Internet via satellite in Lombardia, pubblicato il bando

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È stato pubblicato il bando per selezionare i fornitori a cui affidare la sperimentazione sulle connessioni internet satellitari che ha fatto tanto discutere nei giorni scorsi. Il governo italiano aveva affidato ad Aria (la centrale acquisti di Regione Lombardia) l’incarico di avviare la procedura, per sperimentare in Lombardia (e successivamente altrove) il servizio internet via satellite dedicato soprattutto alle zone non raggiunte dalla rete veloce.

L’operazione ha un valore di 6,5 milioni, di cui 5 del Dipartimento per la Trasformazione Digitale (messi a gara) e 1,5 di Regione Lombardia (per costi amministrativi e di gestione), e ha lo scopo di sviluppare connettività ibrida in cui la rete satellitare si integri con quella terrestre. Il termine per presentare le offerte è il 25 febbraio, mentre l’affidamento durerà 24 mesi, ma la fornitura, posa in opera e connettività durerà 4 mesi prorogabili per altri 4. La gara è stata suddivisa in due lotti: il primo riguarda le province di Sondrio, Como, Bergamo, Varese, Lecco, Brescia e Monza-Brianza. Il secondo i territori di Milano, Pavia, Cremona, Lodi e Mantova.

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Aria: “Orgogliosi di fare da apripista”

“L’accesso a siti e servizi digitali di qualità è un diritto da garantire a tutte le persone che desiderano farne uso”, ha dichiarato Marco Ambrosini, presidente di Aria: “L’obiettivo di Aria e Regione Lombardia, in stretta sinergia con il Dipartimento per la Trasformazione Digitale, è superare la realtà del digital divide e siamo orgogliosi di fare ancora una volta da apripista e poter contribuire, in prima linea, alla realizzazione della Strategia Nazionale per la Banda Ultra Larga 2023-2026”.

“Un passaggio importante che ha l’obiettivo di aumentare la connessione ad alte prestazioni nei territori, penso alla fascia alpina lombarda, dove è ancora difficile connettere alla rete migliaia di utenti”, ha aggiunto Lorenzo Gubian, direttore generale di Aria: “Un’occasione strategica per la Regione Lombardia che ha l’obiettivo di fornire una copertura globale nelle aree rurali e remote, dove la connettività Internet è spesso inaffidabile o inesistente”.

Le polemiche: “Regalo a Musk”

La quasi certa partecipazione di Starlink di Elon Musk ha generato polemiche politiche, viste anche le notizie sul presunto accordo miliardario (smentito però dal governo) per utilizzare i satelliti del magnate statunitense da parte dello Stato italiano. Altri possibili concorrenti sarebbero Kupler di Amazon, Viasat e Telesat.

La notizia ha generato polemiche politiche, all’indomani delle notizie sul presunto accordo miliardario per utilizzare Starlink da parte dello Stato italiano. “Chiederemo di convocare Aria Spa e la giunta regionale”, aveva dichiarato Pierfrancesco Majorino, capogruppo del Pd in Regione: “Sono passate poche ore dalle notizie di un accordo miliardario per l’utilizzo della rete satellitare Starlink, smentite goffamente da Palazzo Chigi ma confermate dal vicepremier Salvini e dallo stesso Elon Musk, e Regione Lombardia annuncia un bando che sembra disegnato sulla società del sodale di Donald Trump. Vogliamo vederci chiaro. La connessione nelle zone non coperte è fondamentale, ma dovrebbe essere garantita dal pubblico, principalmente con la fibra, che è la tecnologia più affidabile e performante. La destra, invece, sembra non vedere l’ora di buttarsi tra le braccia di una società privata”.

A stretto giro era arrivata la replica dalla maggioranza. Per Fabrizio Figini, capogruppo di Froza Italia in Regione, “il Pd lombardo, per eseguire gli ordini della propria segretaria nazionale, attacca Regione Lombardia dimenticando che a questa sperimentazione potranno partecipare molte società, tra le quali anche alcune europee. Comee sempre, nelle grandi sfide per il progresso, c’è chi guarda al futuro cercando di rendere disponibili a tutti le nuove tecnologie e c’è, invece, il ‘partito del no’ a prescindere. Probabilmente se il Pd fosse esistito ai tempi dell’invenzione della ruota avrebbe detto di no anche in quell’occasione nella speranza di guadagnare qualche misero consenso”.



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