Legge di Bilancio 2025 e gli incentivi agricoli – Agrimeccanica

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Conto e carta

difficile da pignorare

 


Anno nuovo, vita nuova. Come ormai di consuetudine, il nuovo anno si apre con molte novità in ambito legislativo, principalmente dovute all’approvazione, lo scorso 30 dicembre, della legge di bilancio 2025 e del decreto Milleproroghe pubblicato il 27 dicembre che, questa volta, non introduce modifiche sostanziali in tema di finanziamenti.

 

Tra le molte novità del mondo agricolo, la nuova legge di bilancio ha introdotto modifiche significative al Piano Transizione 5.0 e, soprattutto, alla Transizione 4.0 dove un maxi emendamento dell’ultimo minuto ha aggiunto forti limitazioni al credito.

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Leggi anche Guida al Credito 5.0 ed altri incentivi

Nella nuova Legge sono state inserite l’estensione e l’incremento (da 40 a 50 milioni di euro) del credito d’imposta legato alla ZES unica del Mezzogiorno, in cui rientrano, anche per il 2025, gli investimenti in beni strumentali destinati alle imprese agricole, nuove o già esistenti, effettuati dal primo gennaio al 15 novembre 2025. 

 

Rifinanziata fino al 2029 con 1,7 miliardi di euro anche la Nuova Sabatini nelle sue tre linee di intervento: Beni strumentali, Green e Capitalizzazione. In particolare, sono stati destinati 400 milioni di euro per il 2025, 100 milioni per l’anno 2026 e 400 milioni per gli anni dal 2027 al 2029.

 

Novità Transizione 5.0: cumulabilità e semplificazioni

Principale novità del Credito 5.0 è l’ampliamento della compatibilità con altri incentivi, inclusi quelli finanziati con fondi europei, come gli incentivi regionali finanziati con il Fesr o afferenti al mondo della ZES Unica. Viene di fatto rimosso il vincolo che limitava la cumulabilità alle sole misure basate su risorse nazionali. In ogni caso, il decreto attuativo chiarirà meglio i termini di comulabilità tra incentivi.

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Resta sempre valido il divieto di doppio finanziamento: non è possibile finanziare la stessa spesa con due agevolazioni diverse.

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Articolo 1, comma 427

[…] Il credito d’imposta è cumulabile, ferme restando le disposizioni di cui al periodo precedente, con il credito per investimenti nella Zona economica speciale per il Mezzogiorno – ZES unica […] e nella Zona logistica semplificata (ZLS) […] il credito d’imposta è cumulabile con ulteriori agevolazioni previste nell’ambito dei programmi e degli strumenti dell’Unione europea, a condizione che il sostegno non copra le medesime quote di costo dei singoli investimenti del progetto di innovazione. Dall’applicazione del presente comma non può in ogni caso discendere il riconoscimento di un beneficio superiore al costo sostenuto.

 

Come annunciato più volte negli scorsi mesi, la legge di bilancio riduce gli scaglioni di investimento che, in modo retroattivo, passano da 3 a 2. Il primo scaglione copre ora gli investimenti fino a 10 milioni di euro e adotta aliquote del 35%, del 40% e del 45%, a seconda del risparmio energetico raggiunto, fino ad ora destinate agli investimenti sotto i 2,5 milioni di euro. Una modifica che per il mondo agricolo, generalmente interessato da investimenti al di sotto dei 2,5 milioni di euro, ha ricadute limitate.

 

Trattori usati: ora rottamarli conviene

Più di interesse per il mondo agricolo è la semplificazione della procedura di valutazione del risparmio energetico per coloro che sostituiscono macchinari obsoleti, che ricordiamo devono essere in forza all’azienda da almeno 2 anni.

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Prestiti immediati

 

 

In dettaglio, chi sostituirà un proprio mezzo potrà godere d’ufficio di un risparmio energetico complessivo della struttura produttiva o dei processi interessati dall’investimento, rispettivamente in misura pari al 3% o al 5%

 

In questo modo, rientrando automaticamente nella prima fascia di risparmio energetico che dà diritto a un credito del 35% (per investimenti fino a 10 milioni), si può evitare il calcolo puntuale del risparmio energetico conseguito. Resta possibile, per chi lo desidera, dimostrare un risparmio energetico superiore con valutazione ex ante ed ex post per accedere a fasce superiori e a contributi percentuali maggiori.

