Caso Sabba, maggioranza blindata: no alla censura. E via la sfiducia dal regolamento

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BUSTO ARSIZIO – Maggioranza blindata, la mozione di censura a Matteo Sabba viene bocciata. E la mozione di sfiducia viene cancellata del tutto dal regolamento del consiglio comunale. Sono i risultati delle due votazioni che hanno acceso la seduta dell’assemblea civica del 16 gennaio, ancora una volta dedicata in gran parte agli effetti – più o meno diretti – della controversa vicenda dell’incompatibilità dell’attuale assessore alla sicurezza ai tempi in cui era consigliere comunale. «Questa maggioranza è coesa e unita» rinfaccia alle opposizioni il sindaco Emanuele Antonelli, che ha chiesto di «mettere subito ai voti» la censura su Sabba, sul cui dibattito tra i banchi del centrodestra aprono bocca solo i “Fratelli” Max Rogora, per dire che «è aria fritta», e Francesco Attolini. Fine del caso? In sala esagonale probabilmente sì, ma l’ex sindaco Gigi Farioli ammonisce: «Qualunque cittadino può fare esposti e ci sono altri enti, Anac, Corte dei Conti, Tribunale».

Sabba, niente censura

È Maurizio Maggioni (PD) a introdurre la mozione di censura a Matteo Sabba: «Il dato di fatto rimane ed è censurabile. Non è ammissibile che un consigliere non rimuova un’incompatibilità certificata e la buona fede non è un argomento che possiamo accettare, perché dopo tre anni è trascuratezza. Non sfrucugliamo o cerchiamo un pertugio, è una situazione grave: il consiglio comunale è stato preso in giro». Il sindaco Antonelli però vuole tagliare corto: «Non ripeto quel che ho già detto perché non avete recepito. Propongo di mettere subito ai voti». Il dibattito lo animano i consiglieri di minoranza. Santo Cascio (Progetto in comune): «Siamo qui a discutere non sulla persona ma sul rispetto delle regole e degli impegni assunti in consiglio comunale. È un messaggio negativo e diseducativo che stiamo dando ai cittadini. Il nostro monsignor Pagani ne prepari altre di omelie, quelle che ha recitato non hanno dato l’esito aspettato». Paolo Pedotti (PD): «Nessuno vuole dividere la maggioranza, ma c’era necessità di chiarezza. Se non censuriamo quel comportamento ognuno si sentirà in diritto di fare qualsiasi cosa». Gianluca Castiglioni (BaC): «Al cittadino comune basta una giustificazione di buona fede per permettere a chi ha sbagliato di non fare un passo indietro?».  E Gigi Farioli (PRL), ribadendo «amicizia, simpatia e sono affezionato a Sabba. Mi auguro continui a fare l’assessore, ma liberandosi di ogni forma di inopportunità. Speriamo finisca qui. Ogni cittadino può fare esposti, ci sono altri enti e un giorno magari verremo tutti chiamati e Dio non voglia che essere stati superficiali comporti seri danni alle persone e a noi consiglieri. È giusto che ciascuno si assuma la responsabilità del voto». Dai banchi di FdI lo elogia Francesco Attolini: «Mi è piaciuto l’intervento, non fazioso e scevro da livore». Al voto non ci sono defezioni in maggioranza: 15 su 15 presenti contrari alla censura.

Il dibattito sul regolamento

Prima della mozione di censura su Sabba, in sala esagonale la temperatura dello scontro politico si era alzata sulla modifica del regolamento del consiglio comunale proposta dal sindaco Antonelli per togliere il voto segreto sulle mozioni di sfiducia. La maggioranza fa propria l’idea di Gigi Farioli per abrogare del tutto l’istituto della mozione di sfiducia con un emendamento ad hoc, diverso da quello dell’ex sindaco che chiede invece di mantenere il voto segreto (e non palese, come proposto dalla maggioranza) sulla sfiducia del presidente del consiglio. Tra gli schieramenti sono schermaglie: Santo Cascio che ribadisce che «è quasi come a dire che ho sentore che nella mia maggioranza ci sono sensibilità diverse, quindi c’è il rischio (di bocciatura, ndr) e modifico il regolamento». Gianluca Castiglioni (BaC) prova a elencare le motivazioni della modifica: «Arroganza, e lo escludo, o paura di qualche sorpresa numerica dallo scrutinio segreto. E ci preoccuperebbe perché gli impegni prossimi due anni richiedono una maggioranza coesa». E per Valentina Verga (PD) «non è inutile, e non si capisce il perché» di questa modifica. Le ribatte Marco Lanza (Lista Antonelli) «Se c’è sentore di strumentalizzazione viene dai banchi dell’opposizione. L’intento di ricollegarlo alla mozione (su Sabba, ndr), che sarà comunque a voto palese, è il vostro continuo vederci la malafede. Ed è arrogante ritenere che se non si abrogasse il voto segreto molti consiglieri si sarebbero sentiti di andare contro la giunta».

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Antonelli all’attacco

Ma è il sindaco Emanuele Antonelli ad accendere la discussione: «Questa maggioranza è coesa e unita, toglietevelo dalla testa, e i consiglieri non sono ricattabili, sono loro che votano non sono io che impongo, sono loro che possono imporre a me. E non parlatemi di etica, a voi interessa perché sperate di entrare in un pertugio della maggioranza per creare problemi. Se prendiamo le nostre contromosse sono giustificate». Antonelli va giù duro in particolare sul capogruppo Dem Maggioni: «Ha parlato di cittadini malvagi, io non mi sono mai permesso di dirlo neanche quando avrei potuto farlo, e penso alla vicenda Coop, di cui lei era direttore editoriale, e l’avevo pensato. Voi siete quelli buoni e di qua i malvagi? Gliela rispedisco al mittente, e d’ora in avanti queste parole le riporterò anch’io a lei». Poi è il consigliere di Fratelli d’Italia Francesco Attolini a surriscaldare nuovamente il dibattito contro l’opposizione («Siete dei manipolatori, la maggioranza degli italiani non crede più alle vostre frottole») e tirando in ballo anche l’ANPI – «Voi di sinistra la pompate per lavare il cervello dei giovani». Tanto da suscitare parole di indignazione da parte di Giuseppina Lanza (PRL) e di Paolo Pedotti (PD). Dalla maggioranza intervengono Max Rogora (FdI): «Non stiamo votando contro l’assessore, stiamo perdendo tempo, cambiamo il regolamento e stop». E Isabella Tovaglieri (Lega): «Tutto è nato dal fatto che la minoranza non aveva le firme necessarie per promuovere la sfiducia». Alla fine al voto passano l’emendamento della maggioranza e la modifica che abolisce la sfiducia agli assessori e introduce il voto palese in caso di sfiducia al presidente del consiglio.

Sfiducia palese, ora spunta l’abrogazione. Rogora alla minoranza: «Seminate odio»

busto arsizio sabba sfiducia – MALPENSA24





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