Se ne parlerà nel 2025 – AlessioPorcu.it

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I fatti, i personaggi ed i protagonisti dell’anno che ci siamo lasciati alle spalle. E che avranno molto da fare in quello che arriva

Sfide. Industriali ed umane. Il 2025 sarà tappa fondamentale per molti protagonisti del territorio. Ma soprattutto per il territorio stesso sul quale agiscono. Vediamo chi sono e quali impegni hanno in agenda per i prossimi dodici mesi.

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GIOVANNI ACAMPORA

Giovanni Acampora (Foto: Andrea Panegrossi © Imagoeconomica)

Il 2025 sarà l’anno in cui tracciare la linea dei totali: su quel risultato si dovrà costruire il futuro del Lazio Sud. Con l’ambizione di essere ancora lui il timoniere al comando della Camera di Commercio di Latina e Frosinone. Nel 2025 infatti si conclude il mandato di Giovanni Acampora: il primo ufficiale al comando del nuovo Ente Camerale nato dalla fusione delle Camere di Commercio di Latina e Frosinone. Proprio per questo era il mandato più difficile: con il quale dare un’identità al nuovo soggetto economico, delineargli un profilo, assegnargli un peso specifico ed uno spessore nazionali degni dell’ottava Camera in Italia per potenzialità economica.

Giovanni Acampora quattro anni fa ha accettato la sfida impostando da subito le decisioni sue due fronti: ottimizzare le scelte e mettere a registro tutte le realtà imprenditoriali di cui è referente. In particolare Acampora ha saputo intercettare subito il “core” degli avvenimenti chiave di questi anni con una procedura molto particolare.

Il focus e la polpa
Giovanni Acampora

Ha prima settato il focus di quello a cui quegli eventi intendevano dare polpa, poi ha tirato una riga sotto ed ha squadernato un piano operativo per gli interessi specifici e per la mission delle realtà rappresentate dalla Camera di Commercio.

Nel fare questo Acampora aveva bisogno di mettere ordine anche in un altro contesto: quello della perfetta univocità di intenti delle associazioni di categoria che alla CCIAA sono afferenti. Ed anche lì è andato a meta. Oggi la camera di Commercio di Frosinone e Latina non è solo un ente interprovinciale che sa intercettare perfettamente le istanze di due modelli economici territoriali, Frosinone e Latina. Che sono modelli diversi e complementari.

È una realtà che ha voce su diversi tavoli nazionali. In particolare quello della Nautica e dell’intera filiera dell’economia del Mare. La Camera di Commercio di Frosinone e Latina ha creato in questi anni il Blue Forum: l’evento durante il quale mettere a confronto tutti i protagonisti di ogni rivolo dell’economia legata al mare. Da quella mercantile a quella militare, dai commerci ai cavi sottomarini, dalla ricerca all’innovazione. Gaeta è stata ispirazione per molti dei provvedimenti adottati in materia negli ultimi anni.

La Formazione ed il Cinema
Giovanni Acampora a Venezia

Ha puntato sull’alta formazione, creando figure professionali che non esistevano per risolvere problemi che sono nati solo in epoca recente. Ad esempio: gli esperti in materia ambientale e quelli specializzati nell’intelligenza artificiale. Sia chiaro: non agronomi ed informatici ma delle interfacce capaci di facilitare l’applicazione delle nuove norme ambientali e delle nuove tecnologie intelligenti all’interno delle realtà produttive del Lazio Sud. Evitando, attraverso quelle figure di eccellenza, che potessero restare sorpassate dalla progressiva accelerazione di un mondo sempre più veloce.

Ha individuato i mille volti del Lazio che ormai siamo abituati ad avere sotto gli occhi e non vediamo. Il Lazio Sud come set cinematografico per le produzioni di fiction, film, serie: è stato a Venezia e ne ha parlato alla Mostra del Cinema. Ha realizzato una serie di eventi sul territorio con stelle del cinema nazionale.

Turismo sostenibile
Giovanni Acampora e don Davide Banzato

Frosinone e Latina si sono sintonizzate in questi anni sulle nuove sensibilità del turismo: quello green e sostenibile, che apprezzano molto la sostituzione della plastica con materiali biodegradabili e di origina naturale. Una sintonia che ha trovato applicazione pratica con il Giubileo 2025 attraverso un format agile che possa intercettare i flussi turistici per l’avvenimento e restituire dinamicità ad un’area del Lazio che sta patendo la crisi dell’automotive. E che ancora deve veder declinato il concetto di Green Deal nella sua accezione tematica di turismo sostenibile.

