Futuro incerto per la bretella autostradale Ivrea-Santhià – Valledaostaglocal.it

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Nel corso della seduta odierna consiliare della Regione Valle d’Aosta, è tornato sotto i riflettori il tema dei lavori per la bretella autostradale Ivrea-Santhià, con una interrogazione a risposta immediata presentata dal gruppo Rassemblement Valdôtain. Il focus dell’interrogazione è stato il rallentamento delle opere che riguardano un tratto fondamentale per la viabilità regionale, con impatti rilevanti tanto sul traffico quotidiano quanto sul turismo, un settore che ha bisogno di flussi agevoli per prosperare.

«Apprendiamo che i lavori sono prorogati fino ad aprile ma anche che l’Assessore Bertschy, dopo un sopralluogo al cantiere dove si sta realizzando il bypass tra l’autostrada A5 e l’A4, ha parlato di “mettere un piede sull’acceleratore”», ha dichiarato il Capogruppo Stefano Aggravi, sottolineando con preoccupazione la situazione di stallo e l’importanza di velocizzare le tempistiche di completamento dei lavori. «Urge quindi sapere quali siano i tempi per rendere nuovamente fruibile questo tratto autostradale, che sta creando problemi ai flussi turistici e alla nostra economia», ha concluso Aggravi, facendo leva su un tema centrale per la regione: la velocità dei lavori e le sue ripercussioni economiche.

A questa sollecitazione, l’Assessore ai trasporti e alla mobilità sostenibile, Luigi Bertschy, ha risposto fornendo una panoramica della situazione, pur mantenendo un tono di moderata speranza: «Stiamo cercando di dare continuità politica all’azione intrapresa con il concessionario precedente per risolvere temporaneamente la circolazione su quel tratto», ha spiegato. Bertschy ha quindi proseguito, dettagliano le difficoltà incontrate: «I lavori sono partiti a inizio autunno e dovevano essere conclusi prima delle vacanze di Natale, ma poi sono stati posti a livello ministeriale, problemi autorizzativi che hanno ritardato l’inizio delle opere».

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Evidentemente al Ministro Salvini interessa più il Ponte sullo Stretto che migliorare la viabilità e la sicurezza sui collegamenti viari già in esercizio.

Nonostante le difficoltà iniziali, Bertschy ha evidenziato come le amministrazioni coinvolte, inclusi i Ministeri dei Trasporti delle due Regioni, abbiano cercato di sbloccare la situazione, riuscendo a far partire i lavori solo a dicembre. Durante il suo sopralluogo, ha inoltre rilevato che i lavori stanno procedendo in modo significativo. L’Assessore ha ribadito l’importanza dell’intervento sul bypass, ma ha evidenziato che la vera priorità resta la messa in sicurezza dei viadotti, per i quali sono stati già avviati importanti interventi.

Le dichiarazioni dell’Assessore non sono però state sufficienti a placare la preoccupazione di Aggravi, che ha replicato con fermezza: «Effettivamente il vero problema sono i viadotti e il futuro del collegamento». Secondo Aggravi, la situazione attuale è doppia: ai disagi derivanti dalle lunghe attese e dai rallentamenti, si aggiunge anche il pericolo per la sicurezza degli utenti. «Oltre al danno, la beffa: oltre alle code che vengono generate, le strozzature nei due sensi di marcia mettono in pericolo anche la stessa sicurezza di chi usufruisce dell’autostrada», ha commentato il Capogruppo, accendendo un faro su un altro aspetto fondamentale. In effetti, la questione della sicurezza non è secondaria, considerando che il tratto in questione è uno snodo importante per il collegamento tra le autostrade A5 e A4 e rappresenta una via di accesso cruciale per il traffico commerciale e turistico.

Le parole di Aggravi pongono in evidenza la necessità di un intervento tempestivo e risolutivo. Le strozzature nella viabilità infatti non solo aumentano il rischio di incidenti, ma sono anche un freno significativo per il turismo e per le attività economiche che dipendono dalla fluidità dei trasporti. Questo è un punto che rispecchia la crescente frustrazione delle imprese locali e dei cittadini, che vedono nel rallentamento dei lavori un ostacolo alla loro crescita e al benessere.

Il quadro che emerge dalla discussione non riguarda solo la questione delle tempistiche e dei ritardi, ma mette in luce anche le difficoltà strutturali legate alla gestione delle grandi opere pubbliche in Italia. La mancanza di coordinamento tra i vari enti locali, regionali e ministeriali, spesso accompagnata da ritardi burocratici e difficoltà autorizzative, ha avuto un impatto diretto sulla tempistica di questi interventi. Da un lato, Bertschy ha ribadito che il Ministero e le Regioni stanno collaborando per velocizzare l’iter, ma dall’altro, la realtà sul campo è ben lontana dall’efficienza che i cittadini si aspettano.

In un contesto che ha visto l’Italia, e in particolare la Regione Valle d’Aosta, confrontarsi con sfide sempre più complesse nella gestione delle infrastrutture, la questione della bretella autostradale Ivrea-Santhià appare come un caso emblematico. Le amministrazioni pubbliche si trovano spesso a dover bilanciare le esigenze di sicurezza, mobilità e sviluppo economico con la lentezza e la difficoltà dei procedimenti amministrativi, aggravati da questioni politiche locali e interessi divergenti.

Tuttavia, non è possibile ignorare le potenzialità di questo progetto, che se realizzato con celerità potrebbe rivelarsi determinante per il futuro della Valle d’Aosta. Se i lavori riusciranno a rispettare le nuove scadenze, la bretella potrà restituire ai valdostani un’arteria fondamentale per la loro quotidianità, ma anche per il rilancio di un settore turistico che, come ribadito da Aggravi, sta risentendo fortemente delle difficoltà infrastrutturali.

In sintesi, la discussione del 14 gennaio ha messo in luce non solo le criticità e le difficoltà legate ai lavori sulla bretella autostradale, ma anche un aspetto che continua a segnare la politica regionale: l’incapacità di trovare soluzioni rapide ed efficaci in tempi brevi. La speranza, ora, è che l’accelerazione promessa da Bertschy possa tradursi in azioni concrete che restituiranno alla Valle d’Aosta quella mobilità di cui tanto ha bisogno per crescere.

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