«Siamo sereni e fiduciosi. Contro il Bari non dobbiamo commettere gli errori dell’andata»

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Con 15 presenze all’attivo di cui 14 da titolare nelle prime 20 partite della stagione 2024/25, Tobias Reinhart con mister Viali in panchina è riuscita a trovare un ruolo importante dopo diversi mesi passati a guardare i compagni. A poco più di un anno di distanza dal suo approdo a Reggio, l’atleta italo-argentino classe 2000 è riuscito a svestire i panni dell’oggetto misterioso diventando un vero e proprio punto di riferimento per allenatore e compagni.

Tobias, raccontaci un po’ la tua storia e come sei arrivato alla Reggiana un anno fa…
«Nel 2018 in Argentina ho esordito in prima squadra dopo avere fatto tutte le giovanili al Temperley. Dopo un anno e mezzo sono venuto allo Spezia, nella stagione 2019/20 durante il Covid: è stata un’esperienza positiva terminata con la promozione in Serie A, però ero in prestito quindi sono ritornato in Argentina per altri 3 anni. Alla scadenza del contratto mi ha chiamato Goretti e mi ha dato grande fiducia, quindi sono tornato in Italia. I primi sei mesi del 2024 sono stati i più difficili per i pochi minuti in campo, ora mi sono abituato di più alla Serie B e cerco di continuare a imparare».

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Cosa non ha funzionato con Nesta nello scorso campionato? 
«Arrivavo da un altro tipo di calcio e iniziavo da zero, ma con il mister c’era dialogo: mi teneva in considerazione, ma avendo un ruolo simile ad Alessandro Bianco, che stava facendo una stagione clamorosa, era normale che non giocassi».

A chi va attribuito il merito di averti lanciato? 
«Ovviamente devo ringraziare mister Viali: mi ha messo in campo, mi ha voluto vedere e io ho potuto dimostrare il mio valore. Sono molto contento di essere alla Reggiana, qui mi trovo benissimo e poter dare delle soddisfazioni a tutti mi fa piacere».

Che effetto ti fa lasciare in panchina giocatori del calibro di Štulac, Kabashi e Cigarini?
«È una cosa bella per me, forse non per gli altri. Però sono contento di potermi allenare con loro perché sono ragazzi di un livello altissimo e quindi fanno migliorare anche me».

Si può dire che quella con il Mantova sia stata la più bella partita della Reggiana finora? 
«Dipende da che aspetto si guarda la partita. Secondo me abbiamo difeso veramente bene e quando non avevamo la palla abbiamo fatto un lavoro tosto senza lasciare giocare gli avversari. Nella fase offensiva però potevamo fare di più. Non so se sia stata la più bella, ma sicuramente è stata una gara che ci ha fatto chiudere bene l’anno. Il mio assist per Maggio? Sinceramente non immaginavo che potesse segnare. Gli avversari stavano dominavano nel possesso e noi stavamo tenendo botta, Maggio si è inventato quel gol clamoroso e ci ha aiutato a chiudere la partita. Si merita i nostri complimenti».

Che partita sarà quella contro il Bari?
«Ci aspettiamo una partita come all’andata: a Bari abbiamo giocato un ottimo primo tempo in cui abbiamo tenuto la palla. Però dobbiamo essere consapevoli che non possiamo concedere nulla come nel girone d’andata».

Lo svantaggio di due reti al “San Nicola” è stato il momento più difficile della stagione? 
«È stato sicuramente uno dei momenti più difficili. A inizio ripresa, dopo un ottimo primo tempo, andiamo subito sotto 2-0: non è facile reagire, ma la squadra in quel momento ha dimostrato di avere carattere e che ha bisogno di tutti, anche di chi sta in panchina. Anzi, soprattutto di loro perché sono fondamentali e spesso ci aiutano a risolvere le partite».

Come vi siete preparati per la prossima sfida dopo la sosta?
«Sicuramente con tanta voglia di fare bene. Parlo sempre con i compagni e siamo tutti sereni e fiduciosi. Ovviamente ci prendiamo la responsabilità di continuare a fare prestazioni come le ultime partite e vogliamo ambire anche a qualcosa di più».

Visto che domenica mancherà Ignacchiti, ti senti più centrale o mezzala? 
«Adesso direi più centrale per come mi sto abituando a questo ruolo. Però posso giocare anche da mezzala tranquillamente».

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Non entri mai in area?
«Con il mio ruolo attuale sto imparando tanto sulle palle preventive e nel coprire bene il campo per non concedere ripartenze quindi devo stare molto attento».

Cosa è cambiato dopo Cittadella? 
«In tutta la stagione abbiamo avuto alti e bassi. Ovviamente adesso che lo sappiamo, dobbiamo tenere questo aspetto in considerazione e bisogna fare in modo che non accada di nuovo. Penso non sia un problema di testa, ma è soltanto che le partite sono imprevedibili. Bisogna anche essere bravi a cambiare in corso d’opera, ora che tutti gli avversari ci conoscono».

Il ds Pizzimenti ha spiegato che dopo quella sconfitta c’è stato un confronto tra voi giocatori…
«Sì, è andata così. Ci siamo visti e ci siamo detti delle cose che restano tra di noi nello spogliatoio. Siamo noi i protagonisti in campo e quindi era fondamentale questo confronto».

Avere un aspetto tattico ben definito, come il centrocampo a tre, è importante?
«Il centrocampo a tre è fatto più di ripartenze e pressioni, con quello a due tieni maggiormente la palla e fai correre gli avversari quindi dipende molto da che tipo di squadra si affronta. Noi siamo pronti a fare tutto: ci alleniamo, rispettando i nostri principi, con ogni modulo. Siamo molto flessibili, possiamo giocare a tre o a due senza problemi».

Con 6 diffidati in squadra, riuscirete a sopperire all’aspetto delle squalifiche? 
«Secondo me bisogna non pensarci perché nel calcio le ammonizioni ci sono. Diciamo che se ci sono determinate situazioni in cui devi fare un fallo tattico e poi prendi l’ammonizione, allora ci sta. Non si può ragionare al contrario, altrimenti si penserebbe di più al singolo invece cerchiamo di pensare al gruppo. In panchina ci sono sempre dei compagni pronti per dare una mano».

Trovare continuità è il vostro obiettivo? 
«Certamente. La continuità ci permette di giocare anche più sereni e secondo me quando lo siamo diventiamo una delle squadre più fastidiose del campionato. Bisogna giocare per raggiungere la tranquillità e la serenità. La partita con il Bari è utile in questo senso ed essendo una ripresa la considero una gara molto importante: domenica bisogna fare un buon risultato al fine di mantenere la posizione in classifica».

Le voci di mercato vi disturbano? 
«Non so i ragazzi, ma io personalmente non ci penso molto. Per quelli che vanno via sicuramente ci dispiace però andranno a trovare qualcosa che li soddisfa di più. Mentre quelli che arrivano saranno sicuramente i benvenuti».

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