Immobiliare, Rimini resta la più cara della Romagna. Per comprare casa ci vogliono 3.168 euro al metro quadro

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Rimini si conferma la provincia romagnola dove acquistare casa costa di più. In regione l’unico dato più alto è quello del capoluogo Bologna: se sul territorio bolognese ci vogliono in media 3.580 euro al metro quadro, nel riminese si viaggia a 3.168 euro. In terza posizione c’è Ravenna, con il dato di 2.966 euro al metro quadro. C’è una distinzione tra capoluogo e resto della provincia: a Rimini città il dato si assesta a 2.952 euro mentre per il resto della provincia senza capoluogo 3.168 euro. Il dato emerge dalla fotografia scattata da Immobiliare.it Insights, proptech company del gruppo di Immobiliare.it, il portale immobiliare leader in Italia, specializzata in big data e market intelligence per il settore immobiliare. Per quanto riguarda invece la variazione percentuale della disponibilità di immobili in vendita nell’ultimo trimestre si segnala per Rimini un -2,6%. Sul fronte invece degli affitti: il dato di Rimini città fa registrare una media di 12,3 euro al metro quadrato che sale a 19,4 euro considerando la provincia senza il capoluogo.

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L’analisi regionale

Su scala regionale il mercato immobiliare emiliano-romagnolo ha mostrato prezzi di vendita e canoni di locazione che si sono mossi di pari passo nel 2024, aumentando entrambi del 6,1% rispetto a dicembre 2023.

Secondo l’analisi, alla fine del 2024 chi vendeva casa in Emilia Romagna chiedeva mediamente 2.275 euro al metro quadrato, mentre chi la affittava poco più di 13 euro al metro quadrato medi. Per quanto riguarda gli altri indicatori di mercato, su base annua l’offerta ha conosciuto un incremento in entrambi i comparti, soprattutto per le locazioni (+48,6%), mentre per le compravendite l’accumulo è stato pari al +6,9%. La domanda, invece, come avvenuto in diverse altre regioni italiane, è aumentata del 17,7% per le case in vendita, mentre per gli affitti si è visto un importante decumulo (-23,6%).

I trend delle locazioni per città e province

Chiudendo l’analisi con la locazione, qui si evince un andamento più variegato a livello di canoni, visto che sono cinque i territori a mostrare segno meno nel 2024: si fa riferimento ai comuni di Cesena (-1%), Modena (-3,8%) e Rimini (-1,3%), così come alle province di Forlì Cesena (-14,3%) e a quella di Reggio Emilia (-0,3%). Per il resto, gli aumenti sono diffusi nelle restanti aree regionali. Solo in tre zone lo stock disponibile è in calo nel 2024, vale a dire nelle province di Reggio Emilia e Rimini, che segnano rispettivamente un -21,9% e un -16,2%, e nel comune di Cesena (-22%). L’accumulo più significativo è invece quello del comune di Rimini, al +92,4%. A livello di interesse, sebbene nella gran parte dei territori si sia manifestato un decremento, rimangono comunque alcuni comuni e province con un comportamento positivo, tra cui il +42,9% della provincia di Parma e il +44% della provincia di Forlì-Cesena.

La disponibilità di spesa

L’Ufficio Studi di Tecnocasa ha invece condotto un’indagine sulla disponibilità di spesa. Nelle grandi città vede una maggiormente concentrazione nella fascia di spesa più bassa, quella fino a 119 mila euro (25,1%). Il trend registrato a luglio 2024 non si discosta molto da quello registrato a gennaio. Le percentuali, inoltre, sono simili nelle due fasce di spesa immediatamente successive, rilevando quindi una distribuzione uniforme delle richieste nelle prime tre fasce. Guardando Rimini, la fascia di spesa più bassa raccoglie una percentuale del 37,6% (fino a 119 mila euro), mentre quella tra 120 mila e 169 mila euro del 36,7%. La percentuale scende al 18,6% per la fascia tra 170 mila e 249 mila euro, mentre è del 6,2% tra 250 mila e 349 mila euro. Percentuale di 0,7% per la fascia da 350 mila a 474 mila. Solo lo 0,1% dei potenziali acquirenti dichiara invece di avere una disponibilità di spesa superiore ai 630 mila euro, percentuale che resta immutata nel mercato tra 475 mila e 629 mila euro.

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Così nel resto d’Italia

Milano e Roma registrano una maggiore concentrazione nella fascia tra 250 mila e 349 mila euro entrambe con il 24,9%, a motivo dei prezzi più elevati che interessano le prime due città più costose d’Italia: Milano e Roma. Da segnalare come a Milano ci sia stato un incremento dello 0,3% della concentrazione delle richieste nella fascia oltre i 629mila euro, confermando la vivacità della fascia alta di mercato e nella fascia tra 350mila e 474mila euro.

Considerando la fascia di spesa più bassa, fino a 119mila euro, è Genova la città che raccoglie la percentuale più elevata con il 61,9%, seguita da Palermo con il 52,4%. In quest’ultima città, si nota un aumento significativo della concentrazione della disponibilità di spesa sulla fascia più bassa. Nei capoluoghi di regione che non sono grandi città il 43,8% dei potenziali acquirenti dichiara di avere una disponibilità di spesa inferiore a 119mila euro. La percentuale però è in diminuzione rispetto a gennaio 2024, quando era pari al 45,6%. La percentuale più elevata di richieste nella fascia di spesa più bassa si registra a Perugia con 72,6% e Campobasso 73,7%.

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