Parte il patto per il Commercio, ma quello del Turismo è al palo. La Fisascat Cisl denuncia: «Regione in ritardo»

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L’allarme del segretario generale Scialanca: «La stagione è alle porte e tra poco le aziende inizieranno a decidere se fare o meno le assunzioni. E l’assenza del patto potrebbe scoraggiare il ricorso alle assunzioni e la stabilità occupazionale»

La Cisl è stata sostenitrice e promotrice della prima ora del patto per il Turismo (il primo in assoluto, con ritorni misurati e concreti), che normalmente veniva firmato e presentato alla fine dell’anno precedente a quello di validità. Siamo a gennaio e al momento, in Regione, nemmeno siano state avviate le trattative. Bisogna ricordare che la stagione in Liguria comincia già nei primi fine settimana del mese di marzo.

«Bene la sottoscrizione del patto del lavoro nel commercio ma adesso la Regione deve stringere i tempi e portare positivamente a conclusione uno strumento che da 7 anni permette di sostenere nuova occupazione, spesso anche a tempo indeterminato». A dirlo è Massimiliano Scialanca, segretario generale Fisascat Cisl Liguria. «Siamo in ritardo, la stagione è alle porte e tra poco le aziende inizieranno a decidere se fare o meno le assunzioni – spiega -. E l’assenza del patto potrebbe scoraggiare il ricorso alle assunzioni e alla stabilità occupazionale. Quindi non c’è più tempo da perdere, dobbiamo aprire subito una trattativa vera che entri nel merito e far partire il nuovo patto sul turismo per il 2025. È uno strumento unico in Italia, risultato di un accordo da parte di sindacati e associazioni datoriali, garantisce al comparto turistico bonus occupazionali che generano effetti positivi fornendo continuità retributiva per i lavoratori del settore, producendo posti di lavoro a tempo indeterminato e supportando la destagionalizzazione. A breve avremo un incontro con gli assessori interessati e auspichiamo fortemente che si possano trovare soluzioni adeguate a dare vita a questa nuova edizione. Sarebbe un grave errore non far partire una trattativa vera o addirittura cancellare questo patto che ha saputo dare risultati concreti a favore dei lavoratori in questi 7 anni».

L’obiettivo dei sindacati è sempre stata la destagionalizzazione con la finalità della stabilità occupazionale e per questo, in questi 7 anni dal primo patto, gradatamente si è alzata l’asticella, cercando di incentivare sempre di più i contratti a tempo indeterminato. Vero che il turismo ha un paio di mesi di quasi totale fermo, vero anche che è possibile assumere le persone a tempo indeterminato e in part time verticale come lo sono sempre stati i lavoratori delle mense scolastiche, con la pausa, in quel caso, nel periodo estivo. Stabilizzare, quindi, si può e gli incentivi possono essere determinanti.

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Ieri è stato annunciato il patto per il Commercio, figlio di quello per il Turismo, meno legato alla stagionalità. Curioso che sia stato avviato prima di quello “storico”, relativo al settore dell’ospitalità. Che il “modus operandi” sia cambiato rispetto alla “gestione Toti”, quella della condivisione, lo si capisce sia da presenze e assenze alla conferenza stampa, sia dai comunicati di commento giunti dai sindacati (lo ha inviato solo Uil), sia dal fatto che nel comunicato della Regione Liguria, contrariamente al solito, non fossero presenti le dichiarazioni delle organizzazioni sindacali. Sottigliezze, che poi tanto sottigliezze non sono e che la dicono lunga sul nuovo corso di Piazza De Ferrari rispetto alle relazioni con le parti sociali. L’impressione è confermata da quanto si legge nelle righe del comunicato di Marco Callegari, segretario organizzativo regionale Uiltucs Liguria con delega al commercio: «Bene questo patto che replica quello del turismo, ne abbiamo condiviso la necessità a giugno, ma nel frattempo avremmo voluto maggiore coinvolgimento da parte della Regione». In sostanza, pare che il “pacchetto” sia stato definito dalla Regione senza contrattazione con i sindacati salvo le macrolinee ispiratrici. Il fatto che, nella sua nota, il presidente regionale di Confesercenti, Marco Benedetti, parli, invece del fatto per il commercio come «frutto di una lunga trattativa» fa capire che ci sarebbe stata una differenza tra sindacati e parti datoriali.

Lo stesso Benedetti, in merito ai tempi del patto sull’ospitalità, in calce ai commenti sul patto per il commercio, non manca di ricordare che «Ora c’è grande attesa anche dei nuovi bonus assunzionali per quanto riguarda il turismo». Dei quali, appunto, non c’è traccia nonostante la stagione si ormai così prossima e le decisioni sulle assunzioni ormai imminenti.

Sotto: il comunicato di ieri della Regione Liguria sul patto per il Commercio.

Sarà attivo dal prossimo 20 gennaio il nuovo bando con cui Regione Liguria intende favorire, con bonus assunzionali, un’occupazione più stabile nei settori del commercio e dell’artigianato.

