Bonus Edilizi 2025: un riepilogo delle regole principali per beneficiare degli incentivi

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Fare i conti con il Bonus Casa alla luce del taglio delle detrazioni previsto dalla legge di Bilancio.

È vero che con il blocco imposto in base ai redditi non c’è più spazio per le spese sulla casa? E che cosa succede per le rate delle spese fatte fino allo scorso anno? Quale peso avranno le vecchie rate? A quanto ammonteranno le nuove detrazioni?

Le domande sono tante e sicuramente a breve arriverà la circolare dell’Agenzia delle entrate con le indicazioni operative. Intanto però possiamo vedere cosa dicono le norme per capire esattamente come funzionano le misure restrittive che, diciamolo subito, non prevedono un tetto alle detrazioni, ma un ammontare massimo di spese detraibili.

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Tetto alla spesa e non alle detrazioni

A proposito di legge di Bilancio in genere si parla di “taglio delle detrazioni” ma questa è un’espressione generica che non corrisponde alla realtà dei fatti e genera confusione. Quello che hanno introdotto le norme, infatti, è un tetto massimo all’importo delle spese detraibili, il che significa che l’ammontare delle detrazioni ammesse varia a seconda dell’aliquota di detrazione applicabile alle spese stesse, e non può essere prefissato a priori.

Come prevede il nuovo articolo 16-ter introdotto nel TUIR dalla manovra, da ora in poi per i soggetti che superano i tetti di reddito prefissati gli oneri e le spese considerati complessivamente, sono ammessi in detrazione fino a un ammontare calcolato moltiplicando l’importo base predeterminato in corrispondenza del reddito con il coefficiente relativo al numero di figli fiscalmente a carico. È fissato dunque un ammontare massimo che cambia a seconda dei carichi familiari.

Redditi e quoziente familiare

Le soglie di reddito al di sopra delle quali scatta la tagliola e le somme detraibili sono:

  • reddito complessivo oltre 75.000 euro con ammontare massimo di spese di 14.000 euro;
  • reddito complessivo oltre 100.000 euro con ammontare massimo di spese di 8.000 euro.

Attenzione, però, quello indicato è appunto il tetto massimo che si raggiunge solo nel caso in cui il contribuente abbia tre figli a carico, o almeno un figlio con disabilità.

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Le norme stabiliscono infatti che l’importo effettivo massimo detraibile debba essere moltiplicato per i coefficienti relativi alla situazione familiare del contribuente e che sono pari a:

  • 0,5 se non ci sono figli fiscalmente a carico
  • 0,7 con un figlio fiscalmente a carico
  • 0,85 con due figli fiscalmente a carico
  • 1 con tre figli fiscalmente a carico o almeno un figlio con disabilità grave ai sensi dell’art. 3 della legge 104/1992

Ecco la tabella con i conteggi

Redditi tra 75.000 e 100.000 euro Importo spese detraibili
senza figli a carico 7.000 euro
 con un figlio a carico 9.800 euro
 con due figli a carico 11.900 euro
 con tre figli o con un figlio con disabilità 14.000 euro
Tab.1_ Tabella conteggi per redditi tra 75 mila e 100 mila euro
Redditi oltre 100.000 euro Importo spese detraibili
senza figli a carico 4.000 euro
 con un figlio a carico 5.600 euro
 con due figli a carico 6.800 euro
con tre figli o con un figlio con disabilità 8.000 euro
Tab.2_Tabella conteggi per redditi oltre i 100 mila euro

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Le spese escluse dal calcolo

Dal tetto massimo delle somme detraibili sono escluse dalla legge quelle relative a:

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  • spese sanitarie;
  • investimenti nelle start-up innovative e nelle piccole e medie imprese innovative;
  • le spese per i mutui prima casa sottoscritti fino al 31 dicembre 2024;
  • le polizze via sottoscritte fino al 31 dicembre 2024;
  • le spese detraibili ai sensi dell’art. 16- bis del TUIR e di altre disposizioni analoghe, sostenute fino al 31 dicembre 2024.

