Marina Vita rieletta al vertice del Comitato UNICEF del Fermano

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Giornalista e nostra collaboratrice, Marina Vita è stata rieletta ai vertici dell’UNICEF-Fermo.
Il riconoscimento per le numerose attività a favore dei bambini del mondo.

Lei non è di quelle che si mettono avanti. Non sbraccia per avere visibilità. Ma, al momento giusto, emerge usando la parola, quella scritta soprattutto. Ma una parola non effimera.

Il suo scrivere, come il suo dire, è misurato, pensato. Marina Vita è una giornalista, collabora al Corriere Adriatico e al social VivereFermo. Al giornalismo è tornata dopo anni. Fa parte della vecchia scuola, – tra l’altro ha ottenuto il diploma triennale presso la Scuola Superiore di Giornalismo e la laurea in Lingue e Letteratura straniera ad Urbino – di quel filone che insegnava a riflettere, ad informarsi bene, a ponderare. Occorre un minuto in più prima della pubblicazione? Lei se lo prende. Così il pezzo arriva asciutto, pulito, grammaticalmente perfetto. Non è la velocità, a contare è il contenuto!

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Ma non voglio parlare di lei come collega e come conterranea: siamo entrambi originari di Montegiorgio (lei ci vive ancora).

C’è un altro aspetto che la denota. È il senso civico che le deriva dalla percezione d’appartenenza ad una comunità. Posponendo i termini un po’ inflazionati, lo definisco: attenzione al comune bene.

Questo glielo riconoscono in tanti. A partire dai vertici dell’UNICEF, il Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia. L’hanno vista in azione e l’hanno riconfermata alla presidenza del Comitato fermano.

Marina è stata eletta la prima volta a luglio del 2020: il Covid imperversava, la situazione era drammatica. Lei non s’è tirata indietro. Anzi, s’è rimboccata le maniche.

Mi verrebbe da riprendere quel detto: Quando il gioco si fa duro, i duri iniziano a giocare.

Ma quel “duro”, in questo caso, va mutato in capacità di decisione, risolutezza, fermezza, sguardo.

Oltre alla pandemia, c’era da portare avanti una realtà locale giovane. Il Comitato UNICEF-Fermo era nato nel 2018 con la dottoressa Daniela Alessandrini, e Fermo era l’unica provincia dove in precedenza tale entità non esisteva. Gran lavoro, grande impegno dunque.

Così, l’11 dicembre scorso, Marina è stata rieletta per i prossimi quattro anni.

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Rileggendo il già fatto, risalta il suo primo obiettivo che è stato quello di unire. In una società che si scioglie, l’impegno a solidificare è notevole e sfidante. Diciannove comuni, quasi la metà della provincia di Fermo, sono stati allacciati insieme da una iniziativa che è l’adozione di Pigotte da regalare ai nuovi nati nel proprio territorio. Le Pigotte (così le chiamano in Lombardia) sono bambole di pezza dal “grande cuore”, realizzate a mano da volontari. Il progetto ha un nome e un obiettivo: “Per ogni bambino nato un bambino salvato”.

Dalle Pigotte “adottate” dai comuni si sono ottenuti fondi impiegati per combattere in primo luogo la malnutrizione dei minori nel mondo e poi per garantir loro vaccini, acqua, scuole, etc., insomma per assicurare il loro diritto alla vita e al futuro. La bontà, l’efficacia e l’originalità dell’iniziativa di rete ha fatto sì che anche altri Comitati italiani la proponessero nelle loro realtà. Quasi un copia e incolla.

Dei 19 comuni coinvolti a suo tempo, la metà ha riproposto “l’adozione” anche per gli anni seguenti. Tra i più maggiori ci sono Fermo, Montegranaro, Montegiorgio, Sant’Elpidio a Mare e, ultimo in ordine di tempo, proprio pochi giorni fa, il comune di Monte Urano.

Altro bel colpo messo a segno è stato l’accordo su scala nazionale con la Brosway. L’importante azienda internazionale che opera nel campo della gioielleria ha donato all’UNICEF tremila bracciali nel 2022 e 1500 nel 2023. I bracciali sono stati proposti sul sito UNICEF Italia per una raccolta fondi in due occasioni particolari: la Festa di San Valentino e quella della Mamma.

In questo quadriennio, Marina ha inoltre organizzato quattro spettacoli a Fermo, tra Villa Vitali e il Teatro dell’Aquila, con altrettanti comici di caratura nazionale tra cui Dado, Ornano, Sgrilli. Il Comitato fermano si è avvalso in questo ambito della collaborazione della Solidea srl di Ascoli, che ha devoluto all’ UNICEF buona parte dei biglietti d’ingresso.

Neppure è mancato il coinvolgimento delle scuole con l’Isc di Falerone, l’Isc di Montegiorgio, l’Ipsia e il Liceo Artistico di Fermo, la scuola Rodari di Porto Sant’Elpidio, la Fracassetti di Fermo, l’Isc di Sant’Elpidio a Mare.

Sono stati proposti anche momenti istituzionali sul territorio come quello nella sede della Provincia di Fermo per il 50° di UNICEF Italia, che ha visto coinvolte diverse scuole, o quello di ottobre scorso in Regione, ad Ancona, con numerose scolaresche provenienti dai territori regionali.

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Tutto questo è stato possibile perché Marina, come prima azione del suo mandato, ha dato vita ad un insieme di persone di buona volontà per la realizzazione delle bambole, chiamando a partecipare anche gli studenti del Liceo Artistico Preziotti di Fermo, della scuola d’Infanzia Borgo Rosselli di Porto San Giorgio e di altri istituti.

Tali forze in campo hanno consentito che la raccolta annua media di fondi del Comitato fermano passasse dai circa 3000 agli 11.000 annui.

E per i prossimi tempi? «Voglio stringere – risponde – rapporti con altre associazioni del territorio che operano per la difesa dei diritti umani, come il Tavolo della legalità ad esempio, per costruire insieme eventi di più alto respiro e sensibilizzazione sui problemi dell’infanzia e adolescenza. Oltre a continuare nel coinvolgimento delle Municipalità ancora non raggiunte».

Se la meritava la riconferma? Eccomeno!

Ah, dimenticavo, il primo maggio 2017 è stata insignita dell’onorificenza di Maestra del Lavoro.

Sabato, 4 Gennaio 2025

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