Calo spread e corsa ai BTP, Meloni esulta ancora. Titoli stato Ue, le stime per il 2025

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Il 2024 appena mandato in archivio è stato un anno positivo per i BTP che hanno messo a segno performance migliori rispetto ai bond governativi francesi e tedeschi. In particolare, il Btp a 10 anni ha visto il rendimento calare (oggi si attesta al 3,55%), impattando sullo spread Btp-bund che è sceso sotto i 110 punti base a dicembre, sui minimi a oltre tre anni (oggi viaggia sopra i 116 euro).

Un importante restringimento che è stato messo in evidenza, tra le varie tematiche trattate, anche dalla premier Giorgia Meloni nel corso di un’intervista al settimanale “7” de “Il Corriere della Sera”. “C’è una grandissima, e ritrovata, fiducia da parte degli investitori e dei mercati nei confronti del Sistema Italia”, ha sottolineato Meloni.

Ma quali sono le prospettive per i titoli di stato italiani, quelli tedeschi e francesi nel corso del 2025? Resteranno ancora in prima linea i BTP e faranno meglio degli Oat e del Bund? La risposta, secondo le stime di alcuni esperti come Karin Kunrath, chief investment officer di Raiffeisen Capital Management, è affermativa.

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Meloni rivendica ancora il calo spread, corsa ai BTP e i nuovi record in Borsa

Giorgia Meloni, da oltre due anni alla guida del Governo, tocca diversi temi e rivendica alcuni risultati (visti all’inizio come punti deboli) come il forte calo dello spread. Nell’intervista in edicola oggi Meloni ha così sintetizzato alla domanda sui potenziali punti deboli:

C’è una grandissima, e ritrovata, fiducia da parte degli investitori e dei mercati nei confronti del Sistema Italia. Abbiamo registrato il record nella richiesta per i nostri titoli di Stato, lo spread è nettamente inferiore rispetto a quando ci siamo insediati, la Borsa Italiana ha toccato il record e le agenzie di rating hanno migliorato il loro giudizio. Quelli che qualcuno sperava fossero i punti deboli di questo governo sono diventati dei punti di forza. Certo, questo non significa che in Italia vada tutto bene e che la totalità dei problemi sia stata risolta, ma l’inversione di rotta c’è. Detto questo, sono comunque convinta che dobbiamo e possiamo fare sempre di più e meglio“.

Sul confronto tra l’economia italiana e quella tedesca ha così risposto. “I dati macroeconomici italiani sono positivi, ma sarebbe sbagliato guardare alle difficoltà che sta attraversando ora la Germania come a una buona notizia per noi, perché la Germania è il primo partner economico dell’Italia e i nostri sistemi industriali sono profondamente interconnessi. Siamo due potenze manifatturiere, e dobbiamo trovare nuove occasioni per rafforzare la nostra cooperazione economica e aiutarci a vicenda per sostenere la riconversione di segmenti produttivi. Ci sono tante opportunità, non ultima l’urgenza di integrazione della difesa europea e la già significativa collaborazione tra aziende italiane e tedesche del settore, leader anche a livello globale”.

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Titoli di stato Ue: i rendimenti dovrebbero scendere ulteriormente

Ma quali sono le prospettive per i titoli di stato della zona euro? Secondo le previsioni Karin Kunrath, chief investment officer di Raiffeisen Capital Management, “i rendimenti dei titoli di Stato in euro continueranno a scendere e rimaniamo ottimisti per questa categoria di obbligazioni”.

Presentando l’outlook 2025 “Mercati in equilibrio tra opportunità e incertezze”, l’esperta indica:

“Ci posizioniamo non solo in vista di un calo dei rendimenti dei titoli di Stato tedeschi, ma anche in previsione di una diminuzione dei premi per il rischio dei titoli di Stato italiani e francesi rispetto a quelli tedeschi. Siamo meno positivi sulle obbligazioni statunitensi e canadesi perché prevediamo un calo dei rendimenti più marcato sul mercato dell’euro rispetto a quello d’oltreoceano, dove la situazione economica è nettamente migliore”.

Soffermandosi proprio sui principali titoli di stato europei (in particolare BTP, Oat, e Bund) Althea Spinozzi, Fixed Income Strategist di BG SAXO e Saxo Bank, sottolineava nelle scorse settimane uno dei punti di forza dei BTP: la “stabilità grazie alla proprietà nazionale”. “La forte proprietà nazionale dei BTP italiani li mette al riparo dalla volatilità di mercato, in netto contrasto con la maggiore presenza di esposizione stranieri in Germania, che aumenta la sensibilità ai rischi esterni”, rimarca l’esperta.

 



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