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‘Se sei falconiere e vai nelle scuole, non puoi fare certe cose’
ROMA, 15 GEN – “C’è un provvedimento preso dal
collegio del codice etico che obbliga ad intervenire
immediatamente. Il falconiere non doveva fare queste cose anche
perché è uno che va nelle scuole dove ci sono bambini di 9-10
anni. Se fai il falconiere e porti l’aquila, non vai a dire in
giro che devi eiaculare due volte al giorno. Altrimenti non fai
il rappresentante della Lazio ma del casino”. Dai microfoni di
‘La Zanzara’ su Radio 24, il presidente della Lazio Claudio
Lotito, ancora nel pieno della ‘bufera’ dopo la foto della
protesi peniena pubblicata su X da Juan Bernabé, fa il punto
della situazione e ribadisce le ragioni che lo hanno portato
alla decisione di licenziare il falconiere spagnolo. “Questo ha
fatto un danno, la Lazio è una società quotata in borsa e io
sono un socio di maggioranza – dice ancora Lotito -, ma ci sono
una serie di organismi preposti al controllo. Se facessi una
violazione delle norme sportive non ci sarebbe perdono”.
Poi il presidente della Lazio attacca il medico Gabriele
Antonini che ha impiantato la protesi a Bernabé: “È
responsabile, secondo me gli ha fatto pure l’operazione gratis
per farsi pubblicità. Io risarcire lui? Semmai il contrario. Mi
dicono che sono arrivate una marea di richieste di fare quella
stessa operazione, questa è la Lazio mica stiamo a parlà de
Cicciolina! Sono 20 anni che cerco di sdoganare una serie di
situazioni di carattere politico, calcio didascalico e
moralizzatore”.
Una battuta anche sul ‘credo’ fascista di Bernabé ribadito dal
diretto interessato: “meglio un pisello che un saluto romano?
Questo lo dite voi, a casa mia non funziona così”. Quanto al
perdono, per Lotito “ci sono delle regole e devono valere per
tutti a partire dal sottoscritto. Nella vita se fai il
falconiere ti devi dedicare all’aquila e non fare l’attore in
giro. Si troverà un altro posto dove stare, ognuno risponde
delle proprie azioni. Non sono io che posso decidere. La curva
ha fatto un comunicato pesantissimo, quei tifosi sono anche
genitori. Se non ha capacità di intendere e volere allora deve
essere internato. Non è un caso fortuito, è voluto e aggravato
dalle interviste”. “Bernabé non è un dipendente – conclude
Lotito – ma un fornitore, in qualche occasione passata sono
stato indulgente ma non avevo avuto intimazioni da parte degli
organismi preposti. In questo caso mi hanno comunicato in modo
inequivocabile quello che avrei dovuto fare nei suoi confronti e
così ho fatto”.
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