“L’aumento delle presenze del 40% rispetto allo scorso anno è un segnale importante, ma non possiamo fermarci qui”, ha continuato Berardinetti, “è fondamentale che il turismo sia un volano di sviluppo sostenibile e integrato, senza dimenticare che i nostri borghi non sono villaggi turistici da sfruttare per un breve soggiorno e poi abbandonare.
Dobbiamo lavorare insieme – istituzioni, associazioni e operatori – per garantire servizi essenziali ai residenti, a partire dalla sanità e dalla vivibilità quotidiana, e per offrire ai turisti un’accoglienza all’altezza delle aspettative. Questo significa puntare su qualità dei servizi, infrastrutture adeguate e un’offerta turistica che coinvolga tutto il territorio, dalle strutture ricettive di grandi dimensioni ai piccoli B&B”.
Berardinetti ha proposto quindi di promuovere delle attività di formazione per garantire un’accoglienza adeguata e di favorire le nuove aperture con finanziamenti ai giovani che decidano di restare in Abruzzo e intraprendere questa strada. “Promuovere la montagna abruzzese vuol dire creare una sinergia tra chi vive questi luoghi e chi li sceglie come destinazione, assicurando che ogni esperienza sia autentica e memorabile”, ha concluso, “è necessario investire in formazione per i gestori delle strutture ricettive, in iniziative che migliorino l’ospitalità e in una programmazione turistica a livello regionale che valorizzi tutte le stagioni. Fondamentale sarebbe anche creare un fondo che possa garantire un sostegno almeno iniziale ai giovani che decidono di rimanere in Abruzzo e vogliono aprire una nuova attività. Spesso questo percorso, anche a causa degli iter burocratici, diventa difficile e fa disamorare il neo imprenditore. Creando un apposito fondo, e accompagnandoli in questo percorso con personale qualificato che potrebbe essere messo a disposizione proprio da Federalberghi in collaborazione con la Regione e le altre associazioni di categoria, si potrebbe dare la possibilità a tanti ragazzi di realizzare il loro sogno di restare a vivere nella terra in cui sono nati e di aprire un’attività ricettiva”.
Per il presidente Uncem Abruzzo l’obiettivo deve essere duplice: “da una parte rendere i nostri territori vivibili per chi li abita, dall’altra far sì che siano accoglienti per chi viene a scoprirli. Solo così la montagna abruzzese potrà continuare a crescere e a rappresentare un’eccellenza turistica per il nostro Paese”.
“L’aumento delle presenze del 40% rispetto allo scorso anno è un segnale importante, ma non possiamo fermarci qui”, ha continuato Berardinetti, “è fondamentale che il turismo sia un volano di sviluppo sostenibile e integrato, senza dimenticare che i nostri borghi non sono villaggi turistici da sfruttare per un breve soggiorno e poi abbandonare.
Dobbiamo lavorare insieme – istituzioni, associazioni e operatori – per garantire servizi essenziali ai residenti, a partire dalla sanità e dalla vivibilità quotidiana, e per offrire ai turisti un’accoglienza all’altezza delle aspettative. Questo significa puntare su qualità dei servizi, infrastrutture adeguate e un’offerta turistica che coinvolga tutto il territorio, dalle strutture ricettive di grandi dimensioni ai piccoli B&B”.
Berardinetti ha proposto quindi di promuovere delle attività di formazione per garantire un’accoglienza adeguata e di favorire le nuove aperture con finanziamenti ai giovani che decidano di restare in Abruzzo e intraprendere questa strada. “Promuovere la montagna abruzzese vuol dire creare una sinergia tra chi vive questi luoghi e chi li sceglie come destinazione, assicurando che ogni esperienza sia autentica e memorabile”, ha concluso, “è necessario investire in formazione per i gestori delle strutture ricettive, in iniziative che migliorino l’ospitalità e in una programmazione turistica a livello regionale che valorizzi tutte le stagioni. Fondamentale sarebbe anche creare un fondo che possa garantire un sostegno almeno iniziale ai giovani che decidono di rimanere in Abruzzo e vogliono aprire una nuova attività. Spesso questo percorso, anche a causa degli iter burocratici, diventa difficile e fa disamorare il neo imprenditore. Creando un apposito fondo, e accompagnandoli in questo percorso con personale qualificato che potrebbe essere messo a disposizione proprio da Federalberghi in collaborazione con la Regione e le altre associazioni di categoria, si potrebbe dare la possibilità a tanti ragazzi di realizzare il loro sogno di restare a vivere nella terra in cui sono nati e di aprire un’attività ricettiva”.
Per il presidente Uncem Abruzzo l’obiettivo deve essere duplice: “da una parte rendere i nostri territori vivibili per chi li abita, dall’altra far sì che siano accoglienti per chi viene a scoprirli. Solo così la montagna abruzzese potrà continuare a crescere e a rappresentare un’eccellenza turistica per il nostro Paese”.
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