Programma Regionale Turismo Veneto approvato in Consiglio

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Procedura celere

 


Il Consiglio regionale del Veneto ha approvato a maggioranza, senza voti contrari, la proposta di deliberazione amministrativa relativa al Programma Regionale per il Turismo (PRT) 2025-27. Relatore, la consigliera Laura Cestari (Lega-LV), correlatore, la vicepresidente dell’assemblea legislativa Francesca Zottis (Partito Democratico).

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All’approssimarsi della conclusione del ciclo di programmazione 2022-24 era necessario elaborare il nuovo Prt per rispondere all’evoluzione dei mercati, della domanda turistica e alle mutate condizioni economiche, sociali e ambientali. A tal fine, la Giunta ha definito nei mesi scorsi un percorso partecipativo articolato in tre fasi che ha dapprima coinvolto circa 200 portatori d’interesse del sistema turistico veneto (rappresentanti istituzionali, enti territoriali del sistema camerale, associazioni di categoria, organizzazioni sindacali e di Gestione) cui ha fatto seguito l’attivazione di cinque tavoli tematici e il lavoro finale di sintesi da cui sono scaturiti quattro assi strategici di Piano declinati in 38 azioni concrete e operative.

Il lavoro è sfociato in una proposta di Programma Regionale per il Turismo che declina lo scenario strategico “Protagonisti del Cambiamento” attraverso quattro assi: Veneto Aperto (che mira alla trasformazione del modello turistico da stagionale a permanente attraverso la destagionalizzazione e la sostenibilità integrata), Attento (che evidenzia la necessità di una evoluta governance territoriale), Attivo (che punta al rafforzamento del sistema di relazioni tra istituzioni e portatori d’interessi), Attuale (che affronta la gestione del cambiamento attraverso l’evoluzione della comunicazione nazionale e internazionale, la qualificazione del concetto di destinazione turistica unica, la valorizzazione delle identità locali come elementi distintivi dell’offerta).

Il tutto – attuato attraverso Piani Turistici Annuali – si traduce in un sistema operativo articolato in 8 obiettivi strategici, 14 linee strategiche che definiscono gli ambiti di intervento, 38 azioni concrete e in un sistema di monitoraggio dell’andamento del settore e dell’efficacia delle politiche regionali, basato sull’Osservatorio del Turismo regionale federato.

Il finanziamento del Piano Strategico del Turismo Veneto 2025-2027 si fonda su una combinazione di risorse regionali, europee e private, con il Programma Regionale FESR 2021-2027 come principale strumento di attuazione.

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Federico Caner

“Il Piano Strategico del Turismo Veneto 2025-2027 gioca un ruolo cruciale nella definizione del futuro della destinazione, rappresentando uno strumento di governance integrata che orienta lo sviluppo sostenibile e competitivo del settore. Il piano, infatti, è stato elaborato attraverso un processo partecipativo che ha coinvolto oltre 200 stakeholder, rappresentanti istituzionali e organizzazioni settoriali, garantendo una visione condivisa e coesa. Tutti saranno parte attiva e protagonisti del cambiamento, affinché il nostro modello turistico diventi un sistema integrato e sostenibile. Il piano mira a consolidare il Veneto come una destinazione turistica leader a livello nazionale e internazionale, promuovendo crescita economica, occupazione e formazione professionale, in un’ottica di sostenibilità e adattabilità”.

Così l’assessore al Turismo della Regione del Veneto, Federico Caner, commenta l’approvazione in Consiglio regionale del Piano Strategico del Turismo veneto 2025-2027.

Laura Cestari

 “Il Veneto e’ la prima Regione turistica in Italia e con il nuovo piano approvato oggi in Consiglio, noi intendiamo confermare ed aumentare questa positiva tradizione. Dalla cultura alla enogastronomia, dal turismo religioso a quello balneare al sistema dei fiumi: nella nostra Regione non c’è un segmento che non sia sviluppato. Il Piano Strategico del Turismo Veneto 2025-2027 approvato da questa assemblea oggi e’ il documento che traccia le linee future del settore turistico in veneto per i prossimi tre anni”. Così Laura Cestari, consigliere regionale di Lega – Liga Veneta, nell’illustrare il provvedimento votato in aula consiliare.

