SASSARI. Ci risiamo. Il 2025 inizia esattamente sulla stessa china della fine del 2024: senza fare gol. Oggi un’altra dimostrazione. Nonostante la difesa non irresistibile della Torres, il Delfino fa fatica ad essere pericoloso e, le poche volte che arriva al tiro, non concretizza. Forse un finalizzatore non sarebbe sufficiente a cambiare questo trend negativo, ma almeno potrebbe dare maggiore convinzione ad un attacco che sembra sfiduciato.
LE PAGELLE
IL MIGLIORE. CANGIANO, 6,5: s’impegna, ci mette l’anima, e riesce anche a creare le condizioni per far segnare i suoi compagni, che però non concretizzano. Nel primo tempo serve una palla deliziosa a Merola, che la butta fuori. Nel secondo dà una palla perfetta a Meazzi che da pochi passi non riesce a concludere.
IL PEGGIORE. DE MARCO, 5,5: il centrocampo non riesce mai a prendere le redini del gioco. I rossoblu hanno il fuoco dentro, arrivano prima sulle seconde palle e spesso, quindi, la squadra deve correre all’indietro. Specialmente nel primo tempo. In queste difficoltà lui non riesce a trovare il bandolo della matassa ma, al contrario, scompare completamente. Sostituito all’inizio della seconda frazione da un più vivace Meazzi.
PLIZZARI, 6,5: è solido. Nega la gioia del gol a Varela con un super intervento pochi minuti dopo l’inizio del match. Incolpevole sulla rete del vantaggio. Altra grande parata nel secondo tempo su Zecca, anche se il giocatore rossoblu era in fuorigioco. Lui c’è, ma certo non può aiutare i suoi compagni a fare gol.
PIEROZZI, 5,5: che fine ha fatto l’incursore di fascia della prima parte di stagione? Non può essere il giocatore visto oggi. Davanti fa poco e difensivamente soffre le incursioni di Varela e Fischnaller. Si becca pure un giallo inutile. STAVER (entrato al ‘70), 6: il classe 2003 entra e non incide, come tutti gli altri cambi, del resto.
BROSCO, 5,5: difficile stare dietro a delle schegge come gli attaccanti rossoblu. Lui e Pellacani sono i meno colpevoli, tutto sommato reggono. Soprattutto, il vero problema è quello del gol. C’è da dire, però, che quando deve impostare o spazzare la palla appare poco sicuro, soprattutto di testa.
PELLACANI, 6: stesso discorso del suo compagno di reparto. La sufficienza perché va meno in difficoltà con la palla tra i piedi.
CRIALESE, 6: con Cangiano oggi sembra esserci intesa. Quando il Pescara sviluppa è quasi sempre sulla loro fascia. Più solido di Pierozzi in difesa. Se là davanti non segnano non è certo colpa sua. Sostituito per infortunio. MORUZZI (entrato al 66’), 6: entra al posto dell’infortunato Crialese e cerca di dare una spinta alla manovra offensiva della sua squadra. Si becca un giallo appena entrato ma a fin di bene, perché evita che Varela si involi da solo verso la porta protetta da Plizzari.
MEAZZI (entrato al 46’), 6: sostituisce un De Marco evanescente e dà maggiore vivacità. all’82esimo Cangiano gli serve la palla per siglare il gol del pareggio ma non riesce a concretizzare. In generale non gioca una brutta partita.
SQUIZZATO, 6: è uno di quelli con maggiore qualità là in mezzo, ma non riesce a fare la differenza. Può e deve fare di più.
DAGASSO, 6: ci mette l’anima, si danna ma non c’è modo di mettere la palla in porta. Prova una serpentina in area rossoblu e soltanto un rimpallo sfortunato gli toglie la gioia del gol.
BENTIVEGNA, 6: sulla sua fascia non si vede tanto. Meglio quando si sposta su quella sinistra, come al 16esimo del primo tempo: complice un rimpallo fortunato, si insinua in area ed arriva al tiro. Sfortunatamente per lui e la sua squadra, la palla scheggia solamente il palo. Sostituito anche lui a fine primo tempo. VERGANI, 5,5: entra per cercare di dare un nuovo piglio all’attacco ma non ci riesce.
FERRARIS, 6: sostituisce un Merola non eccezionalmente in forma ma non riesce a fare la differenza. Si prende anche un inutile giallo a fine partita per un fallo di frustrazione.
MEROLA, 5,5: ormai è evidente. In quella posizione, isolato tra i difensori centrali delle squadre avversarie, non ci può stare. Non ha il fisico, e anche quando riesce a tenere palla per lo scarico, non sa a chi darla. In più, oggi ha un’occasione ghiottissima per metterla dentro, riesce a prendere bene il tempo per lo stacco dietro al difensore avversario ma la schiaccia fuori. Continuando così si rischia di sciupare un talento.
IL MISTER. Forse ha compiuto un miracolo nella prima parte di stagione. I limiti della squadra stanno cominciando a venire fuori. Tenere la difesa alta senza aver un attacco che concretizzi la pressione offensiva è un problema. Lui, però, non ha colpe. Per la sua idea di calcio serve qualcuno che metta dentro il pallone. Caro ds Foggia, a buon intenditor poche parole.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link