Assumere droga è reato? La polizia può fare un test salivare a una persona per strada?
Sull’uso della droga e sulla liceità di tale comportamento non tutti hanno le idee chiare. Non sono in pochi a chiedersi ancora se drogarsi sia reato o, al contrario, sia lecito. C’è chi ritiene che drogarsi integri un semplice illecito amministrativo, non penale. In realtà non è neanche così. La confusione deriva dal fatto che la nostra legge nasconde una profonda ipocrisia di fondo: drogarsi non è vietato ma è vietato detenere droga. Strano vero? Viene punito il comportamento “prodromico”, ma non la condotta stessa, ossia il fatto di consumare la sostanza stupefacente. Cerchiamo di fare chiarezza sul punto. In questa guida vedremo pertanto se fare uso di droga è legale e quando possono essere fatti controlli nei confronti delle persone che non sono alla guida di un’auto e non creano pericolo per gli altri.
Assumere droga è reato?
L’articolo 75 del Testo Unico sugli stupefacenti punisce, con una semplice sanzione amministrativa, la detenzione di droga per uso personale (a prescindere dal tipo di sostanza stupefacente, sia essa leggera o pesante). A tale condotta consegue la revoca della patente, del passaporto e del porto d’armi da un mese a un anno.
Bisogna porre molta attenzione alle parole che la legge usa: si parla infatti di “detenzione” e non anche di “assunzione”. Questo significa che è vietato il possesso e non la consumazione.
In particolare:
- il possesso per uso personale integra, come visto, un illecito amministrativo;
- il possesso di un quantitativo tale da presumersi destinato allo spaccio (sia che ciò avvenga dietro pagamento o gratuitamente) integra un reato.
Al contrario, non commette né un illecito amministrativo, né un reato chi viene sorpreso dopo aver consumato la droga, ma senza che ne abbia ancora in dosso, nello zaino o nella borsa.
Questo significa che se un poliziotto vede una persona per strada in evidente stato di alterazione psicofisica, tale da far sospettare che abbia assunto droghe, non può contestargli nulla poiché la condotta non è vietata. Quindi, di conseguenza, non potrà neanche sottoporlo a test salivari o accompagnarlo in ospedale per le analisi del sangue o delle urine. Condotte di questo tipo integrerebbero un abuso di potere da parte del pubblico ufficiale, a cui il cittadino potrebbe opporsi senza perciò essere incriminato penalmente (ad esempio per il reato di “resistenza a pubblico ufficiale”).
Marco si fa una canna a casa e poi esce. Poco dopo un poliziotto lo vede per strada con gli occhi rossi e barcollante. La condotta di Marco non può essere punita, né a livello penale, né a livello amministrativo con la revoca della patente. Quindi il poliziotto non può costringerlo a fare i test della droga. Se però Marco avesse ancora con sé della cannabis (ad esempio nella tasca), il poliziotto potrebbe contestargli la violazione dell’art. 75 del TU stupefacenti e così inviare il verbale alla Prefettura. Il Prefetto provvederà poi a sospendere la patente del trasgressore.
Quando l’assunzione di droga è reato?
L’assunzione di droga diventa reato solo quando il soggetto si trova alla guida di un’auto o di altro veicolo (anche una bicicletta). In questi casi si applica l’art. 187 del codice della strada che prevede le seguenti sanzioni di tipo penale:
- ammenda da 1.500 a 6.000 euro;
- arresto da 6 mesi a 1 anno;
- sospensione della patente da 1 a 2 anni;
- decurtazione di 10 punto dalla patente;
- ritiro della patente e divieto di conseguirla per almeno 3 anni;
- confisca del veicolo.
Coltivare cannabis è reato?
La coltivazione di piantine di marijuana non integra un reato ma un semplice illecito amministrativo se la quantità di inflorescenze è minima e sempre che il titolare dell’immobile non venga trovato con strumenti che facciano presumere la finalità di spaccio (bilancini, buste di plastica per il confezionamento, ecc.).
Ciò vale anche per la cannabis per uso terapeutico: anch’essa non può essere coltivata. L’assunzione è ammessa solo dietro prescrizione medica e presso le farmacie autorizzate.
Approfondimenti in Cannabis: quando si può coltivare.
Quando scatta lo spaccio di droga?
Lo spaccio si configura invece quando la quantità di droga posseduta, le modalità con cui la stessa viene rinvenuta (ad esempio in dosi separate, con bustine di plastica, di bilancini di precisione) o altri elementi (ad esempio una grossa somma di denaro contante) fanno presumere che la sostanza sia destinata alla cessione gratuita o alla vendita.
Il Decreto Ministeriale 11.04.2006 indica tutte le sostanze ritenute stupefacenti e il quantitativo massimo che un soggetto può detenere affinché se ne presuma l’uso personale. Riportiamo le dosi per le sostanze più comuni:
- per la cannabis il limite è 500 mg di principio attivo (circa 25 assunzioni);
- per la cocaina il limite è 750 mg di principio attivo (circa 5 assunzioni);
- per l’eroina il limite è 250 mg di principio attivo (circa 10 assunzioni);
- per l’ecstasy il limite è 750 mg di principio attivo (circa 5 assunzioni).
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