Chi sono i latitanti della provincia di Foggia catturati

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Con l’arresto di Olinto Bonalumi, il 64enne di Foggia catturato dopo quattro anni di latitanza, la Direzione Distrettuale Antimafia ha chiuso il cerchio sui criminali più pericolosi della provincia di Foggia, condannati o sotto processo, che avevano fatto perdere le proprie tracce.

La cattura di Marco Raduano

La cattura più illustre resta quella di Marco Raduano, il boss di Vieste fuggito dal carcere di Badu e Carros il 24 febbraio 2023 e arrestato in Corsica il primo febbraio 2024.

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Raduano ‘Pallone’ si era reso protagonista di una clamorosa evasione, calandosi cioè con lenzuola annodate dall’alto muro di cinta dell’istituto penitenziario di Nuoro. Inserito nella lista dei criminali dei tre latitanti italiani più pericolosi ricercati da Europol con Enfast, fu arrestato mentre era in procinto di recarsi in un ristorante di lusso, dove ad attenderlo c’era una donna, che pare frequentasse assiduamente sull’isola. 

Raduano, insieme al suo braccio destro Gianluigi Troiano, dovrà rispondere dell’omicidio di un 42enne commesso ad Alhendin in Spagna, verosimilmente per un debito di droga. Dagli interrogatori del nuovo collaboratore di giustizia, è emerso che durante il periodo di latitanza era rientrato a Vieste insieme al suo braccio destro Gianluigi Troiano, per uccidere Gennaro Cariglia, noto con l’appellativo di ‘Mangia veleno’. 

La cattura di Gianluigi Troiano

Il braccio destro di Marco Raduano è stato arrestato ad Otura, in Spagna, il 30 gennaio 2024 con il supporto della Guardia Civil. Gianluigi Troiano era evaso da Campomarino l’11 dicembre 2021, dove era ristretto ai domiciliari con applicazione del ‘braccialetto elettronico’ per scontare la pena definitiva a 9 anni e 2 mesi di reclusione per l’operazione ‘Neve di Marzo’.

Circondato all’esterno di una società di spedizioni, dove si era recato per ritirare un pacco spedito dall’Italia, dopo che le autorità si sono accertate che il carico fosse arrivato in ufficio, hanno organizzato l’operazione per fermarlo. Alla porta c’era un impiegato che fumava una sigaretta. Uno degli agenti gli ha fatto cenno di allontanarsi.

Quando Gianluigi Troiano è uscito con il pacco tra le mani, quattro agenti in borghese si sono avventati su di lui e lo hanno immobilizzato rapidamente. Si sono tolti le felpe (sotto indossavano il giubbotto della Guardia Civil), lo hanno messo in macchina e si sono allontanati. Gli agenti hanno intercettato anche l’auto del detenuto parcheggiata appena fuori l’ufficio. Troiano si recava da circa un anno e mezzo presso la sede di Otura per inviare o ricevere pacchi, fornendo Armilla come indirizzo di residenza. 

Il 31enne di Vieste è attualmente imputato insieme ad Angelo Bonsanto), nel procedimento incardinato dinanzi alla Corte D’Assise di Foggia per l’omicidio di Omar Trotta, il giovane viestano, titolare de ‘L’antica bruschetta’, ucciso nel pomeriggio del 27 luglio del 2017, davanti alla compagna e alla figlioletta di pochi mesi. 

La cattura di Vincenzo Fratepietro

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Vincenzo Fratepietro, 55enne di Cerignola detto ‘Enzo cerottino’, è stato arrestato nel febbraio scorso, dopo quasi un anno di latitanza, a Carovigno in provincia di Brindisi. Inserito nell’elenco dei latitanti pericolosi del Ministero dell’Interno, era stato rintracciato in un appartamento della zona, dopo che gli investigatori avevano ripreso i suoi spostamenti e i luoghi di frequentazione, tra cui un circolo privato.


Era ricercato per essersi sottratto alle ordinanze di custodia cautelare in carcere di cui era stato destinatario per il reato di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti nell’ambito delle operazioni ‘Cocktail’, eseguita il 16 marzo 2023 a carico di 24 persone, e ‘Game Over’ del 24 luglio dello stesso anno.


In entrambe le investigazioni era emerso ruolo di stabile fornitore garantito nei confronti di articolate associazioni finalizzate al traffico di stupefacenti da parte del 55enne, che nell’operazione ‘Game Over’, per la quale gli è stata contestata l’aggravante dell’agevolazione mafiosa, è stato individuato quale “grossista e stabile fornitore” di ingenti quantitativi di sostanza stupefacente in favore della Società Foggiana.


Per lo stesso reato, aggravato dall’agevolazione mafiosa, Enzo Fratepietro è stato condannato in primo grado a 9 anni e 8 mesi di reclusione nell’ambito dell’operazione ‘Nemesi’ della Dda di Bari, essendo accusato di aver stabilmente fornito di sostanza stupefacente il clan D’Abramo-Sforza di Altamura.

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La cattura di Olinto Bonalumi


Olinto Bonalumi, 64 anni di Foggia, è stato catturato dopo una latitanza durata 4 anni, il 6 gennaio in zona Eur a Roma. Specializzato nel furto delle cassette di sicurezza nei caveau di banche o istituti di vigilanza, aveva fatto perdere le proprie tracce esattamente nel gennaio 2021 (continua a leggere…)


Così il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi: “Ho espresso al capo della polizia Vittorio Pisani il mio compiacimento per la cattura del latitante Olinto Bonalumi, inserito dal 2022 nell’elenco dei ricercati pericolosi del Ministero dell’Interno, avvenuta nel pomeriggio da parte della Polizia di Stato con il coordinamento della Procura distrettuale di Bari. I risultati ottenuti dimostrano l’efficacia del lavoro e dell’impegno paziente ed incessante di chi opera per garantire la sicurezza del nostro Paese. È un segnale forte e chiaro: lo Stato è presente dovunque ci sia da combattere criminalità ed illegalità. A tutte le donne e gli uomini delle forze dell’ordine va il mio ringraziamento per la professionalità e il senso del dovere dimostrati”.


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