Dopo Conbipel, Benetton e Coin: Ovs è l’asso «pigliatutto» nel mercato della moda

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Federico Nicoletti

«Interesse su Coin»: indiscrezioni su un ritorno di fiamma, dopo la trattativa d’acquisto sfumata a fine 2022. E il gruppo guidato da Stefano Beraldo vola in borsa

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Conbipel, Benetton e ora Coin. Si allarga il ventaglio dei possibili fronti d’intervento per Ovs, il gruppo veneto dei magazzini della moda e della casa, quotato in Borsa, guidato dal manager Stefano Beraldo. Un ruolo in cui la catena dei negozi, che non conosce battute d’arresto (ha raggiunto gli 1,5 miliardi di euro di fatturato nel 2023, con un utile netto di 52,4, +32%, e ricavi per 1,1 miliardi, +6,7%, nei primi nove mesi 2024, con un utile pre-imposte di 57,5, toccando il record in Borsa di 3,6 euro per azione il 18 dicembre), in un 2024 nero per tutto il settore, finisce per trovarsi nel ruolo dell’asso pigliatutto. Con in più la possibilità, forse, di riaprire il dossier Coin, sulla scorta di indiscrezioni di stampa che hanno fatto salire ieri il titolo in Borsa del 2,35%, a 3,4 euro.

Perché Coin

Il ritorno su Coin, dopo le trattative fallite due anni fa, segnerebbe la continuazione di una strategia di acquisizioni di marchi e reti vendita – il caso più noto in Veneto è quello di Stefanel, ora attivo con una rete di 114 tra negozi e corner, di cui 48 all’estero -, che è stata negli ultimi anni uno dei segreti della crescita di Ovs. D’altra parte, come spiega la stessa società nel nella nota dell’11 dicembre che annunciava i conti dei primi nove mesi, proprio il contesto di difficoltà di molte catene e marchi consolidati «sta offrendo al nostro gruppo ulteriori interessanti opportunità di consolidamento».




















































L’interesse su Conbipel e i negozi Benetton

Così, dopo esser entrato lo scorso anno nella catena dell’intimo Goldenpoint (380 negozi), dove salirà al 51% entro luglio, Ovs ha riconfermato a dicembre l’interesse per «una selezionata parte della rete vendita» della storica catena di abbigliamento Conbipel, 130 negozi e 800 dipendenti, finita in composizione negoziata della crisi a luglio, a soli due anni dall’uscita dall’amministrazione straordinaria. Ma interesse c’è anche sui negozi della rete che Benetton group sta chiudendo, nella fase di ristrutturazione epocale avviata dall’ad Carlo Sforza, tra la riduzione del personale del quartier generale, la chiusura di 419 negozi (200 in Italia) sui 3.500 mondiali, l’abbandono degli stabilimenti in Tunisia e Croazia e lo stop al polo creativo di Fabrica. Nel senso molto concreto che la catena guidata da Beraldo potrebbe valutare con gli imprenditori prima in affitto da Benetton, e ora lasciati liberi, il reciproco interesse di mercato ad inserire i marchi del gruppo quotato.

Il ritorno di fiamma per Coin

L’ultima opportunità potrebbe essere ora un ritorno di fiamma di Ovs sul dossier Coin. Anche la catena dei grandi magazzini è finita in una procedura di composizione negoziata, su cui il Tribunale di Venezia ha concesso la protezione dai creditori ad agosto, prorogata alla vigilia di Natale fino al 13 gennaio. Le due catene, prima riunite nel gruppo Coin, si erano separate nel 2014; e quattro anni più tardi Coin era stata rilevata dal fondo inglese Bc Partners, per circa 70 milioni, da una cordata di manager e imprenditori, che vede tra gli azionisti anche Beraldo. I destini erano tornati ad incrociarsi a giugno 2022, quando si era aperta una trattativa per l’acquisto di Coin da parte di Ovs, naufragata però a fine gennaio dell’anno successivo. Il rientro dalla finestra di una soluzione Ovs per Coin è stata ora rilanciata da indiscrezioni di stampa, entro lo schema della composizione negoziata, in cui la trattativa riguarda esposizioni per 200 milioni di euro (120 verso i fornitori, 87 con le banche). 

I nuovi orizzonti

Ad agosto il passaggio decisivo dell’acquisto da parte del fondo Europa Investimenti del 70% dei crediti di Coin di Intesa e Illimity Bank. L’attesa era per una soluzione della composizione negoziata che passasse per un’offerta ai creditori insieme ad una conversione di parte dei crediti di Europa Investimenti in capitale, consegnando la guida al fondo. Opzione che, secondo le indiscrezioni, pare ora incrociarsi con un ingresso in parallelo nel capitale di Ovs, anche di fronte a ulteriori perdite emerse nella revisione dei conti 2024 di Coin (si parla di 20-30 milioni). Contattata, Coin ha preferito non commentare. La catena per altro, prima di Natale, aveva annunciato ai sindacati la chiusura di sette negozi nel 2025 (tra cui Vicenza e l’outlet di San Donà di Piave), in un’operazione di razionalizzazione che potrebbe risultare coerente con un maxi-polo dei magazzini per l’abbigliamento e la casa. Con i sindacati Coin non aveva però scoperto le carte sui possibili investitori alla porta, parlando solo di «interlocuzioni attive in corso». Da finalizzare a questo punto in tempi brevi, visto che la proroga della protezione verso i creditori concessa dal Tribunale è agli sgoccioli.

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7 gennaio 2025 ( modifica il 7 gennaio 2025 | 10:08)

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