Cineclub Scienza: al Teatro Palladium dell’Università Roma Tre, tra cinema e ricerca

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(Teleborsa) – La divulgazione scientifica come la conosciamo oggi nasce nel 1600, per impulso della Royal Society, ma è negli ultimi decenni che ha assunto un ruolo centrale nel panorama culturale moderno, diventando uno strumento fondamentale per avvicinare il pubblico alla conoscenza al di là della tradizionale comunicazione accademica. Dal Maestro Manzi per arrivare a Piero Angela, nell’era dei social network la scienza oggi ha trovato il canale perfetto per dialogare con il grande pubblico attraverso linguaggi più accessibili, spesso intrecciandosi con l’intrattenimento. Questo connubio, pur suscitando polemiche, ha dimostrato di essere un mezzo potente per rendere comprensibili tematiche complesse e per aumentare la consapevolezza soprattutto nei più giovani.

La scienza d’altronde, con il suo fascino immortale, si presta perfettamente a quello che oggi si definisce storytelling: storie di scoperte, di esperimenti audaci, di successi e fallimenti creano una narrazione che cattura l’attenzione. Il sapere scientifico è fatto di passioni umane, intuizioni geniali e tenacia. Attraverso un approccio narrativo, è possibile tradurre concetti astratti in esperienze comprensibili, costruendo un ponte tra il mondo specialistico e quello quotidiano.

Non è un caso che le grandi storie di scienziati e delle scoperte che hanno cambiato il corso della storia siano al centro delle sceneggiature cinematografiche da sempre: pensiamo al film campione d’incassi del 2024 Oppheimer, ma anche alle storie appassionanti di Alan Turing, Stephen Hawking, Marie Curie e molti altri.

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Il progetto del Teatro Palladium dell’Università Roma Tre, “Cineclub Scienza – Al cinema con i ricercatori e le ricercatrici unisce” questa fascinazione per le grandi storie alla divulgazione su temi di prepotente attualità come cambiamenti climatici, biodiversità, intelligenza artificiale e conflitti ambientali.

La visione multidisciplinare del progetto permette al pubblico di analizzare questi temi con studiosi, esperti e scienziati: la divulgazione si fa quindi materia viva, in diretta, e diventa interattiva.

Dal 15 gennaio al 9 aprile 2025 il pubblico potrà quindi rivedere quattro grandi pellicole ispirate dal tema scienza e discutere poi dei temi sollevati con esperti del settore ed addetti ai lavori: si parte il 15 gennaio 2025, con The Imitation Game, pellicola del 2014 di Morten Tyldum, si prosegue il 12 febbraio con una riflessione su conflitti ambientali, attivismo e resistenza, con La donna elettrica, diretto da Benedikt Erlingsso, con Il male non esiste, un film del 2023 diretto da Ryusuke Hamaguchi il 12 marzo e si conclude con Il sale della Terra, un film diretto da Wim Wenders e da Juliano Ribeiro Salgado, in programma il 9 aprile 2025, chiude Cineclub Scienza offrendo l’emozionante ritratto del fotografo Sebastiao Salgado che, in quarant’anni di lavoro, ha raccontato la bellezza del mondo e la sua distruzione ad opera dell’uomo

Cineclub Scienza – Al cinema con i ricercatori e le ricercatrici è un’iniziativa di ISPRA – Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale in collaborazione con il Dipartimento di Filosofia, Comunicazione e Spettacolo di Roma Tre e Fondazione Teatro Palladium, con il contributo del Network Nazionale Biodiversità e il patrocinio morale del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.

Programmi televisivi come Cosmos di Carl Sagan o la sua moderna reinterpretazione con Neil deGrasse Tyson, documentari come Planet Earth della BBC e piattaforme come YouTube hanno dimostrato come la scienza possa essere resa affascinante e coinvolgente. Narrazioni accattivanti, supportate da immagini spettacolari e una regia dinamica, trasmettono non solo informazioni ma emozioni, rendendo memorabili anche i concetti più complessi.

L’intrattenimento come veicolo educativo

La contaminazione tra divulgazione e intrattenimento ha permesso di superare le barriere tradizionali dell’educazione. Reality show, serie TV, podcast e film hanno esplorato temi scientifici, portandoli a un pubblico sempre più vasto. La serie Breaking Bad, ad esempio, pur essendo una fiction, ha introdotto al pubblico nozioni di chimica, mentre opere come The Martian hanno reso accessibili le sfide dell’esplorazione spaziale.

Questa fusione ha un impatto particolarmente significativo sui giovani, abituati a consumare contenuti dinamici e spesso interattivi. Videogiochi come Kerbal Space Program, che simula le leggi della fisica nello spazio, o Assassin’s Creed, che include accurate ricostruzioni storiche, dimostrano come l’intrattenimento possa essere un potente strumento educativo.

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La responsabilità dei divulgatori

Con grande potere, però, arriva una grande responsabilità. La semplificazione necessaria per rendere la scienza accessibile non deve compromettere la sua accuratezza. La divulgazione deve rimanere fedele ai principi scientifici, evitando spettacolarizzazioni eccessive o distorsioni che potrebbero generare disinformazione.

In questo contesto, i divulgatori diventano figure chiave: non solo esperti nelle loro discipline, ma anche abili comunicatori. Nomi come Piero Angela, Alberto Angela, Neil deGrasse Tyson e David Attenborough hanno costruito carriere straordinarie grazie alla loro capacità di spiegare con chiarezza e passione, creando un forte legame con il pubblico.

Un’era di conoscenza condivisa

La divulgazione scientifica non è solo un mezzo per informare, ma un’arma contro l’ignoranza e le fake news, che proliferano in un mondo sempre più connesso. L’intrattenimento, con la sua capacità di coinvolgere ed emozionare, è un alleato prezioso in questa battaglia. Attraverso storie coinvolgenti e format innovativi, la scienza può conquistare spazi che, altrimenti, rimarrebbero inaccessibili al grande pubblico.

Il futuro della divulgazione scientifica passa quindi attraverso una sempre maggiore integrazione con l’intrattenimento, ma richiede anche una costante attenzione alla qualità e alla veridicità dei contenuti. In un mondo che ha bisogno più che mai di conoscenza e consapevolezza, questa combinazione rappresenta una delle risorse più potenti per promuovere un sapere condiviso e una cultura scientifica diffusa.





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