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Acampora è salto in coffa ed ha guardato l’orizzonte, senza aspettare i saluti alla feluca. In primavera inizieranno i classifi fischi di allerta alle truppe: si comincerà con il contrappello e la verifica dei numeri. Partirà l’iter per il rinnovo. In questa fase, gli va riconosciuto di avere avuto una visione di insieme ed avere dato una visione all’ente che gli è stato affidato.

Grandangolo.

AMBROGIO SPREAFICO

Il 2025 è l’anno in cui Ambrogio Spreafico raggiungerà il 75° anno di età. È una tappa importante per i vescovi. Il Codice di Diritto Canonico prevede che debba presentare al Sommo Pontefice la sua rinuncia all’ufficio di vescovo diocesano. E poi il Papa deciderà se accoglierle o respingerle dopo aver valutato tutte le circostanze.

Non è stanco, non è logorato ed ha ancora molte cose da completare il vescovo di Frosinone-Veroli-Ferentino che dal 10 novembre 2022 è anche vescovo di Anagni-Alatri. A sottolinearlo sono le sue parole. Quelle usate per l’Omelia dalla cattedrale di Frosinone per l’apertura del GIubileo: “Giunti davanti al Signore riconosciamo le nostre fragilità e il nostro peccato. Infatti, il giubileo è il grande tempo del perdono di Dio e della remissione dei debiti: ognuno secondo la Bibbia tornava in possesso di ciò che aveva perduto. Questo è anche il significato più vero dell’indulgenza plenaria”.

Poi un focus scomodo, scomodo assai: “Di solito ci riteniamo creditori nei confronti degli altri. Crediamo che c’è sempre qualcuno che ci deve qualcosa: attenzione, considerazione, affetto, e molto altro. Oggi scopriamo un’altra parte di noi stessi: essere in debito con Dio, ma anche con gli altri. Riflettiamo allora: cosa avremmo potuto fare per qualcuno e non lo abbiamo fatto?.

Il pensiero corto dei decisori
Il cardinale Matteo Maria Zuppi (Foto: Canio Romaniello © Imagoeconomica)

Ecco, cosa non abbiamo fatto per qualcuno quando invece avremmo potuto farlo, ed in un certo senso avremmo dovuto? Lui certi temi li aveva già toccati in tutto il 2024 appena concluso. E lo aveva fatto con il respiro ampio dei presuli di rango che guardano le sorti delle terre di cui sono pastori spirituali. Come quando aveva detto senza mezzi termini che Matteo Zuppi era stato deriso come pacificatore.

O che “I poveri sono sempre più poveri! Al di là delle statistiche nazionali, che parlano di aumento dell’occupazione, vedo solo gente che cerca lavoro e non lo trova o, se lo trova, dura tre mesi e poi via! Certo che così aumenta l’occupazione! Per tre mesi, ovviamente! La crisi di Stellantis è segno di un pensiero corto, senza previsione.

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Da qui emerge dunque la “vera libertà: il perdono ci rende liberi di amare e il pentimento crea la coscienza di essere tutti in debito con qualcuno, perché ci aiuta a riconoscere il male fatto e il bene non fatto. La grazia del Giubileo è perciò libertà e felicità. Questo iniziamo a ricevere passando la porta della nostra cattedrale.

Ambrogio che scuote coscienze
Ambrogio Spreafico

Già, libertà e felicità. Due cose che Ambrogio Spreafico, vescovo della Diocesi di Frosinone-Veroli-Ferentino e, “in persona Episcopi”, di Anagni-Alatri, ha saputo declinare in questi mesi nella loro accezione più pura, e “pop”, potremmo dire. Perché? Perché le ha rese scopi da perseguire con una militanza assoluta e non valori da celebrare con la sola contemplazione della loro caratura etica. E ne farlo ha scosso tutti.

Come si scuotono gli inerti che si credono al sicuro dall’errore nel momento esatto in cui lo commettono.

Ha tolto il velo allo specchio.

ENZO SALERA

Enzo Salera (Foto © Michele Di Lonardo)

Un anno da protagonista, il suo. E neanche sarebbe stato così “speciale” se quel dato fosse stato figlio della sola vittoria elettorale alle amministrative di Cassino. No, c’è un contenitore molto più ampio che dice come Enzo Salera possa essere annoverato tra i protagonisti di questo 2025 appena cominciato.

