Il Direttore Generale Luca Martines e il CFO Valerio Casagrande del Parma Calcio sono stati ospiti dell`ultima puntata di “Goal Economy”, il formato condotto da Marco Bellinazzo su Radio-TV Serie A con RDS. Queste le loro dichiarazioni:
Luca Martines: Ho fatto tanti anni in aziende di moda, retail e sportswear. La prospettiva gestionale di un club di calcio è molto lontana da certi principi che sono comuni ad altre industrie ma nell`approccio della proprietà americana trova punti di contatto: la nostra proprietà ha una lunga storia di retail; sono terza generazione di imprenditori dell’IOWA che hanno avuto una rete distributiva in diversi stati del midwest americano. Retail tradizionale che funziona all’interno di un gruppo e ha delle logiche molto simili a quelle di altre corporate. Se da un lato la gestione di un club di calcio ha delle particolarità e delle peculiarità che sono molto diverse da alcune industrie, nella logica di una proprietà americana queste differenze vengono meno. Motivo per cui la proprietà cercava qualcuno con esperienza in ambito corporate, quindi di sviluppo internazionale e di gestione delle relazioni con una proprietà a 10000 km dal centro operativo. E’ una prospettiva diversa da quelle precedenti perché è di medio lungo termine. Coloro che avevano rilevato il Parma in passato si erano dati l’obiettivo di traghettare la società in un periodo di difficoltà e hanno realizzato un`impresa quasi unica, dalla D fino a tornare in A ma il loro progetto era metterla in mano di qualcuno con una prospettiva di medio lungo termine. Il nostro Presidente ha quella prospettiva, lascerà la società ai figli. Gli investimenti che ha fatto e che stiamo programmando ne sono un esempio.
Valerio Casagrande: I numeri che abbiamo sono eloquenti e significativi. I 400 mln di apporto di capitale sono un numero rilevante che testimonia da un lato solidità e dall`altro l’impegno della società. L`acquisizione si è realizzata nel 2020, quindi covid, effetti negativi, a cui si unisce la retrocessione in Serie B e la permanenza lì. I numeri di Serie A e Serie B sono significativamente diversi e prevedono uno sforzo ulteriore rispetto a quello preventivato da parte della proprietà a cui questa risponde con la volontà di capitalizzare la società, con investimenti dei giocatori e in particolare di proprietà e giovani e la volontà di investimenti nel centro sportivo e nello stadio. Questo guida uno zero in indebitamento finanziario, non abbiamo debiti con banche e istituti finanziari e dall`altro un indicatore di liquidità, un elemento che ha assunto una certa notorietà, rapporto tra crediti e banca, cioè crediti a breve periodo e liquidità ei debiti a breve periodo, e mette in luce se la società è capace di far fronte ai suoi obblighi. E’ un indicatore che viene monitorato progressivamente durante il corso della stagione. Un rapporto pari a 1 indica il perfetto equilibrio, cioè la capacità della società di far fronte agli impegni finanziari assunti. Il Parma Calcio è a 1.3, quindi superiore al punto di equilibrio ottimale.
Luca Martines: Abbiamo un centro sportivo a Collecchio con una superficie di 10 ettari con 6 campi, di cui uno che fedelmente riproduce il Tardini, gli altri quattro in erba naturale uno sintetico. L’anno scorso abbiamo acquistato altri 25 ettari adiacenti all’area dove il desiderio è quello di costruire un centro sportivo efficiente polifunzionale e che diventi un punto di raccolta per tutti i nostri atleti, maschili, femminili e delle giovanili. Il progetto è in corso, l’idea è quella di cominciare al più presto possibile ed è un progetto multifase che prevede 3-4 fasi. L’idea è quella di creare un centro dove tutto il mondo Parma Calcio sia presente, e sia ispirato al tema dell’inclusività, e diventi un punto di riferimento. E’ un criterio che il presidente ci ha dato e ha nelle altre sue aziende cioè fare impresa in maniera etica ispirata da principi etici, di integrazione, sostenibilità non solo economica – finanziaria, ma anche ambientale.
