Nuovo Giornale Nazionale – 2025 – IL GRANDE GIOCO (5)

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Segue da: https://www.nuovogiornalenazionale.com/index.php/estero/politica-internazionale/21490-2025-il-grande-gioco-la-guerra-dei-bottoni-mancano-uomini-e-armamenti.html

I Neocon  hanno disarmato gli Stati Uniti d’America e lo hanno fatto mentre attivavano guerre in mezzo mondo (tutte perse) e ne innescavano altre.

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Alla luce dei fatti c’è da chiedersi se lo hanno fatto scientemente, ossia se il disegno dei Neocon (equamente distribuiti tra democratici e repubblicani fino all’arrivo di Trump) sia stato proprio quello di indebolire gli Usa (si tratterebbe di tradimento) o se si è trattato di altro: stupidità, idiozia ideologica, presunzione, psicopatia, servaggio nei confronti degli interessi della finanza.

Che i Neocon abbiano disarmato l’America lo dice uno studio di Palantir, ed è opportuno, prima di citarne alcune parti, sapere, come ha rivelato il  Financial Times,  che esiste  un’alleanza tra Palantir, Anduril Industries (specializzata in droni e sistemi autonomi) e SpaceX di Elon Musk, con l’obiettivo di creare un nuovo polo di potere e di contractor nel settore della difesa.

Se questa “triade tecnologica” dovesse prevalere, non solo lo scenario tecnologico, ma anche lo scenario geopolitico potrebbe cambiare radicalmente: da un lato, i colossi tradizionali come Lockheed Martin e Boeing, dall’altro, la “Silicon Valley della guerra” rappresentata da Palantir e i suoi alleati.

Da quanto si capisce e da come si muove Elon Musk, c’è da pensare che la partita al Pentagono sia stata vinta da Palantir e dai suoi alleati.

Vittoria che significa la messa in un angolo del sistema Neocon, legato ai colossi tradizionali e ai Clinton, a Obama, ai Bush e l’entrata in campo di Donald Trump.

Fatta questa premessa, veniamo a cosa dice Palantir, in un rapporto del 31 ottobre 2024.

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L’esordio fa rabbrividire: “Come nazione, siamo in uno stato di emergenza non dichiarato”.

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“Intorno al 2014 – prosegue Palantir – , la Russia ha annesso la Crimea, la Cina ha militarizzato le isole Spratly nel Mar Cinese Meridionale e all’Iran è stato permesso di proseguire lo sviluppo della bomba. Un decennio dopo, abbiamo avuto più di 300 attacchi contro basi statunitensi da parte dell’Iran, 1.200 persone massacrate in un pogrom in Israele, un milione di vittime stimate in combattimenti brutali in Ucraina e un ritmo senza precedenti di operazioni di fase zero del PCC nello Stretto di Taiwan. Questo è un Guerra Fredda II calda. L’Occidente ha empiricamente perso la deterrenza. Dobbiamo rispondere a questa emergenza per riconquistarla”.

Ecco una prima affermazione pesante: l’America ha perso la deterrenza.

La denuncia di Palantir prosegue: “Abbiamo un avversario di pari livello: la Cina. “Quasi-pari” è un termine usato per evitare l’imbarazzo di riconoscere che abbiamo pari quando una volta eravamo senza eguali. Durante la Seconda Guerra Mondiale, l’America era la migliore nella produzione di massa. Oggi questo primato appartiene al nostro avversario. La sicurezza nazionale dell’America richiede una base industriale robusta, altrimenti perderà la prossima guerra e il mondo sprofonderà nell’oscurità sotto regimi autoritari. Nell’ambiente attuale, le  industrie americane non riescono a produrre una linea minima di navi, sottomarini, munizioni, aerei e altro. Ci vogliono uno o due decenni per consegnare nuovi sistemi d’arma maggiori su larga scala. Se fossimo in una guerra calda, avremmo a disposizione solo poche giornate di munizioni e armi. Ancora più allarmante è la nostra mancanza di capacità e competenza per riparare e rigenerare rapidamente i nostri sistemi d’arma. Considerato l’enorme quantità di denaro speso per la difesa durante questi decenni di Pax Americana, sarebbe ragionevole chiedersi: cosa è andato storto?”.

Ecco un altro punto allarmante: e fossimo in una guerra calda, avremmo a disposizione solo poche giornate di munizioni e armi.

 Cosa è andato storto? La risposta sta nelle date: nel 1991 c’è la fine dell’Unione Sovietica e l’inizio della strana teoria che la storia sia finita e che gli Stati Uniti siano rimasti l’unica potenza mondiale che può fare quel che vuole. Nel 1993 il Segretario alla Difesa è Leslie Aspin Jr., detto Les (Milwaukee, 21 luglio 1938 – Washington, 21 maggio 1995), il quale è stato Segretario della difesa dal 1993 al 1994 durante la presidenza di Bill Clinton.

Siamo nell’era Clinton, quella dei Neocon e del disastro che ci ha portato qui e ora.