 

Semplificando ulteriormente, in caso di rottamazione di un trattore, l’agricoltore non deve più dimostrare un effettiva riduzione dei consumi, ma dovrà solo interconnettere il bene (punto in comune tra Piano 4.0 e 5.0). Quindi, se ci si accontenta di un credito del 35%, il Credito 5.0 diventa del tutto simile al precedente Credito 4.0.

Microcredito

per le aziende

 

 

Articolo 1, comma 427

Ai fini del calcolo della riduzione dei consumi gli investimenti in beni di cui all’allegato A […] effettuati in sostituzione di beni materiali aventi caratteristiche tecnologiche analoghe e interamente ammortizzati da almeno 24 mesi alla data di presentazione della comunicazione di accesso al beneficio, contribuiscono al risparmio energetico complessivo della struttura produttiva ovvero dei processi interessati dall’investimento, rispettivamente in misura pari al 3 per cento e al 5 per cento. Resta ferma la possibilità di dimostrare una contribuzione al risparmio energetico superiore alle misure di cui al periodo precedente.

 

Infine, nonostante il nullaosta della Commissione europea alla proroga dal 31 dicembre 2025 al 30 aprile 2026 del termine ultimo per il completamento dei progetti di innovazione, tale modifica per ora non è stata inserita nella legge di bilancio. 

 

Novità Transizione 4.0: è la fine dell’incentivo?

La stessa legge di bilancio 2025 ha modificato fortemente anche il Piano Transizione 4.0. Nonostante fosse previsto un naturale decremento dell’incentivo nel 2025, il Governo è intervenuto limitandolo ulteriormente, forse a causa della scarsità di fondi nazionali a cui il Credito 4.0 attinge. L’ipotesi è che l’intento sia indirizzare le aziende verso la 5.0.

Sconto crediti fiscali

Finanziamenti e contributi

 

 

In virtù della legge di bilancio, il limite massimo di spesa per gli investimenti effettuati a partire dal primo gennaio 2025 e fino al 31 dicembre, è pari a 2,2 miliardi di euro mentre nel 2024 ci si è attestati all’incirca sui 6,3 miliardi di euro. Una volta esaurita la dotazione disponibile, non sarà più possibile per le aziende compensare il credito maturato nel 2025.

 

Ora le imprese devono trasmettere telematicamente al Ministero delle Imprese e del Made in Italy la spesa sostenuta e il relativo credito maturato. Successivamente e in ordine cronologico il Ministero comunica all’Agenzia delle Entrate le imprese beneficiarie, fino al raggiungimento del limite di spesa.

 

Se guardiamo alla spesa registrata nel 2024, per come stanno ora le cose, è probabile un esaurimento del plafond prima del termine dell’anno. L’incentivo perde quindi di appetibilità in quanto le aziende agricole potrebbero veder terminare i fondi prima di aver completato l’iter di richiesta del credito, restando, di fatto, a mani vuote. Ricordiamo che il credito 4.0 non è cumulabile con quello 5.0.

 

Finanziamenti e agevolazioni

Agricoltura

 

Articolo 1, comma 446

II credito d’imposta […] è riconosciuto, per gli investimenti effettuati dal 1° gennaio 2025 al 31 dicembre 2025, ovvero entro il 30 giugno 2026 a condizione che entro la data del 31 dicembre 2025 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20 per cento del costo di acquisizione, nel limite di spesa di 2.200 milioni di euro. II limite di cui al primo periodo non opera in relazione agli investimenti per i quali entro la data di pubblicazione della presente legge il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20 per cento del costo di acquisizione.

 

Ulteriore modifica è la totale esclusione per il 2025 dal Credito 4.0 dei beni immateriali 4.0, cioè tutti i software e le piattaforme presenti nell’Allegato B, che avrebbero dovuto godere di un credito del 10%. In sintesi, quello che resta della 4.0 è destinato solo ai soli beni materiali (Allegato A).



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