Ma partiamo dall’ultimo piani di analisi: quello cioè che ha portato il sindaco di Cassino proprio in queste settimane a mettersi alla testa di una pattuglia di sindaci ed amministratori provinciali di AreaDem. Ed a scrivere ad Elly Schlein per esigere il diritto a votare malgrado il caos innescato dallo scontro con l’altra componente del Nazareno. In quell’iniziativa lo zampino di Salera si è sentito ancor più forte del suo ruolo official, ed essa è stata il suggello ad un 2024 da protagonista, come amministratore e come politico del Pd.

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La vittoria bis in Comune

Nel primo caso Salera, pur con l’attenuante di aver giocato “facile”, ha spazzato via i suoi competitor amministrativi per Piazza De Gasperi del centro destra al primo torno ed in modalità “fuoco d’infilata”. Nelle more di quella gara di democrazia ha poi cambiato il volto di una città che, per colpa di guerra e fregola da ricostruzione, era venuta su ammantata del decoro architettonico delle nicchie brutaliste. Ed ha voluto che la sua parte centrale diventasse un gioiellino pedonalizzato. Un cadeau che oggi restituisce decoro, bellezza e vivacità economica alla seconda città della Provincia.

In ambito politico ha saputo contenere la bellicosità della sua prima maggioranza su un piano puramente umano, ma ha fatto in modo che nulla tracimasse sul piano politico. Il risultato? Nessuno è riuscito a farlo cadere infilando il piede nella porta aperta che dà sulle stanze in cui il suo carattere non facile è andato a frizione con quelli dei suoi.

Ed in politica? Ha saputo attendere e tessere una tela di assoluta crucialità intorno ad un pezzo di Partito Democratico che ha fatto gola a tutti. E che oggi dà le carte nella difficilissima partita per eleggere il nuovo segretario provinciale dem in Provincia di Frosinone.

Ha calato più briscole di quante non ne potesse contenere la “mano” del 2024 ed ha portato punti a casa con ognuna di esse. Ed in certe partite la fortuna c’entra pochissimo, il che per il 2025 è tutto un programma.

Non un, ma IL pitbull.

ALIOSKA BACCARINI

Non è facile che alcune persone riescano a coincidere quasi in tutto e per tutto con il disegno delle ombre e delle luci dei sistemi complessi in cui vivono. Non lo è neanche se quelle persone di questi sistemi sono decisori di rango, sindaci per dire. Sindaci come Alioska Baccarini, che dopo aver incasellato un 2024 decisamente sopra la media adesso ha la strada spianata davanti per un 2025 che faccia media ulteriore, media ottima.

Il preambolo è tutto politico, anche se parliamo di un personaggio che ha dalla sua skill amministrative in purezza. E non sarebbe potuto essere altrimenti, visto che Baccarini è sindaco di Fiuggi, di una città cioè che è di fatto e da sempre crocevia di interessi e rotte turistici, economici, politici di rango e strategici per l’intera provincia di Frosinone. Ma perché il preambolo è politico?

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L’approdo con FdI
L’ingresso delle terme

Perché il sindaco nel corso dell’anno che abbiamo abbandonato alle spalle da poco è passato con Fratelli d’Italia. Cioè, piaccia o meno, con il Partito che, in virtù di premier fondatrice e fila ben tenute degli spot decisori della Nazione, è di fatto una rampa di lancio ottimale per figure che siano già in odor di eccellenza realizzativa.

Nel 2024 Baccarini ha messo in spunta il suo secondo mandato con un risultato mezzo bulgaro: l’85% dei voti sono andati a lui. Ha governato, nel senso di messo a governo, faccende cruciali come l’affondamento di Egato-Rifiuti, che politicamente è stato un siluro con tanto Tnt al centrosinistra, ed ha messo a regime progettuale un Polifunzionale cittadino.

Non contento, ha attinto ai fondi Pnrr per una nuova stazione Cotral e messo in piedi un polo scolastico nuovo di pacca. Baccarini è un ottimo mediatore, ed ha saputo gestire con sicurezza e piglio la scalata di Fiuggi fino alla vetta dei comuni con le migliori Spa.

