Dall’open banking all’open finance. Profili di Diritto dell’Economia

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Il terzo decennio di questo secolo si è aperto e sta proseguendo all’insegna della crescente innovazione tecnologica, che sta rivoluzionando paradigmi, canoni e prassi del mondo bancario e di quello finanziario. Un processo evolutivo, che si riflette sul piano della regolamentazione, richiedendo un incessante adeguamento da realizzare, da un lato, attuando un’efficace strumentazione normativa, dall’altro, evitando di frapporre intralci e ostacoli al fisiologico sviluppo dei mercati, apportatori di pericolose disarmonie e di penalizzazioni competitive. 

Si ha contezza di questa sfida cruciale per i nostri tempi, lanciata ai cultori del Diritto dell’Economia (e non solo), sfogliando le pagine di questo interessante volume collettaneo, curato da Valeria Falce e da Umberto Morera, entrambi Ordinari di Diritto dell’Economia a Roma, rispettivamente presso l’Università Europea e presso l’Università di Tor Vergata.

Il titolo, scelto per questo libro, rende bene l’idea conduttrice che ha ispirato i due curatori e gli altri prestigiosi contributori, cioè, delineare gli aspetti sostanziali della nuova strategia digitale, allargata a tutte le componenti del mercato finanziario, verso cui è orientata, in particolare, l’Unione Europea, individuandone le più rilevanti opportunità e le eventuali criticità. Di fronte a un fenomeno di questa ampiezza e complessità è, certamente, difficile mantenere il giusto equilibrio tra la necessità di un intervento normativo incisivo, anche in forme preventive, oltreché legato alla sedimentazione dei rapporti giuridici e il rischio di dare vita a un’ipertrofia normativa, con il correlato pericolo di impedire, sia i fisiologici sviluppi dei mercati finanziari, sia i processi di crescita economico – sociale di cruciali aree geografiche del nostro Pianeta.

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Sono questi gli accenti che si ritrovano, dopo la stimolante Prefazione di Marino Ottavio Perassi, Avvocato Generale della Banca d’Italia, nel contributo della stessa curatrice Valeria Falce, che sottolinea come la nuova strategia digitale europea debba auspicabilmente avvenire, ispirandosi al rispetto del principio della proporzionalità ed egualmente risultando finalizzata a non interferire con le potenzialità delle nuove tecnologie.

Ragioni di spazio inducono a ricordare in questa sede soltanto l’ambito di specificità degli altri numerosi ed interessanti contributi, accolti nel volume: dalla prospettiva dell’inclusione finanziaria legata alla diffusione dell’Open Banking (Magda Bianco e Maria Iride Vangelisti, entrambe della Banca d’Italia, rispettivamente Capo del Dipartimento Tutela della Clientela ed Educazione Finanziaria e Direttore del Servizio Educazione Finanziaria) a un’analisi critica delle sfide, delle opportunità, ma anche, dei rischi legati a una sua regolazione (Giuseppe Colangelo, Associato di Diritto dell’Economia presso l’Università della Basilicata); dal rilievo degli aspetti legati alla protezione dei dati personali in regime di Open Banking e Open Finance (Pasquale Stanzione, Presidente del Garante per la Protezione dei Dati Personali) ad una valutazione. sia delle asimmetrie apportate dalla Seconda Direttiva Europea dei Sistemi di Pagamento, sia  delle linee guida del nuovo, recente Payments Package, concepito sempre in sede europea (Rita Camporeale, Responsabile Servizio Sistemi di Pagamento presso l’ABI – Associazione Bancaria Italiana).

Il tema generale di una nuova strategia digitale, sospesa tra regole e impulsi innovativi  di mercato si ritrova, poi, nel contributo di Stefano Firpo e Maddalena Rabitti, rispettivamente, Direttore Generale dell’Assonime – Associazione tra le Società Italiane per Azioni e Ordinario di Diritto dell’Economia presso l’Università di Roma 3; mentre quello di una valutazione dei modelli di Open Banking con relative opportunità e criticità è affrontato da Andrea Stazi, Ordinario di Diritto Privato Comparato presso l’Università Telematica San Raffaele di Roma.

Puntuali e stimolanti sono, anche, le considerazioni esposte sui versanti della circolazione dei dati e degli strumenti di intelligenza artificiale relativi al mondo assicurativo (Sara Landini, Ordinario di Diritto dell’Economia presso l’Università di Firenze) dell’ Open Finance e delle cripto attività (Filippo Annunziata, Associato di Diritto dei Mercati Finanziari presso l’Università Bocconi di Milano) dell’ Open Finance e dell’innovazione finanziaria (Liliana Fratini Passi, Direttore Generale di CBI S.c.p.a. e Biancamaria Raganelli, Docente di Diritto dell’Economia presso l’Università Tor Vergata di Roma) e, infine della profilazione dei dati nei servizi di pagamento (Marco Cassese, Ricercatore dell’Innovation, Regulation and Comperition Policy Centre dell’Università Europea di Roma).

Le conclusioni del libro, scritte da Tommaso Edoardo Frosini, Ordinario di Diritto Pubblico Comparato presso l’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, da un lato chiariscono bene al lettore la significativa importanza degli argomenti trattati in questo volume; dall’altro auspicano l’avvento di un sistema digitale, organizzato sulla base di  norme di principio, anziché di dettaglio, e con caratteristiche prevalentemente promozionali, anziché sanzionatorie. Ne emergerebbe, così, la configurazione di un ordine giuridico ideale per il digitale, regolamentato da una normativa europea, sostenibile, flessibile ed adattabile ai cambiamenti. 

Ed è proprio questa, in definitiva, ci sia consentito di sottolinearlo, la sfida probante, quanto appassionante, che attende il legislatore dell’Unione Europea e gli operatori tutti di diritto e di giustizia degli Stati che ne fanno parte.





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