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Le previsioni di popolazione al 2050 indicano come il declino demografico investa sia il Paese nel suo complesso sia quasi tutte le regioni che lo compongono (con la sola eccezione del Trentino-Alto Adige, che cresce, e dell’Emilia-Romagna, che rimane costante).

Tuttavia, l’intensità della decrescita demografica è attesa con incidenze molto diversificate: più contenute nel Nord e nel Centro Italia, decisamente significative nel Mezzogiorno, dove spiccano le realtà di Molise, Basilicata e Sardegna, che si prevede perderanno circa un quinto della loro popolazione entro il 2050.

IN PUGLIA

Anche per la Puglia le previsioni non sono rosee, tutt’altro!

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Secondo le proiezioni dell’Istat, entro il 2042 il Tacco d’Italia perderà oltre 418mila cittadini (-11%).

Le riduzioni maggiori si osservano nelle giovani fasce d’età, con la popolazione che si contrarrà di oltre il 30%.

Si perderà forza lavoro, si andrà verso una senilizzazione della società, si smantellerà progressivamente il sistema di servizi all’infanzia, si svuoterà la scuola, cesseranno quelle attività rurali che da sempre caratterizzano l’ambiente, le tradizioni e lo stile di vita.

Non opinioni ma numeri per un quadro decisamente a tinte fosche.

A TIGGIANO

Con delle eccezioni, però. Come Tiggiano che, dopo la pandemia, ha registrato un trend in crescita.

Di cui si dice orgoglioso il sindaco Giacomo Cazzato: «Senza ombra di dubbio ha dato i suoi frutti il grande lavoro per garantire l’inclusione totale di tutti i cittadini e soprattutto per costruire una rete familiare che fosse forte. Non tutti i comuni hanno tre asili nido, di cui due nati grazie alla collaborazione con l’ente comunale, una casa di riposo, una biblioteca… Una realtà che funziona perché tutti i comuni del Capo di Leuca hanno progetti per accogliere i migranti, ma qui restano, comprano addirittura casa, sono una realtà.  Penso che la competenza, insieme ad una grande passione ed un grande impegno, possano fare la differenza nelle piccole comunità».

I nuovi tiggianesi, in media, sono un trentina ogni anno. Come diretta conseguenza, la presenza, come ha sottolineato il sindaco Cazzato, di tre asili nido, una scuola paritaria, una scuola primaria e una media, dei parchi e una bella biblioteca di comunità.

Importante il progetto Sai per l’integrazione dei migranti.

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Ma non basta da solo a spiegare il fenomeno Tiggiano anche perché lo stesso progetto è in corso anche negli altri centri del Capo di Leuca ma i numeri non sono uguali.

Proviamo ad analizzare i dati che riguardano Tiggiano.

Positivo il saldo tra nuovi arrivati (nascite) e persone scomparse (deceduti) negli ultimi quattro anni.

Sono 120 i nuovi nati (31 nell’ultimo anno, solo 2 i piccoli nati da rifugiati o richiedenti asilo) a fronte di 100 persone decedute (27 nell’ultimo anno). La popolazione in totale è passata dai 2.780 abitanti del 2021 ai 2.847 del 2.024, registrando un + 67 (+31 nell’ultimo anno).

Numeri tutt’altro che irrisori se si considera che stiamo parlando di un paese con poco più di 2.800 abitanti.

NEI CENTRI VICINI

Numeri che assumono ancora più rilievo se paragonati a quelli di alcuni paesi vicini, tutti più grandi.

Tricase, ad esempio, denuncia nell’ultimo anno un calo demografico di 115 abitanti derivante da un saldo naturale negativo, con 111 nuovi nati contro 184 deceduti (-73), così come il saldo migratorio con 389 iscritti a fronte di 431 che sono emigrati (-42).

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Discorso simile anche nella confinante Corsano (-53): a fronte di 54 deceduti si sono registrati 39 nuovi nati (-15).

Negativo anche il saldo migratorio: a fronte di 79 nuovi corsanesi sono 117 quelli che sono andati via (-38).

Non cambia di molto la musica più a sud, a Castrignano del Capo: nell’ultimo anno il saldo positivo sul fronte dei migranti (177 nuovi castrignanesi contro 124 che sono partiti; +53) è vanificato dal saldo negativo sul fronte naturale (nell’ultimo anno 79 deceduti e 25 nuovi nati; -54).

Quindi quella di Tiggiano resta una piacevolissima eccezione che non può essere motivata (solo) dalla presenza di nuovi italiani o dal richiamo che possono esercitare personalità illustri come Helen Mirren, ormai tiggianese doc.

Probabilmente, ha ragione il sindaco: competenza, olio di gomito e le giuste politiche, alla fine, pagano.

Giuseppe Cerfeda

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