Non può esserci silenzio assenso nelle politiche contro il Nord – La Nuova Padania

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Conto e carta

difficile da pignorare

 


di Lucas Casati – In merito alla mancanza di risposte, ed azioni concrete, da parte di una classe politica ahimè assente, nei confronti dei bisogni della popolazione locale, si percepisce una completa rinuncia, abbandono se non menefreghismo delle problematiche locali e territoriali del Nord.
Tutto ciò, viene espresso, manifestato ed ufficiliazzato dal potere centralista-burocratico, senza tenere in considerazioni, le reali esigenze del territorio.

Nell’insieme, questo potere lontano da sempre dai cittadini, sembra fluire in modo agevole, senza nessun ostacolo tramite norme illogiche, aumento di tasse e senza che il popolo dormiente reagisca.

L’avanzare del centralismo prosegue a gonfie vele, senza intralci.
Il popolo del Nord, quelle genti che durante le ingiustizie ed i soprusi (ne parlano i fatti storici), reagiva, combatteva, ora rimane ad osservare.
Un popolo inerme, senza più nessuna prospettiva e nessuno sguardo verso il futuro, rassegnato, impassibile, immobile.

Prestito personale

Delibera veloce

 

I nostri amministratori locali indifesi, appesantiti da oneri e tagli di spese di bilanci per finanziare ed elargire se non rubare ricchezza dai cittadini del Nord.

Il centralismo, si aggira nefasto, sempre presente da vigile osservatore, come un Grande Fratello, attendendo la mossa errata, per punire ed opprimere i contribuenti con vessazioni fiscali ai limiti dell’immoralità.
Un socio occulto che non crea ricchezza, sfrutta le vite dei cittadini del Nord, senza nessuna distinzione in essere, una vera rapina legalizzata.
Controllati, sorvegliati, indifferentemente dal rango sociale, religione e tendenze politiche, i lavoratori silenziosi, ligi al dovere, operosi e puntuali nel solo intento nel pagare le tasse, vengono rappresentati come mascalzoni, delinquenti ed egoisti.

Ma è possibile vivere in questo modo ed in queste terre da sempre ricche e prosperose dove tutti noi ci sentiamo imprigionati, a causa di un’imposizione fiscale, dettata dal Governo Centrale, avendo abituato la cittadinanza a questo terribile stile di vita e facendola divenire una prassi normale o meglio anormalità?

Il tempo delle attese è terminato, è ora di creare una consistente massa critica preponderante, che operi nei territori locali in modo energico e pragmatico.
La maggioranza silenziosa e dormiente è da far risvegliare.
Abbiamo il dovere di reclamare l’autogoverno dei territori, lottando contro i soprusi per i nostri cittadini e le nostre comunità territoriali.
Il Nord è un territorio privo di diritti e di rappresentanza.
I popoli del Nord errando, continuano a seguire le ideologie sinistra e destra, unico pretesto nel rafforzare il centralismo.
Rimanendo divisi, perderemo i valori locali, culturali e le identità dei nostri popoli, volti al trionfo dello Stato nazionale statalista.

La famosa frase insegna “Divide et Impera” (Dividi e Comanda).
Una vera sopraffazione del potere politico romano ed una sudditanza politica al Nord senza indugi a colpi di menzogne ed oppressioni.
Il centralismo per non affondare, sarà un tutt’uno con il parassitismo, con una deriva assistenzialista, favorendo il consueto piagnisteo indomito, manovrando e gestendo a proprio uso e consumo, coloro i quali hanno giurato obbedienza allo Stato centrale.
Le persone di buon senso comprendono che, tra opportunismo, dignità e prevaricazione centralista c’è un limite.

La Lombardia paga l’IRPEF (imposta sul reddito delle persone fisiche) maggiore di tutta la penisola italica.
Alle imprese venete, viene imposto un aumento dell’IRAP (imposta regionale sulle attività produttive) dall’aliquota base 3,9% a un +0,92% arrivando ad un totale 4,82%, per pagare i debiti della Pedemontana.
Abbiamo un recente esempio lampante: I comuni del Nord, sono in affanno finanziario, ed il Comune di Roma assume 3000 nuovi dipendenti per una spesa di circa 100 milioni di euro, rubati dal taglio di trasferimenti dei comuni del Nord per il Comune di Roma.

Aumentare le spese ai cittadini del Nord è prassi normale e giusta e nessuno deve proferire parola, ma vengono approvate le spese di Roma nel silenzio assordante.
Il timore nel reagire e nell’abbandonare la comfort zone, è di creare un qualcosa di nuovo. Non sapendo quali potrebbero essere le prospettive future, insicurezza, ansia, instabilità e l’ignoto spaventano.
Questo è il prezzo da pagare, per ottenere una vera Autonomia e Libertà che ci spetta di diritto.

Lucas Casati
Partito Popolare del Nord PPN

Microcredito

per le aziende

 



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link