Il trittico d’oro
Leonardo Maria Del Vecchio (Foto: Sara Minelli © Imagoeconomica)

Poi la transizione green ed infine il “trittico d’oro” per la città delle acque minerali.
Quale? La Sentenza Sangemini che chiude definitivamente la vertenza con il colosso delle acque negandogli il super risarcimento milionario, l’arrivo di LMDV targata Del Vecchio ed il vertice ministeriale Esteri G7.

Ha evitato che il comune soccombesse giudizialmente per una somma monstre, ha agevolato l’arrivo di un supermanager al fianco di Francesco Borgomeo ai vertici del brand cittadino che fa la città famosa nel mondo ed ha gestito un evento geopolitico di portata planetaria. Un evento che ha scaraventato di nuovo la “sua” Fiuggi del 2025 verso traguardi che a questo punto sono perfettamente alla sua portata.

Sua e di Alioska Baccarini, che di stappare il suo champagne forse ha avuto più diritto ancora degli altri.

L’acqua nel(la) flute.

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GLORIA VETA

Il 2024 è stato l’anno del definitivo apprendistato e dell’impegno, il 2025 sarà l’anno delle battaglie in Europa per difendere una categoria che genera divertimento ma per farlo ha bisogno di competenza, ricerca, innovazione di processo e di prodotto. E di centinaia e centinaia di lavoratori specializzati. A sostenere quelle battaglie da Bruxelles sarà un’imprenditirice ciociara: Gloria Veta eletta all’unanimità nei mesi scorsi al vertice dell’Ebpc, sigla che sta per European Balloon & Party Council cioè l’associazione Europea del palloncino con sede a Bruxelles. 

In questo 2025 Gloria Veta è presidente del Consiglio Direttivo dell’organizzazione. In precedenza era stata la vice. In Italia è la Chief Brand & Sales Officer di Gemar (il più grande produttore continentale di palloncini in gomma naturale).

La nomina arriva in un momento molto particolare per il settore. Ha dovuto affrontare una serie di scelte europee imposta del Green Deal poco conosciute ma dall’impatto paragonabile a quello che quel documento sta determinando sulla produzione automobilistica. Con le norme sulle plastiche per le asticelle dei palloncini, il passaggio a nuovi materiali biodegradabili ed ecosostenibili… 

All’unanimità per merito

Ad affrontare la transizione è stata Gloria Veta con la sua leadership neutrale e la profonda esperienza tecnica: “Siamo consapevoli delle significative sfide legislative, finanziarie e operative che ci attendono, in particolare nell’affrontare le pressioni legislative e ambientali, che ci richiederanno di essere strategici, adattabili e uniti. La strada da percorrere non è priva di ostacoli, ma dando priorità alle battaglie che possiamo vincere e razionalizzando il nostro lavoro all’interno dell’EBPC, possiamo trasformare le sfide in opportunità“.

Palloncini in aria, piedi bene a terra.

LEONARDO MARIA DEL VECCHIO

Leonardo Maria Del Vecchio

A Fiuggi ci è arrivato in punta di piedi. E ci ha messo i soldi. Quelli veri, non le chiacchiere. Tanto per gradire ha messo 3,73 milioni nel bilancio approvato a luglio ripianando così perdite non sue. E poi ha messo in circolo un numero imprecisato di milioni per realizzare ex novo le linee di imbottigliamento: green, sostenibili, efficienti. Leonardo Maria Del Vecchio nell’acqua di Fiuggi ci crede sul serio, fosse soltanto per il fatto che il compianto Leonardo Senior, il patron del miracolo italiano Luxottica beveva solo quella.

Il sindaco Alioska Baccarini con Leonardo Maria Del Vecchio e Luca Borgomeo

Ha interessi e partecipazioni in ogni angolo del mondo: ma al G7 lui a Fiuggi c’era. Agli eventi ed alle serate importanti è sempre stato presente. È un segno di presenza e di condivisione con la città ed i suoi progetti che fa capire come l’investimento in Acqua e Terme di Fiuggi non sia stato per Lmdv soltanto un’operazione economica ma anche e soprattutto un’operazione che tiene conto della funzione sociale dell’impresa.

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Il 2025 scoprirà le carte: quando ci saranno le nuove linee di produzione in servizio, verrà presentato lo stabilimento rinnovato e verranno messi sul piatto i nuovi progetti. Che possono riportare Fiuggi in quella posizione baricentrica del turismo europeo del benessere che aveva dai tempi della Belle Epoque.

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