“Nel 1993 – scrive Palantir -, dopo la fine della Guerra Fredda, l’America desiderava “Dividendo di pace” e la spesa per la difesa fu tagliata del 67%. Il Segretario alla Difesa organizzò una cena al Pentagono, la cosiddetta “Ultima Cena”, per comunicare ai 51 principali contractor che non sarebbero tutti sopravvissuti. Oggi, ne sono rimasti 5. La conseguenza più importante dell’Ultima Cena non è stata una riduzione della concorrenza nella Base Industriale della Difesa, ma il disaccoppiamento dell’innovazione commerciale dalla difesa e l’ascesa del monopsonio governativo”.

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Il monopsonio è una situazione di mercato caratterizzata dall’accentramento della domanda da parte di un solo soggetto economico e dall’impossibilità per altri acquirenti di entrare sul mercato.  

“La consolidazione – prosegue Palantir – ha generato conformità e ha spinto fuori i fondatori stravaganti e gli ingegneri innovativi. Questo è stato il Grande Scisma della Base Industriale Americana. Prima della caduta del Muro di Berlino, solo il 6% delle spese per la difesa andava agli specialisti della difesa, i cosiddetti tradizionali. La maggior parte della spesa andava a compagnie che avevano sia attività di difesa che commerciali. Chrysler produceva auto e missili. Ford produceva satelliti fino al 1990. General Mills — la compagnia dei cereali — produceva artiglieria e sistemi di guida inerziale. Ma oggi quella percentuale del 6% è aumentata fino all’86%. La fissazione del monopsonio su contratti a costo più margine, controllo e regolamentazione tediosa ha reso lavorare nell’interesse nazionale un cattivo affare, adatto solo a investitori avversi al rischio, dipendenti da dividendi e riacquisti di azioni — un lusso che si può permettere solo alla fine della storia. Questo non è ciò che fanno le parti più dinamiche dell’economia americana, solo quelle morenti”.

 Palantir 11

“Lavorare con il monopsonio come contractor della difesa – sostiene Palantir – è così poco attraente che Ball preferirebbe produrre lattine di birra piuttosto che bus satellitari. È deprimente. L’S&P 500 ha aggiunto un’azienda della difesa per l’ultima volta 46 anni fa — fino all’aggiunta di Palantir nel settembre 2024. Questo assomiglia ai mercati di capitali sclerotici dell’Europa, non all’America. Ma l’aggiunta di Palantir non sarà l’ultima. Perché oggi i Fondatori sono tornati — a centinaia — e sono sostenuti da centinaia di miliardi di dollari di capitale privato per costruire nell’interesse nazionale. Tuttavia, il loro impegno e il loro capitale da soli non bastano per resuscitare la Base Industriale Americana. Abbiamo bisogno di una Riforma della Difesa per rovesciare il Monopsònio e trasformare il modo in cui il governo fa affari. Ecco il mio trattato su come ottenere questo risultato”.

Palantir, ossia la parte innovativa del mondo militar-industriale americano, partecipata da Elon Musk, denuncia apertamente lo smantellamento dell’industria militare Usa da parte del Clan Clinton e dei Neocon.

Tale smantellamento è contestuale all’impianto dell’embrione di Chimerica (China&America) avvenuto 22 anni fa, l’11 dicembre 2001, quando la Cina venne accolta a pieno titolo nel Wto, l’Organizzazione mondiale del commercio.

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“Se credete in un futuro di più grande apertura e libertà per il popolo della Cina… se credete in un futuro di più grande prosperità per il popolo americano, voi dovrete certamente essere a favore di questo accordo” diceva Bill Clinton per convincere il Congresso a sostenerlo. 

Di fatto Clinton apriva la fase del globalismo e della delocalizzazione che ha indebolito gli Usa e l’Europa e che ha riempito di soldi solo la tecno-finanza.

La Medaglia del presidente per la libertà, conferita ieri da Joe Biden a George Soros e a Hillary Clinton (la vera artefice dei disastri del Clan) è il sigillo su un’alleanza tra Partito democratico e speculatori finanziari che ha distrutto gli apparati produttivi occidentali, per fare della Cina un grande Paese produttore, concorrente ormai anche militarmente dell’Occidente.

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I rapporti tra i Dem e la Cina sono antichi e acclarati. Nel 1996 il Partito democratico americano  “avrebbe ricevuto – secondo quanto scrive Roger Faligot (I servizi segreti cinesi- Newton Compton) – una somma pari a 4,5 milioni di dollari per il comitato di rielezione di Clinton, provenienti dal gruppo sino-indonesiano Lippo e da quelli sino-thailandesi Charoeun Popkhand e San Kin Yip, con base a Macao. Tra i fondi figurerebbero circa 300.000 dollari forniti direttamente, su richiesta del capo dell’informazione dell’Epl-2, il generale Ji Shende, assistente di Xiong Guankai”. In nota al testo di Faligot si legge: “Nel settembre 2007, il “Wall street Journal” ha rivelato che Norman Hsu, cittadino di Hong Kong legato a queste stesse reti di contatti  e condannato per frode, aveva contribuito alla campagna della senatrice democratica che lo obbligava a consegnare, sotto forma di donazione, 85 mila dollari”.