La misura, in coerenza con il “Patto del lavoro nel Commercio e nell’Artigianato” sottoscritto a giugno scorso con le sigle sindacali e le associazioni categoria, avrà una dotazione economica iniziale di 5 milioni di euro (a valere sui fondi FSE+ 2021-2027) ed è rivolta alle attività dell’entroterra, a quelle aderenti a consorzi o reti di imprese e a quelle di qualità (in possesso dei marchi riconosciuti dalla Regione Liguria) che assumono primariamente con contratti a tempo indeterminato.
“Questo bando conferma il forte impegno da parte della Regione Liguria su un fronte determinante come quello del lavoro – commenta il presidente della Regione Liguria Marco Bucci – Oggi avviamo, con ben 5 milioni di euro di dotazione, un’iniziativa che vuole sostenere due settori di grande importanza come commercio e artigianato, e allo stesso tempo dare occupazione ai liguri, privilegiando quella stabile, elemento cardine per le famiglie e per le prospettive future delle persone. Questo bando – prosegue Bucci – ricalca quello già avviato negli anni scorsi nel settore turistico, che ha dato risultati importanti e concreti ed ha dimostrato di essere particolarmente apprezzato non solo dai lavoratori, ma anche dalle imprese. Oggi rispettiamo inoltre un impegno che ci eravamo presi con le organizzazioni sindacali nel primo incontro avuto nelle settimane scorse: vogliamo lavorare insieme per creare un futuro sempre più florido e stabile per la nostra regione”.

L’incentivo regionale varia a seconda della tipologia contrattuale. In particolare il contributo massimo concedibile per le imprese localizzate in comuni non costieri è di 12 mila euro, fino a 8 mila euro per quelle aderenti a consorzi, reti di imprese o in possesso di uno dei marchi di qualità riconosciuti da Regione Liguria (Artigiani in Liguria, Botteghe Storiche – Locali di tradizione, Bottega Ligure).
“Sulla scia del successo ottenuto attraverso i bonus assunzionali nel settore turismo e a seguito di un importante lavoro condiviso con le parti sociali, lanciamo questo atteso bando che darà un supporto fondamentale alle imprese del commercio e dell’artigianato – dichiara l’assessore regionale alla Programmazione del Fondo Sociale Europeo Marco Scajola -. Attraverso le risorse Fse garantiamo un primo impegno di 5 milioni di euro volto a sostenere l’inserimento lavorativo nelle nostre imprese con un occhio di riguardo significativo all’entroterra. Aiutiamo dunque sia i titolari delle attività, sia i lavoratori con una specifica premialità per i contratti a tempo indeterminato. Con una programmazione strategica del Fondo Sociale Europeo avviamo l’ennesimo aiuto tangibile ai cittadini liguri. Sono oltre 41mila quelli già raggiunti dai nostri provvedimenti, legati a formazione, lavoro, sport e sociale, sulla programmazione 2021-2027 con un impegno economico totale di 205 milioni di euro”.
“Il commercio e l’artigianato rivestono un ruolo centrale per l’economia regionale – precisa l’assessore alle Politiche dell’Occupazione Simona Ferro. – Con questo bando Regione Liguria, ancora una volta, si mette in gioco per aiutare le imprese ad assumere e dimostra grande sensibilità nei confronti di tante preziose realtà dell’entroterra, un tessuto produttivo di fondamentale importanza che non deve essere trascurato ma, al contrario, valorizzato”.

“Regione Liguria da tempo sostiene il commercio e l’artigianato con strumenti unici nella gestione dei fondi europei, come Garanzia Artigianato e Cassa Commercio Liguria, che ne hanno fortemente migliorato l’accesso al credito delle imprese. Con questa nuova misura – sottolinea il consigliere delegato allo Sviluppo economico Alessio Piana – avviamo il percorso, introdotto a giugno scorso con la sottoscrizione del Patto del Lavoro nel Commercio e nell’Artigianato, per favorire, con importanti bonus assunzionali, un’occupazione più stabile, con particolare riguardo alle imprese dell’entroterra, a quelle che rientrano in consorzi o reti soggetto e quelle in possesso di marchi qualità”.
Lo strumento è retroattivo a partire dal 1° giugno 2024, a patto che il contratto per cui si richiede l’agevolazione sia ancora in essere alla data di presentazione della domanda. Per le imprese dell’entroterra, inoltre, è previsto un ulteriore importo, pari al 60% del bonus assunzionale, nel caso in cui sia stato stipulato almeno un contratto di lavoro a tempo determinato (a decorrere dal 1° giugno 2024), con una durata minima pari o superiore a 4 mesi e che sia giunto a naturale scadenza prima della data di apertura del bando.

Le domande devono essere presentate esclusivamente on line, accedendo al sistema “Bandi on line” di Filse, nel periodo compreso tra il 20 gennaio e il 29 maggio 2025. A partire dal 16 gennaio sarà disponibile la modalità offline per iniziare a compilare la procedura.


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