Giubileo, le attese degli italiani per l’Anno Santo: il 70% vuole un maggiore impegno per la pace, il 76% ha fiducia nel Papa

Papa Francesco ha voluto fortemente dedicare l’Anno Santo alla «speranza».  Un tema che intercetta i bisogni profondi e le ispirazioni dell’opinione pubblica, sempre più angosciata dai conflitti internazionali e dalle catastrofi naturali. Il 75% degli italiani, infatti, è convinto che oggi la speranza sia in crisi, mentre il 70% spera che, nel corso del 2025, cresca l’impegno per la pace in tutte le aree di guerra. 

La maggioranza assoluta si augura che si rafforzi la lotta alle cause strutturali della povertà e della fame (58%)  e l’impegno contro le disuguaglianze (51%) , temi che hanno contraddistinto il Pontificato di Francesco insieme con la tutela dell’ambiente (40%).

Questi dati emergono dall’indagine condotta, all’avvio del Giubileo, dall’Istituto Demopolis su un campione di 3.008 intervistati, rappresentativo dell’universo della popolazione italiana. I risultati sono stati presentati, in anteprima, a Papa Francesco, che ha ricevuto in udienza  il direttore di Demopolis Pietro Vento e le ricercatrici Giusy Montalbano e Maria Sabrina Titone.

La fiducia in Francesco

«Il Pontefice – spiega Vento – è riferimento di fiducia per il 76% dei cittadini. Sin dal primo anno di Pontificato, Francesco è la figura pubblica che ispira più fiducia agli italiani: ben oltre la fede o la pratica religiosa. Piace la sua sintonia con i bisogni reali delle famiglie, la chiarezza e la spontaneità delle sue parole».

Nel contempo, anche se in ripresa, si ferma al 45% la fiducia espressa dagli italiani nella Chiesa. Una distanza che si spiega, soprattutto, con la progressiva riduzione della pratica religiosa nel nostro Paese: si dichiara cattolico il 72%, ma poco più di un italiano su sei è di fatto praticante, va a messa regolarmente.

Pace e  ambiente

Quali sono i tratti distintivi di Bergoglio? Dall’indagine emerge che, per 2 italiani su 3 (70%) il pontificato di Francesco ha un forte richiamo alla pace e alla fratellanza contro l’odio e le guerre. Il 60% ne sottolinea l’attenzione verso gli ultimi e i più deboli. Oltre la metà cita la cifra comunicativa del Pontefice. Più di 4 su 10 rammentano l’attenzione verso i giovani come protagonisti del futuro, l’impegno per una Chiesa accogliente nei confronti di tutti e che sappia rinnovarsi ascoltando i segni dei tempi. Il 40% cita inoltre l’attenzione alla crisi climatica e alla tutela dell’ambiente come tratto distintivo del Magistero papale.

Il rinnovamento della Chiesa

L’Anno Santo è anche un’occasione per un bilancio dell’azione della Chiesa. Per la maggioranza assoluta, le scelte di apertura di Papa Francesco sono un inizio nel cammino di rinnovamento.  La principale difficoltà della Chiesa Cattolica sta oggi nel conciliare fede e storia con le sfide della contemporaneità.

Alla domanda su cosa dovrebbe fare la Chiesa per mantenere e accrescere la comunità dei credenti, il  57% degli intervistati sollecita un rinnovamento espressivo: essere più creativa nel modo in cui vive la fede, anche per attrarre le nuove generazioni. Circa 4 su 10 auspicano un maggiore coinvolgimento dei laici e delle donne, mentre un quarto del campione ricorda l’opportunità di valorizzare le nuove tecnologie e le reti sociali. Poco più di un quinto sostiene che oggi serva difendere la tradizione per far ricrescere la comunità dei credenti.

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