BARI – Il Bari dal punto di vista dei tifosi. La pausa di inizio anno, offre ai supporters biancorossi la possibilità di fare il punto della situazione. Alle spalle il girone di andata ed il primo atto del ritorno vincente contro lo Spezia, i riflettori sono anche puntati sulla sessione di mercato di gennaio.
A rompere il ghiaccio ci pensa Giuseppe Manzari, presidente dell’associazione “Bari in testa”: «Ero allo stadio per Bari-Spezia. Sono abbonato di curva Sud, come molti del gruppo. Siamo una cinquantina di persone, in pratica tutti baresi. L’altra domenica, ho visto di nuovo l’atteggiamento delle prime partite dove il destino della partita dipendeva solo dalla squadra. Una metamorfosi rispetto al calo contro il Sudtirol. Credo che le parole dure di Longo dopo Palermo abbiano funzionato. Penso a Falletti. Il mister è stato perfetto. Ha avuto ragione, anche nelle scelte difensive». Buona la valutazione sul girone di andata: «Dipende dalle aspettative e dalle prospettive. Se l’ambizione è lottare tra le prime tre, non ci siamo. La squadra ha i punti che merita. Non avrei giocato un euro sull’exploit di Dorval. Eppure, sta stupendo in positivo. Mi ha deluso invece Vicari. Mi sarei aspettato di più». Ora c’è il mercato: «Non ci attendiamo nulla. Magalini ci ha spezzato le gambe. Per come si impegna la squadra, i ragazzi meriterebbero pure delle possibilità. Il Bari sembra una macchina lanciata, che non decolla. Sarà un calciomercato abortito». Il puntello ideale: «Interverrei a centrocampo, un giocatore strutturato e con slancio offensivo. La punta a gennaio? O prendi un Lapadula, oppure è inutile. Poi, chi vendere per monetizzare? Maiello lo terrei, a meno che non arrivi un sostituto importante. A Longo e ai giocatori chiedo di sorprenderci, andare oltre la volontà della società. Abbiamo le mani legate sino al 2028».
Si accoda Franco Spagnuolo, presidente de “La Bari Siamo Noi” a cui fanno capo tutti i club biancorossi: «Contro lo Spezia, mi sono finalmente entusiasmato. Longo chiedeva la partita perfetta ed è stato accontentato. Per quanto dei segnali incoraggianti si erano intravisti a Palermo. Perdere a Pisa ci stava. Contro il Sudtirol, siamo scomparsi. Longo – ironizza – è l’acquisto più sbagliato della società. Persona seria, professionale e ambiziosa. Il mister conosce i valori dello sport e li trasmette ai giocatori. Quelli dell’anno scorso, oggi sono altri. Contro lo Spezia, Maita era un leone. Dorval ha una padronanza incredibile. Credo resterà a Bari almeno sino a giugno. Il limite è che mancano i ricambi. E i punti persi superano quelli guadagnati. Purtroppo, conosciamo già la fine della fiction. E, cioè, che non ne usciremo vincitori». Le attese dal mercato: «Da tifoso, mi aspetterei tanto. Il Bari gira e avrebbe delle ottime possibilità di fare i playoff da ottima posizione. Andrebbe rinforzato. Dal punto di vista societario, non ha senso perché comunque ci si salva. Lascerei inalterato il centrocampo. Vicari non è all’altezza. Il capitano naturale della squadra è Maita. Un difensore centrale in più servirebbe. Vorrei che Mantovani diventasse a pieno un giocatore del Bari. Prenderei ovviamente un attaccante rapace da area di rigore. Manca il finalizzatore. La Gumina? Non mi piace affatto. Brunori? Non serve. Serve una punta da doppia cifra pure dalla C. Mi auguro che Longo batta i pugni per ricordare alla società quali giocatori occorrono».
Interviene anche Emanuele Arciuli, 59enne di Galatone, ma dopo 4 giorni dalla nascita trapiantato a Bari. Docente di pianoforte al Conservatorio “Piccinni” di Bari, tiene regolarmente workshop per numerose università degli Stati Uniti, dove dal 1998 ha vissuto oltre quaranta tournée. Ama il Bari: «Alla luce di un mercato estivo al risparmio, i risultati attuali sono superiori alle aspettative. E si è persino in credito di circa cinque punti. Delle decisioni del Var, nell’andata, sono state quantomeno discutibili. Dal mercato di gennaio ho basse pretese. Sino a che non si chiarirà la questione della multiproprietà, non vedo interessi a spingere per la promozione in A. Non vedo perché i De Laurentiis debbano investire, visto che non lo hanno fatto due anni fa quando si era secondi in classifica. Se potessi sceglierei io, interverrei in tutti i reparti. Penso andrà via Matino e qualcuno dovrà sostituirlo. Coli Saco non mi ha convinto per niente. Sgarbi saluterà. Serve un centrocampista con qualità di palleggio e prestanza atletica. Lella mi ha deluso. Occorre uno che faccia gol. Gli attaccanti costano. La Gumina non mi piace. Mi tengo stretto Radunovic, portiere straordinario. Idem Benali, lucido e intelligente. Bene anche Dorval e pure Novakovich che dà tutto per la maglia. Longo? Tecnico competente, vorrei scambiarci quattro chiacchiere».
Chiosa con Roberto Traversa, amministratore del gruppo social “Gli Amici della Bari” di oltre 4.300 membri: «La maggior parte di noi segue dalla Ovest. Finalmente abbiamo goduto contro lo Spezia. Ho visto un ottimo Bari, nonostante il difetto di costruzione legato alla difficoltà di metterla dentro. Un problema tecnico, per assenza di un finalizzatore. Il 3-5-2 protegge la difesa, dà sicurezza a tutti. Gli attaccanti si muovono bene, cercano la profondità, ma non hanno la capacità di concretizzare. Le azioni da gol ci sono, vuol dire che il modulo funziona. Però, tante volte, le occasioni sotto porta sono state sprecate. Per fortuna, c’è un Dorval impressionante che segna pure. Per quanto alla Filmauro non ci vogliano bene, non credo che vada via a gennaio. Qualcosa sarà fatta nel mercato, anche se con poco. La società non ha intenzione di spendere. Sarei contento del contrario. In questa sessione, Magalini e Di Cesare cercheranno di fare il meglio. Dar via Maiello sarebbe un errore. Davanti ha un Benali impossibile da scalzare. Un centrale difensivo non guasterebbe. Vedo Vicari in regresso. Preferisco Maita capitano. Per fare bene, servirà continuità di prestazioni. Così i playoff saranno alla portata. Compreso qualche innesto mirato».
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