ROMA, 13 GENNAIO – E’ allarme per le condizioni dell’infanzia nei vari teatri del mondo; sia le Nazioni Unite, sia le altre organizzazioni umanitarie lanciano un appello generalizzato a rafforzare i sistemi nazionali che possano attutire l’impatto delle numerose crisi in corso in molte parti del mondo.
Secondo l’UNICEF il mondo sta entrando in una nuova epca di crisi per i bambini: il cambiamento climatico, le guerre, le ineguaglianze stanno colpendo l’esistenza di milioni di piccoli, ponendo gravi limiti allo sviluppo del loro futuro. Come ogni inizio di anno l’agenzia dell’Onu esamina i rischi che l’infanzia si troverà a dover affrontare in un rapporto chiamato ‘Prospects for Children 2025: Building Resilient Systems for Children’s Futures’ nel quale si chiedono tra l’altro strumenti efficaci in grado di mitigare l’impatto delle varie crisi, assicurando ai bambini l’accesso al sostegno di cui hanno bisogno.
UN CASO PER TUTTI, GAZ
Il conto del disastro in questo caso lo tiene Save the Children: a Gaza le scuole trasformate in rifugi sono state attaccate già 5 volte dall’inizio del nuovo anno scolastico: sono morti almeno 3 bambini, decine sono stati feriti. Gli attacchi alle scuole sono una grave violazione contro i bambini nei conflitti, compromettono il loro apprendimento e soprattutto la loro vita.
Nella prima settimana scolastica del 2025, i bambini e le famiglie di Gaza hanno affrontato da parte delle forze israeliane 5 attacchi contro le scuole trasformate in rifugi: 4 attacchi su 5 sono stati condotti nel governatorato settentrionale di Gaza, dove l’Ufficio dei media governativi del Ministero dell’Informazione riferisce che almeno 5.000 persone sono state uccise o risultano disperse dopo 100 giorni di assedio e di intensi bombardamenti.
ATTACCHI ALLE SCUOLE A GAZA: ALCUNI DATI
Una valutazione del mese scorso sui danni alle scuole di Gaza da parte del Cluster Educazione (gruppo di agenzie umanitarie guidate da UNICEF) ha rilevato che il 100% delle scuole nel governatorato di Gaza Nord sono state colpite direttamente o danneggiate.
Un’analisi di settembre ha mostrato che il 96% di tutti gli edifici scolastici della Striscia di Gaza è stato danneggiato o distrutto.
Il rapporto annuale del Segretario generale delle Nazioni Unite sui bambini e i conflitti armati, pubblicato a giugno 2024, ha verificato 45 attacchi a scuole da parte delle forze israeliane e altri 2 da parte delle Brigate Qassam (Hamas) e di altri gruppi armati palestinesi nel corso del 2023. I numeri non sono ancora disponibili per il 2024.
LA DISTRUZIONE DEL SISTEMA EDUCATIVO DI GAZA
Secondo Save the Children la distruzione del sistema educativo di Gaza viola il diritto fondamentale dei bambini all’istruzione e minaccia anche il tessuto sociale, culturale ed economico a lungo termine della società palestinese.
Jeremy Stoner, Direttore regionale per il Medio Oriente di Save the Children, riguardo i recenti attacchi alle scuole ha rilvao he ”Mentre gli studenti di tutto il mondo sono tornati in aula nella prima settimana di rientro a scuola del 2025, i bambini di Gaza continuano a vivere una terribile realtà alternativa. Non solo hanno perso più di un anno di scuola, ma le aule, che un tempo offrivano uno spazio sicuro per imparare, giocare e crescere, sono diventate trappole mortali”.
Save the Children ha sostenuto per decenni migliaia di bambine e bambini di Gaza affinché potessero accedere in sicurezza a un’istruzione di qualità. Da ottobre 2023, ciò è stato reso completamente impossibile. L’Organizzazione, h aggiunto Stoner, continua a fornire ai bambini opportunità di apprendimento informale insieme all’assistenza salvavita, ma non è nulla di paragonabile a ciò che manca loro, e l’aggravarsi dei danni mentali che hanno subito ha reso l’apprendimento ancora più irraggiungibile. Un cessate il fuoco duraturo è in drammatico ritardo: senza il quale, ogni giorno, il futuro di altri bambini è a rischio. Anche dopo il cessate il fuoco, ripristinare le scuole e la sicurezza fisica e mentale di cui i bambini hanno bisogno per poter riprendere a studiare sarà un compito immane”.
Centinaia di scuole, ha concluso Save the Childrem, sono state danneggiate e distrutte, ”ma le vite di altre migliaia di bambini sono state stroncate, distruggendo la loro infanzia e minando il loro futuro. Gli edifici possono essere riparati, ma il compito di ricostruire un’intera generazione è infinitamente più impegnativo, soprattutto per i bambini che hanno subito danni irreparabili”.
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