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“Noi abbiamo posto le basi per le prime grandi riforme”. Prima fra tutte “la riforma che va a ricostruire la sanità sul territorio” e non è un caso che “anche quest’anno siamo stati confermati tra le prime cinque regioni d’Italia che rispettano i livelli essenziali di assistenza”. Nel bilancio di fine anno, che appare più come un bilancio di legislatura, il presidente della Regione Marche,
Francesco Acquaroli indica quei risultati che fanno delle Marche “una regione dinamica e in crescita” e che la pone “prima in Italia per i pagamenti Fse+; terza in Italia per impegni Fesr e che ha avviato bandi per il 67% delle risorse”. E che ha “garantito il 100% del cofinanziamento dei fondi europei per un totale di 77 milioni nel triennio (2025-2027) ai quali si aggiungono i fondi regionali stanziati nel triennio 2022-2024”. Un bilancio “che mi rende orgoglioso”, ha tenuto a sottolineare spiegando che “tutto quello che è accaduto nel 2024 è stato fatto nel 2023, nel 2022, nel 2021” e rappresenta “una visione, una costruzione indefinita della regione come abbiamo immaginato e come lavoreremo per i prossimi anni”.
Perchè in questi quattro anni di governo della regione le frenate non sono mancate “con la pandemia e le guerre che ancora imcombono e che hanno pesato e pesano, il rincaro delle materie prime, la crisi energetica, ma anche, l’alluvione e il peso della ricostruzione post sisma”. Nonostante tutto questo “l’obiettivo è stato quello di cercare di mettere a terra il prima possibile quelle risorse che c’erano state assegnate dall’Unione Europea” perchè “eravamo stati classificati come regione di transizione”. Di qui, la scelta di “utilizzare quelle risorse aggiuntive il prima possibile per sostenere il territorio, le imprese, l’economia, il sociale e cercare di fare effetto leva per uscire” dallo stallo. “Il cofinanziamento che la regione ha messo in campo consente di completare la programmazione entro il 2027”.
Un obiettivo che Acquaroli giudica “straordinario” e che fa delle Marche “una regione all’avanguardia” e allo stesso tempo “è sintomo forte di un cambio di passo e di un’efficienza che ci viene riconosciuta” resa possibile da “una filiera amministrativa e politica che sul territorio ha funzionato”. Grazie anche “ad una approfondita azione di confronto e di concertazione, messa in campo dove “ogni passo, ogni atto emanato è frutto di una scelta condivisa col territorio”. A proposito dei rischi occupazionali che le crisi di alcune realtà produttive stanno determinando (Beko, Fabriano e l’indotto dell’automotive), Acquaroli pensa alla formazione per quanti possono essere riammessi nel sistema produttivo. Perchè, spiega “la nostra manifattura offre contratti importanti a tempo indeterminato, in luoghi puliti, sicuri e le competenze sono altamente tecnologiche”. E nel 2025 per questo, verranno messi in campo 14 milioni di euro per la creazione di nuove imprese e 25 milioni di euro per sostenere le imprese che assumono disoccupati o stabilizzano i loro dipendenti”.
Acquaroli si è poi soffermato sui risultati raggiunti nella sanità ammettendo che “ci sono criticità, esistono in tutta Italia e stiamo cercando di affrontarle, con l’attuazione della riforma e con un lavoro che ha come obiettivo quello di riequilibrare i servizi e ricostruire il territorio – ha spiegato – con investimenti importanti su nuovi ospedali a partire da Pesaro, Macerata e San Benedetto, sulle strutture esistenti, con l’apertura dei punti salute e degli AFT, le farmacie dei servizi, il rinnovamento della strumentazione tecnologica, il finanziamento delle borse di studio per medici di medicina generale e specialisti. Stiamo affrontando anche l’aumento fisiologico delle domande di prestazioni dopo la pandemia, circa il 30% in tutta Italia, e abbiamo visto i primi miglioramenti nelle liste d’attesa del 2024 rispetto al 2023. Un percorso sicuramente lungo che ci sta portando all’attuazione piena della riforma con gli atti aziendali” A questo si aggiungono i successi nel turismo e nelle presenze, sono stati superati già nel 2022 i dati pre-pandemia, con un record assoluto di turisti che è stato migliorato nel 2023 e sarà nuovamente migliorato anche nel 2024. Una strategia – ha precisato Acquaroli – coadiuvata dagli investimenti sui borghi per oltre 100 milioni e le opportunità per il turismo e la estagionalizzazione messe in campo.
Un grande tema è quello degli investimenti innescati per le infrastrutture che si confermano un pilastro per lo sviluppo regionale. La giunta regionale ha voluto focalizzare l’attenzione sul polo intermodale per potenziare sulle tre infrastrutture della logistica, a partire dall’Aeroporto che segna numeri record, l’avvio della continuità territoriale e l’aumento delle rotte, passando al Porto di Ancona che nei prossimi anni vedrà investimenti storici fino al progetto della Banchina Marche, all’Interporto, salvato con 8 milioni di euro al nostro insediamento, che vedrà nel 2025 l’apertura dell’hub del più grande player logistico al mondo. A questo si aggiunge lo sviluppo della rete viaria su tutta la regione, con importanti opere tra cui la Pedemontana, la Galleria della Guinza, l’Ultimo Miglio, la Salaria e un sistema di bretelle e intervallive. Il presidente ha poi evidenziato un dato legato all’andamento demografico delle imprese. “Abbiamo visto circolare in queste settimane alcune notizie fuorvianti sui numeri delle imprese marchigiane – ha aggiunto – voglio cogliere l’occasione di oggi per sottolineare che i dati vanno approfonditi e compresi. Quello sull’andamento delle nostre imprese, ad esempio, negli ultimi anni in virtù di una legge nazionale subisce anche le cancellazioni d’ufficio delle imprese iscritte ma inattive da almeno tre anni. Una procedura che negli anni passati non veniva effettuata. Ma al netto di queste cancellazioni d’ufficio, il dato sulle imprese negli anni dal 2021 al 2024 è migliore di quello del quinquennio precedente, dal 2015 al 2020. Questo racconta di un sistema che tiene nonostante le difficoltà”.
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