi a invitare gli Usa ad affrontare “con prudenza” la questione di Taiwan. I due leader, secondo Pechino, hanno anche scambiato opinioni “sulla crisi ucraina (dove Pechino potrebbe aiutare nella mediazione diplomatica, ndr), sul conflitto israelo-palestinese e su altre importanti questioni internazionali e regionali di reciproco interesse”, concordando “di istituire un canale di comunicazione strategico per tenersi in contatto con regolarità sulle principali questioni di interesse comune”.
Mutua mano tesa quindi, nonostante in campagna elettorale Trump abbia additato Pechino come il nemico pubblico numero uno e minacciato dazi al 60% su tutte le merci cinesi. Ma il primo banco di prova delle loro relazioni sarà proprio TikTok, su cui il tycoon ha fatto una delle sue inversioni a U: prima a favore del bando, ora del salvataggio, dopo che la app cinese, usata da 170 milioni di americani (metà della popolazione), è risultata determinante nella sua vittoria, soprattutto tra i giovani. Il tycoon si era appellato alla Corte Suprema per bloccare il bando. Ma i nove saggi hanno confermato all’unanimità la legge – approvata dal Congresso con una schiacciante maggioranza bipartisan – privilegiando, sul primo emendamento, ossia la libertà di espressione, le “ben supportate preoccupazioni di sicurezza nazionale in merito alle pratiche di raccolta dati di TikTok e alla relazione con un avversario straniero”. Il timore in sostanza è che quei dati finiscano in mano al governo cinese.
Trump ha invitato a rispettare la sentenza e ha promesso una decisione “in un futuro non troppo lontano”, riservandosi “il tempo per esaminare la situazione”. Nel frattempo ha invitato tra gli ospiti d’onore del giuramento il ceo di TikTok Shou Zi Chew, che lo ha ringraziato per il suo impegno a trovare una soluzione. In teoria da domenica la app chiude, ma non è ancora chiaro cosa succederà nell’immediato. Potrebbe essere invocato un rinvio di 90 giorni già previsto dal provvedimento oppure Trump potrebbe emettere un ordine esecutivo per sospendere temporaneamente il bando, anche se appare difficile che possa ribaltare una legge del Parlamento. Quanto al futuro di TikTok in Usa, era stata ventilata l’ipotesi di una vendita a Elon Musk, strettissimo alleato di Trump e in ottimi rapporti con la leadership della Cina, dove è presente con la sua Tesla. Ma, essendo proprietario anche di X, si creerebbe una concentrazione di potere mediatico spaventosa, difficilmente approvabile dalle autorità antitrust Usa anche in era Trump.
“Ci siamo battuti per proteggere il diritto costituzionale alla libertà di espressione degli oltre 170 milioni di americani che ogni giorno utilizzano la nostra piattaforma per connettersi, creare, scoprire e realizzare i propri sogni. A nome di tutti noi di TikTok e dei nostri utenti in tutto il paese, desidero ringraziare il Presidente Trump per il suo impegno a lavorare con noi al fine di trovare una soluzione che mantenga TikTok disponibile negli Stati Uniti“: lo ha dichiarato il Ceo di TikTok, Shou Zi Chew, dopo che la Corte Suprema degli Stati Uniti ha dato il via libera alla legge per la messa al bando del social network – che spetterà all’Amministrazione Trump mettere in atto.
“TikTok è da sempre un luogo dove le persone possono creare community, scoprire interessi comuni ed esprimere sé stesse, proprio come fanno le oltre 7 milioni di aziende americane che si affidano alla nostra piattaforma per avere un’entrata economica, raggiungere nuovi clienti e sviluppare con successo il proprio business. Siamo onorati e felici di poter contare sul supporto di un Presidente che ha saputo comprendere pienamente il valore della nostra piattaforma, utilizzandola personalmente per condividere idee, opinioni e pensieri, e raggiungendo un pubblico globale con oltre 60 miliardi di visualizzazioni dei suoi contenuti“, ha concluso.
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