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Arturo Lorenzoni

 “Il Programma Regionale per il Turismo, Piano strategico del Turismo Veneto, presentato in Consiglio, è debole nell’evidenziare la linea strategia prioritaria su quei temi che, invece, ci si aspetterebbe fossero protagonisti assoluti”. Così il Portavoce dell’opposizione Arturo Lorenzoni.

Conto e carta

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“Il documento – spiega Lorenzoni – è stato discusso con le parti sociali, ma al di là delle condivisibili premesse non viene data concretezza alle azioni per il prossimo triennio. Ci sono ambiti che sono richiamati solo indirettamente: temi come il turismo enogastronomico, quello musicale, quello sportivo e naturalistico non compaiono in modo esplicito nella progettualità del triennio. Neppure il turismo esperienziale, nell’attuale contesto storico un segmento fondante del comparto, è mai nominato. Sottinteso, dice l’assessore. Ma la strategia non si fa con i sottintesi. Mentre le Olimpiadi invernali sono richiamate solo per la promozione di alcuni marchi territoriali in connessione con l’evento stesso, senza alcuna azione per la valorizzazione dell’heritage olimpica. Ma è possibile? E pure il tema del turismo accessibile è richiamato tra le premesse, ma non vede alcuna azione concreta. Oggi una persona con una qualsiasi disabilità fatica a visitare il Veneto. Non è previsto nulla per migliorare i trasporti, le strutture ricettive, per promuovere adeguate collaborazioni con le associazioni che lavorano per l’accessibilità, per promuovere eventi accessibili, per avere una certificazione di struttura accessibile. Ancora una volta, – prosegue Lorenzoni – la Giunta regionale rimane sulla superficie. L’azione è garbata, recepisce le parole chiave suggerite dagli operatori, però non incide, non mette in campo un’indicazione strategica. Il Veneto ha delle risorse ineguagliabili, per fortuna, ma queste bastano sempre meno. I servizi devono essere pensati e organizzati, in caso contrario tali risorse straordinarie saranno sempre meno attrattive”.

Critici anche i consiglieri regionali Renzo Masolo e Andrea Zanoni di Europa Verde. “Tra Venezia e il lago di Garda – aggiungono i consiglieri – esistono km e km di: montagne, colline, centri storici, aree di prodotti tipici, ville storiche, castelli, piazze meravigliose che ci chiedono di uscire da questa narrazione che ci state imponendo da anni. Che fine ha fatto il concetto per cui devono essere i territori a esprimere la propria organizzazione e non pensare che sia la Regione, dall’alto, ad imporla, come si accennava già ai tempi dell’assessore Finozzi? Perché nel frattempo non si è compreso, e non si è quindi agito conseguentemente, che è proprio alla Regione che spetta l’urgenza di fornire ai territori un modello di regolamentazione che equilibri le partecipazioni delle parti sociali e tuteli da prevaricazioni la nascita di Marchi d’area operanti dentro una OGD, Organizzazioni di Gestione della Destinazione? Quella discussa oggi – commentano i consiglieri – è una visione ferma alle cartoline, una bella ed elaborata immagine costruita a comparti stagni e che sconta l’assenza di coordinamento con quanto sarebbe di competenza di altri assessorati, pensiamo in particolare all’assessorato all’ambiente e alla tutela della Rete Natura 2000. Il turismo oggi è ben altro. Il turismo è esperienza, non semplice ricordo, perché il turismo si vive, non si commemora e, soprattutto, non lo si consegna a danno delle città, mercificandole, e della natura. Per queste complessive ragioni, al momento del voto abbiamo optato per una posizione di astensione, nonostante l’accoglimento del nostro emendamento che nelle azioni di adattamento dell’offerta ai cambiamenti climatici introduce la promozione della decarbonizzazione della mobilità, della mobilità multimodale, e prassi di mobilità attiva, come il ciclismo e l’escursionismo, azioni sulla cui applicazione effettiva vigileremo”, concludono Masolo e Zanoni.



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