Sebbene la rottamazione quinquies sia stata bocciata, c’è ancora la possibilità che i ritardatari possano beneficiare della rottamazione delle cartelle esattoriali con saldo e stralcio.
In questi anni la rottamazione delle cartelle esattoriali non pagate ha permesso a tantissimi contribuenti di mettersi in regola con i debiti dovuti al fisco e al contempo al governo di recuperare parte dei crediti che altrimenti sarebbero rimasti pendenti. Per tale ragione la proposta della Lega di dare vita alla rottamazione quinquies con scadenza al 25 giugno 2025 sembrava una via praticabile.
Come saprete la quinta rottamazione non è stata approvata dal governo e anche nella Legge di Bilancio 2025 non ha trovato spazio per mancanza di fondi necessari. Ci ritroviamo alle soglie del 2025, dunque, con una situazione di stallo, nella quale la Lega spinge ancora per la revisione del pagamento delle cartelle elettorali ed in cui il governo cerca fondi per poter completare le modifiche promesse agli scaglioni dell’IRPEF.
Per quanto riguarda il pagamento delle tasse, la modifica prevista riguarda il secondo scaglione, ovvero i cittadini con guadagni annui compresi tra i 28mila e i 50mila euro, per i quali l’IRPEF scenderebbe al 33%. Una modifica dunque che riguarderebbe il solo ceto medio e non ulteriori sgravi per il ceto basso che rimarrebbe con l’IRPEF al 23%.
La Lega vuole proporre una nuova legge sulla rottamazione delle cartelle esattoriali: cosa cambierebbe?
Come detto l‘estensione della vecchia rottamazione è stata bocciata, ma stando a quanto emerso da fonti vicine alla maggioranza, c’è l’intenzione di proporre una nuova legge che potrebbe essere approvata nel corso dei prossimi mesi. I dettagli emersi finora – non definitivi nemmeno nella proposta che verrebbe avanzata al parlamento – indicano che l’intenzione è quella di agevolare ulteriormente i contribuenti.
A differenza di quanto previsto dalla precedente rottamazione, quella pensata per il 2025 non prevedrebbe il pagamento di una maxi rata iniziale corrispondente al 20% della somma da versare. Verrebbe mantenuta invece la suddivisione in 18 rate uguali, tuttavia si concederebbe maggiore distanza tra l’una e l’altra per rendere più agevole il saldo del debito.
Questo possibilità di pagamento verrebbe concessa per tutte quelle cartelle esattoriali affidate all’Agenzia delle Entrate in scadenza al 31 dicembre 2023. La rottamazione consentirebbe non solo di rateizzare il pagamento, ma anche di abbassare la somma dovuta tramite la cancellazione di sanzioni e interessi per ritardata iscrizione a ruolo e aggio di riscossione.
Il contribuente che si vuole mettere in regola avrà la possibilità di decidere se pagare in un’unica soluzione o dilazionare il pagamento in rate a partire dal luglio del 2025. Non è chiaro ancora se, come in passato, il mancato pagamento della singola rata porta all’annullamento della rottamazione.
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