L’agente dell’Epl-2 negli Usa, scrive Faligot, è Johnny Chung. Un impiegato “del gruppo sino indonesiano Lippo, partner finanziario e commerciale di molte imprese della Cina popolare” e “integrato nella segreteria di Stato al commercio e poi consigliere di Ron Brown (Segretario al Commercio Usa9  per la Cina”.  Ron Brown è morto nell’aprile del 1966 in uno strano incidente aereo in Croazia.

Nel gennaio del 1994, “con il via libera dello stesso Brown – scrive Faligot – , Huang gode di un accesso illimitato ai documenti confidenziali dell’informazione economica e tecnologica” e quando “ Clinton viene eletto presidente, Huang è invitato alla Casa Bianca. Nello stesso periodo, il gruppo China resources (Huaren Jituan) con sede a Hong kong, diventerà azionaria di Lippo al 50%. Questo gruppo effettuerà donazioni al partito democratico in vista della rielezione di Clinton nel 1996. L’affare si complica se si considera che China Resources serve anche da copertura all’Epl-2 diretta dal generale Ji Shengde”.

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Durante la campagna elettorale del 1996, ci furono accuse di finanziamenti illegali provenienti dalla Cina al Partito Democratico degli Stati Uniti, un episodio noto come “Chinagate”. Si parlò di tentativi da parte di agenti cinesi di influenzare le elezioni presidenziali attraverso donazioni illegali. Questo scandalo ha portato all’arresto di alcune persone e ha sollevato domande sulla trasparenza e l’integrità del processo di finanziamento elettorale.

Lo scandalo emerse durante la campagna elettorale per le elezioni presidenziali del 1996, con accuse che la Cina avesse cercato di influenzare la politica interna americana attraverso donazioni illecite al Partito Democratico. Tra i protagonisti vi furono John Huang, un ex funzionario del Dipartimento di Commercio degli Stati Uniti che divenne raccoglitore di fondi per il DNC, e Charlie Trie, un amico d’infanzia di Clinton accusato di aver cercato di influenzare l’amministrazione con donazioni illegali.

L’indagine rivelò che erano state fatte donazioni da fonti straniere, cosa che è vietata dalla legge elettorale statunitense. Diciassette persone furono arrestate per frode o per aver convogliato fondi stranieri nelle elezioni.

L’amore dei democratici per la Cina, sempre a base di lauti compensi, riguarda anche la famiglia di Joe Biden.

Gli affari di Hunter Biden (figlio graziato dal presidente) con la Cina sono stati al centro di numerose controversie e indagini, con vari dettagli emersi nel corso degli anni. Ecco un riassunto basato sulle informazioni disponibili:

Hunter Biden ha avuto rapporti d’affari con CEFC China Energy, una compagnia energetica cinese. Nel 2017, secondo documenti e messaggi di testo, Hunter Biden e i suoi associati hanno ricevuto un prestito di 5 milioni di dollari senza interessi dalla CEFC, basato sulla “fiducia” nei confronti della famiglia Biden.

Hunter Biden è stato anche co-fondatore del fondo di investimento BHR Partners, che ha legami con la Bank of China. Ha mantenuto una quota del 10% in questa società, che ha facilitato transazioni significative come la cessione dell’80% di una miniera di cobalto nella Repubblica Democratica del Congo alla China Molybdenum.

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Durante un viaggio ufficiale in Cina nel 2013, quando Joe Biden era vicepresidente, Hunter Biden ha incontrato il presidente cinese Xi Jinping e altri funzionari cinesi, stabilendo connessioni che hanno portato a opportunità d’affari. Questo incontro è stato documentato in fotografie che sono state successivamente declassificate.

 Le attività di Hunter Biden in Cina sono state criticate per potenziali conflitti di interesse, soprattutto considerando che suo padre, Joe Biden, ha avuto un ruolo significativo nella politica estera americana verso la Cina durante il suo mandato come vicepresidente.

In sintesi, gli affari di Hunter Biden con la Cina sono stati complessi e controversi, coinvolgendo grandi somme di denaro e sollevando domande su possibili conflitti di interesse, anche se le accuse dirette contro Joe Biden non hanno portato a prove concrete di illecito.

Per concludere, la politica dei democratici, diretta dal Clan Clinton, in stretto rapporto con la tecno-finanza, ha garantito lauti guadagni per quest’ultima disastrando gli apparati industriali dell’Occidente, disarmandolo, sia dal punto di vista economico, sia dal punto di vista industriale.

Con le idiozie woke, con il pensiero unico politicamente corretto, con il green e le battaglie sul clima la politica dei democratici ha infiacchito l’Occidente a tutto vantaggio di Stati autocratici, a cominciare dalla Cina che sembra aver eterodiretto, anziché subito, la strategia oggi emblematicamente riassunta nell’accoppiata Soros – Hillary con appesa la Medaglia di Joe Biden.

Ora la storia sembra finita. I protagonisti di una fase disastrosa della storia dell’Occidente escono di scena e, data l’età e l’impietosità dell’anagrafe (a Livella), si avviano verso l’ultima tappa, ossia verso la scomparsa.

Forse ce ne siamo liberati.

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