Valerio Casagrande: I ricavi da diritti televisivi che sono la fonte per eccellenza del calcio, tra Serie A e Serie B sono molto differenti. Per una squadra come il Parma in Serie A sono intorno ai 30 milioni, in Serie B intorno ai 3 milioni, un rapporto 1:10 e questo dice tutto sulle differenze e sull`impatto negativo della retrocessione. I 400 mln si spiegano anche in questo senso, con la necessità di sopportare e supportare la permanenza in Serie B in 3 anni. La prospettiva è quella poi della solidità economica, abbiamo intrapreso un percorso che ci porterà a un break even. I risultati dell’esercizio del 2024 saranno migliorativi in ragione dei maggiori ricavi e anche della nostra capacità di aver contenuto la spirale inflazionistica sugli stipendi che è tipica del passaggio da Serie B a Serie A, ma gli effetti saranno svelati solo quando ci sarà una permanenza stabile in Serie A. Quando saremo a pieno regime in Serie A ci sarà un netto miglioramento.
Luca Martines: Negli ultimi 3 anni la partecipazione media a eventi casalinghi è incrementata, siamo passati da 13 mila a 15 mila l’anno scorso, a quasi 19 mila di quest’anno quindi lo stadio è un mezzo molto importante. Come tanti altri stadi, il Tardini ha 100 anni di storia ma nel suo impianto attuale ha una struttura degli anni 90, e un po’ ammodernata negli anni 2000 e seppur funzionale ha una serie di carenze strutturali, quindi temi dell`inclusività e l’accessibilità, e infrastrutture che sono sempre più fondamentali per quello che riguarda non solo le licenze italiane ed europee e la capacità di girare le revenues dei diritti televisivi. Noi abbiamo degli stadi che hanno delle limitazioni anche per l’appeal televisivo, e il nostro progetto è iniziato 3 anni fa, ma rallentato per una serie di fatti, come l`elezione del nuovo sindaco e della nuova giunta comunale. Il primo progetto è stato presentato con la vecchia amministrazione poi si è atteso l’insediamento del nuovo sindaco che ha richiesto un po’ di tempo. Siamo entrati in conferenza di servizi 15 mesi fa e a breve è attesa la luce verde. Nella prima fase della conferenza dove sono state avanzate richieste che hanno portato a una consistente produzione di materiale che abbiamo implementato da febbraio scorso e per la variazione della parte urbanistica abbiamo prodotto ulteriori documenti e attendiamo perché già nel corso degli anni abbiamo subito delle variazioni, i conflitti nell`est europa hanno portato a prezzi altissimi le materie prime che a loro volta hanno portato ad un aumento del costo della manodopera e questo ha impattato in maniera importante. L’investimento complessivo è di 168 mln, di cui 140 a carico della proprietà, con una parte di prestito bancario e una parte cash del presidente.
Valerio Casagrande: Speriamo nel mantenimento della categoria, che è fondamentale per i ricavi e perché in generale per disvelare il progetto e la costruzione che c`è stata fino ad ora, perché l’impatto immediato è sui ricavo da stadio, da diritti televisivi e sulla valorizzazione dei calciatori, uno dei nostri pilastri del modello di sviluppo. Il medesimo giocatore in una piattaforma di Serie A assume un valore maggiore allo stesso giocatore in altra categoria e la correlazione tra la categoria e la sfera finanziaria è caratterizzante l`industry dello sport in Europa e si differenzia dal mondo americano dove c’è un elemento di entertainment e dove la correlazione tra la performance sportiva e il risultato economico è meno pronunciata.
Luca Martines: Le società di calcio stanno cambiando. Le modalità con cui vengono gestite non sono più quelle degli anni 90, ma anzi a mio avviso si avvicinano sempre di più ad altre industries e trovare una giusta quadra tra proprietà americana che magari è un gruppo strutturato, con degli executives, con delle procedure diverse è un tema importante, perché i due mondi, società di calcio italiane e corporations americane, sono abbastanza distanti. Stanno convergendo ma bisogna trovare dei modelli efficienti di governance.
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