il futuro della previdenza integrativa raccontato da una startup italiana

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Tra i buoni propositi del 2025 non potrà mancare più la voce “aprire un fondo pensione”. E sarà sempre più importante essere lungimiranti nel lungo periodo, se guardiamo al crescente squilibrio mostrato dal panorama previdenziale italiano negli ultimi anni: l’INPS stesso stima che i lavoratori che andranno in pensione con i soli contributi INPS riceveranno una pensione mensile pari a circa il 50%-60% del loro ultimo stipendio. In Italia sono oltre 15 milioni i lavoratori (2 su 3) che non possiedono una pensione integrativa e ben 20 miliardi di euro di TFR (Trattamento di Fine Rapporto) rimangono “fermi” nelle casse delle aziende o nel fondo tesoreria INPS (relazione COVIP, 2023).

Lo sa bene Anna Vinci, che ha vissuto in prima persona lo shock di vedere quante tasse ha dovuto pagare sul suo TFR dopo anni di lavoro nella consulenza legale. Da questo primo shock e da un’attenta ricerca nasce l’idea di Ciao Elsa, la startup che ha saputo trasformare un tema complesso come la previdenza integrativa in un argomento accessibile e comprensibile.

Fondata nel 2023 da Anna Vinci e Marco Agnoletto, Ciao Elsa è il primo player italiano nel settore della pension tech. La loro missione? Rendere chiari e accessibili temi come il TFR e i fondi pensione, strumenti che potrebbero rivoluzionare il futuro previdenziale di milioni di italiani. “Dalla mia esperienza personale, ho deciso di trasformare questa frustrazione in un esempio per i lavoratori – spiega Anna Vinci, co-fondatrice di Ciao Elsa – con l’obiettivo di aiutarli a ottimizzare le loro risorse previdenziali. Con il supporto di Marco Agnoletto, esperto di previdenza complementare, abbiamo sviluppato un approccio innovativo basato su tre pilastri: divulgazione sui social, formazione aziendale e consulenza personalizzata”.

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Il punto di svolta è arrivato con il lancio del primo comparatore online di fondi pensione in Italia. Disponibile gratuitamente su ciaoelsa.com, il comparatore permette di analizzare la propria situazione previdenziale e scegliere il fondo pensione più adatto in base a parametri personalizzati come età, livello di retribuzione e propensione al rischio. A differenza di altre piattaforme, Ciao Elsa non si limita a confrontare i costi, ma offre una panoramica completa e indipendente di tutti i fondi disponibili, basandosi sui dati ufficiali della COVIP. In pochi mesi, il successo del comparatore ha portato a risultati sopra le aspettative: oltre oltre 30mila utenti lo hanno già utilizzato, con più di 900 adesioni a un fondo pensione, sottoscritte digitalmente. Inoltre, il 60% degli utenti che interagiscono con la piattaforma decide di aprire un fondo pensione, mentre il 75% di chi non lo fa subito afferma di volerlo fare in futuro.

Ciao Elsa ha anche raggiunto risultati oltre la media anche sui social: oltre 100.000 follower su Instagram e una forte presenza su TikTok e YouTube, dove racconta la previdenza con un linguaggio chiaro e accessibile. Il video che ha segnato l’inizio di questa scalata virale descriveva come Anna avesse perso 1.000 euro, cambiando lavoro senza trasferire correttamente il TFR: una situazione comune, purtroppo, a molti italiani. Un altro traguardo significativo è rappresentato da un angel round di 330 mila euro, che ha permesso alla startup di ampliare i propri strumenti e continuare a educare i lavoratori italiani. Secondo i dati raccolti da Ciao Elsa, gli utenti tipo del comparatore hanno un’età media di 38 anni, un RAL di circa 32.000 euro e per il 75% sono dipendenti privati. Ma Ciao Elsa non si ferma qui. Tra i vantaggi più importanti offerti dai fondi pensione c’è l’ottimizzazione fiscale: i contributi versati possono essere dedotti fino a 5.164,57 euro all’anno, generando un immediato risparmio fiscale.

Inoltre, il TFR destinato a un fondo pensione gode di una tassazione significativamente ridotta rispetto a quello lasciato in azienda. “Il TFR non può andare in nessun altro posto se non in azienda o sul fondo: se destinato al fondo può essere tassato del 34% in meno. Questi numeri dimostrano come la consapevolezza previdenziale stia crescendo anche tra i più giovani, nonostante l’educazione finanziaria rimanga una sfida. Vogliamo fare la differenza facendo leva su innovazione e divulgazione, in un settore per natura complesso e poco accessibile. Trasformare il panorama della previdenza integrativa sarà sempre più importante per venire incontro al futuro delle pensioni, soprattutto in Italia”, conclude Vinci.



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