Le grandi manovre per il nuovo Rettore: sei candidati per il successore di Oliviero. Ecco i nomi in pista per l’Ateneo di Perugia

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Le manovre sono in corso e tra poco la complessa macchina elettorale si metterà in moto. Il 2025 sarà l’anno delle elezioni per il nuovo Rettore dell’Università degli Studi di Perugia. Si voterà prima dell’estate (maggio-giugno) per arrivare con un nuovo rettore all’inaugurazione dell’ anno accademico ai primi di novembre. Dei nomi in pista, nei corridoi e nei dipartimenti si parla da tempo. C’è chi punta su un nome di rottura e c’è chi vorrebbe garantire lo status quo. Fra pochi mesi finisce l’era di Maurizio Oliviero, eletto sei anni fa con 638 voti contro i 491 di Franco Cotana, professore del dipartimento di ingegneria. Con Oliviero termina anche il mandato di Fausto Elisei, pro-rettore vicario, professore ordinario del dipartimento di chimica e biologia. Fu proprio Elisei a determinare la vittoria di Oliviero a maggio 2019 quando al ballottaggio decise di spostare i suoi 248 voti sul professore di giurisprudenza. Una scelta che suscitò diversi malumori nell’elettorato di Elisei, molto vicino al movimento cattolico Comunione e Liberazione. Oltre a rassicurare gli scettici, Elisei riuscì però nell’impresa di portare in blocco i voti di Cl su Oliviero. Una vera operazione “militare” che consentì al candidato di sinistra di diventare rettore, dopo la sconfitta del 2013 quando il perugino Franco Moriconi, allora preside di Veterinaria, si aggiudicò il ballottaggio contro Maurizio Oliviero: 682,230 voti Moriconi, 562,390 Oliviero. Una scelta, che Elisei potrebbe replicare anche questa volta. L’attuale pro-rettore, secondo indiscrezioni abbastanza attendibili, sarebbe pronto a sostenere la candidatura di Luca Gammaitoni, professore ordinario del Dipartimento di Fisica. Gammaitoni, gualdese, noto come ricercatore apprezzato nel campo del rumore e del sistema non lineare. Gammaitoni è stato anche candidato nel 2019 nella lista del Pd per le elezioni regionali. Non fu eletto, riuscì a mettere insieme  1.577 voti, piazzandosi al 15esimo posto. Una candidatura vista bene a sinistra ma che fa fatica a unire altri spicchi dell’Ateneo. Dallo stesso Dipartimento di Fisica e Geologia, infatti, potrebbe uscire una seconda, autorevole, candidatura: quella del professore ordinario Diego Perugini. Geologo, membro del Consiglio di Dipartimento, stimato dai colleghi e con un ricco curriculum. Più a destra, invece, si registra la ormai certa candidatura di Daniele Porena, professore ordinario di diritto Costituzionale e Pubblico nel corso di Scienze della Formazione. Un giurista, anche se non di Giurisprudenza, dopo un rettore giurista. Una circostanza non di poco conto che alla fine potrebbe indebolire la candidatura di Porena. Figlio del professor Massimo Porena, per tanti anni direttore della Clinica Urologica ed Andrologica del Santa Maria della Misericordia, Porena punta a strappare consensi dal Dipartimento di Medina e Chirurgia diretto dal professor Vincenzo Nicola Talesa. Ci sono però new entry che potrebbero far saltare il banco. Due in particolare: una arriva dal Dipartimento di Ingegneria, l’altra da quello di Economia. Da Ingegneria si accenna alla possibile candidatura del professore ordinario Paolo Carbone, docente di misure elettriche ed elettroniche, molto stimato e apprezzato dai colleghi. Miticoloso, così affermano alcuni, troppo certosino a volte, sicuramente competente, credibile e autorevole. Marcello Signorelli, direttore di Dipartimento e professore ordinario di Politica Economia, area cattolica, potrebbe presto sciogliere la riserva e candidarsi ufficialmente. Una candidatura che può mettere in difficoltà l’attuale pro-rettore Elisei in quanto vicino a Comunione e Liberazione. Sesta candidatura possibile è quella di Massimiliano  Marianelli, professore di Storia della filosofia del Dipartimento Scienze Sociali, Umane e della Formazione. Attenzione: se Marianelli dovesse scendere in campo la partita si fa complicata per tutti. Membro del direttivo nazionale della Cisl Università, professore ordinario, delegato del Rettore per l’area Didattica dell’Ateneo dal 2017, vanta una grande esperienza amministrativa. Una candidatura che in molti auspicano, forte, che metterebbe seriamente a rischio quelle attualmente più avanti (Gammaitoni-Porena). Una figura libera dagli schieramenti politici (sinistra-destra) e capace di mettere insieme tutti coloro che auspicano maggiore autonomia dell’Ateneo dalla politica e da possibili condizionamenti esterni. Per ora non arrivano notizie dal Dipartimento di Scienze Agrarie e da quello di Medicina Veterinaria, ma non si escludono sorprese. Resta, infine, da capire cosa farà il rettore uscente Oliviero: per il momento si tiene lontano, vista la piega che ha preso l’evento. In pochi però ci credono e c’è chi assicura che sta lavorando per un suo candidato. Ultima considerazione: nella seduta di dicembre il Senato Accademico ha modificato lo Statuto e aumentato l’incidenza dei voti del personale tecnico-amministrativo. Peserà quasi il doppio rispetto a prima e conterà abbastanza in sede decisionale. Così come quello della rappresentanza degli studenti.



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