L’ultima voce ricomprende dunque tutte le spese sulla casa, ma anche Ecobonus, Superbonus e Bonus Barriere, dato che si tratta di tutte le spese per le quali è prevista una detrazione in rate annuali.

Il peso delle rate per le spese dal 2025 in poi

Posto dunque che per le spese di riqualificazione del patrimonio edilizio sostenute fino allo scorso anno non ci sarà nessuna mannaia, vediamo ora come si applicano le nuove norme per le spese sostenute da gennaio di quest’anno in poi alla luce di quanto prevede il testo. Le disposizioni stabiliscono dunque che “ai fini del computo dell’ammontare complessivo degli oneri e delle spese, per le spese detraibili ai sensi dell’articolo 16-bis ovvero di altre disposizioni normative, la cui detrazione è ripartita in più annualità, rilevano le rate di spesa riferite a ciascun anno”.

Questo significa in sostanza che chi dovesse spendere nel 2025 una somma pari a 50.000 euro per ristrutturare casa avrebbe un importo di spesa annuale sul quale calcolare la detrazione pari a 5.000 euro, e dovrebbe considerare proprio questo importo nel calcolo dell’ammontare delle spese ammesso a detrazione.

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Un esempio pratico

In dettaglio considerando un contribuente con redditi oltre 75.000 e due figli, quindi con spese detraibili fino a 11.900 euro l’anno, tolta la rata annuale di 5.000 euro, ci sarebbe margine per portare in detrazione altri 6.900 euro di spese.

Un contribuente senza figli a carico e con redditi oltre i 100.000 euro, avrebbe invece solo un margine di altri 3.000 euro, considerando che il suo ammontare massimo annuale di spese detraibili è fissato a 8.000 euro.

L’indicazione non cambia se la spesa è detraibile al 50% o al 36% in quanto, come detto, conta la spesa e non l’aliquota di detrazione.

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Bonus in edilizia – dalla scelta al contenzioso

Il volume è pensato quale guida operativa per consentire a professionisti e tecnici del settore di districarsi nel variegato ecosistema dei bonus edilizi, più volte oggetto di complessi interventi legislativi ma che sembrano aver ora trovato la loro stabilizzazione sistemica.La trattazione è strutturalmente costruita in modo organico, così da accompagnare il lettore nell’esame delle diverse sfaccettature che compongono le singole fattispecie applicative del bonus di interesse, tenendo conto altresì dei finanziamenti previsti dal PNRR.Il testo esamina la regolamentazione e il funzionamento di bonus e superbonus anche nell’ambito condominiale, andando ad approfondire il contesto del condominio, in particolare sui quorum assembleari, l’iter operativo, le precisazioni sui lavori su parti comuni e private, le garanzie e gli adempimenti dell’amministratore.Ampio spazio è dedicato ai criteri necessari per l’erogazione del superbonus con dettagliata rassegna dei requisiti dei committenti e dell’azienda esecutrice.Ulteriormente, sono oggetto di studio le diverse modalità di interventi ammessi, trainanti e trainati, e tutti gli adempimenti giuridici richiesti dalla fase della progettazione alle asseverazioni, fino ai visti di conformità.A completamento dell’opera vengono affrontati il vaglio delle eventuali cause di perdita del bonus, ovvero l’esame delle situazioni di illegittima percezione del medesimo, le procedure relative agli accertamenti dell’Agenzia delle Entrate e le sanzioni previste per le singole fattispecie di irregolarità.Flaviano PelusoAvvocato specializzato nel diritto d’impresa e nel diritto delle nuove tecnologie. È Prof. a contratto all’Università La Sapienza e all’Università della Tuscia, già docente all’Università di Perugia e all’Università di Cassino. È autore di una dozzina di libri ed oltre 60 pubblicazioni scientifiche.Gabriele Pacifici NucciAvvocato cassazionista, svolge l’attività forense al fianco di imprese di medie e grandi dimensioni. Ha ricoperto vari incarichi di management. È docente a contratto presso l’Università La Sapienza e l’Università di Teramo. È autore di numerosi scritti scientifici tra libri e pubblicazioni.

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