Il Capodanno Rai a Reggio Calabria, Cenerentola che a mezzanotte non vuole tornare in stracci

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Finanziamenti e agevolazioni

Agricoltura

 














Tutti ne parlano, la cercano, la scoprono. Reggio Calabria è la reginetta che volteggia sulla scia della cometa 2024. Un anno che si conclude con la magnificenza del Capodanno Rai arrivato come un salvifico deus ex machina a far dimenticare la coccarda disonorevole di ultima d’Italia. Dalla polvere all’altare a tempo di record: questa Reggio è bipolare, fissa cchiu fissa della storica fontana riemersa dispettosamente dal suo sonno sotteraneo a rompere le uova nel paniere dell’imponente palcoscenico televisivo, un colpo di scena che avrebbe fatto sbellicare di risate lo spiritello verace di Nicola Giunta.  

Mutuo 100% per acquisto in asta

assistenza e consulenza per acquisto immobili in asta

 


I riflettori mediatici sono potenti e nell’era della massima velocità di comunicazione, da ieri a oggi, mentre il palco si innalzava sullo sfondo del mare, le amarezze della classifica di invivibilità evaporavano tra gli aloni dei fari colorati, delle altissime impalcature, delle transenne dilagate a prendere autorevole possesso dell’intera piazza – scusate il disturbo, rimetteremo a posto meglio di prima e su questo non abbiamo dubbi.


La città bipolare tra le classifiche negative e l’euforia del Capodanno Rai


La scenografia dell’Anno che Verrà quest’anno è ispirata a una coda di pavone e Reggio sta davvero provando a fare la ruota. Per Natale la città ha indossato il vestito della festa con un’abbondanza di luminarie, l’albero monumentale, la musica d’atmosfera (a tratti too much), i mercatini carucci e con tanta voglia di crescere. Sarà l’orologio biologico preelettorale, o forse l’intuizione finalmente arrivata di mettere a frutto l’opportunità Ryanair e ora l’attrattore Capodanno Rai, ma abbiamo tirato fuori dalla credenza il servizio buono per sfoggiarlo ai turisti.


La città è sold out, e in fondo importa poco quale sia il reale propulsore di queste visite esplose all’improvviso. Poco importa che qualcuno rosichi e qualcun altro oggettivamente faccia notare che abbiamo beneficiato di un eccezionale ‘aiutino’. Reggio è bellissima, non dimentichiamolo. Con o senza megapalco. Con o senza le affasciananti evoluzioni dei droni edizione natalizia. Non farà sfigurare Mamma Rai, anzi.


Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati

 


Ma l’effetto di questi giorni frenetici è di collettiva ubriacatura, invece questa è una città che ha bisogno vitale di persone sobrie, soprattutto ai piani alti, quelli di guida. Se i reggini sono titolari di un inviolabile diritto alla leggerezza e la speranza – almeno a Natale – la lucidità è invece doverosa in chi amministra. Sebbene a un sindaco che si commuove per la sua città addobbata a festa possiamo pure concederlo, in questo caso, un pizzico di sogno.


Le classifiche (reiterate) sono carta che canta ma così, proprio ora, sanno un pochino di cattiveria. Ciascuno ha le sue disgrazie e ce lo dicono persino i residenti nelle città promosse: alcuni indicatori non sono misurabili, ma molti farebbero volentieri il cambio tra le brume della pianura padana e l’odore di salsedine del mare. Se per un attimo dimentichiamo l’esistenza del dl Calderoli, in ogni città si guarda l’erba verde del vicino.  


Hype reggino sui social ma la vera sfida inizia dopo la fine della festa


Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati

 

Sui social Reggio Calabria fa hype con soddisfazione. Tanti trend, storie, reel dedicati alla trasmissione L’Anno che Verrà con lo scenario di una città che ha stipulato una tregua con il freddo invernale. Il clima mite e il sole come risarcimento per le angosce da allerta gialla che avevano rischiato di mandare a monte il fantastico drone show. Ma la coriacea resilienza di Reggio Città Natale ha avuto la meglio anche sul meteo e in cielo sono riusciti a volare teneri abeti e pupazzi di neve, prima di restituire lo spazio aereo alle rotte dell’aeroporto, che dopo pochi mesi di rinascita ci ha già abituati al suo ritrovato traffico, cancellando l’ombra dei tristi anni di agonia. 


Siamo diventati un luccicante paese dei balocchi, e lusinghiamo chi viene a trascorrere qui la fine dell’anno, come e più di Roma, che ha toppato con il caso Tony Effe perdendo pure Mahmood; di Ancona a cui il ‘nostro’ spettacolo ha soffiato Alex Britti; di Napoli che però, mannaggia, si è accaparrata una mitica conterranea come Loredana Berté.


La Rai vince su quasi tutti i tavoli e il pubblico che riempirà piazza Indipendenza intercetta un fenomeno nuovo alle nostre latitudini: Reggio ha sbloccato il livello di città attraente per trascorrere un periodo di vacanza, località in cui c’è di bello da fare e vedere, meritevole dell’investimento economico e di tempo delle brevi ferie natalizie di chi vive a mille chilometri da noi.


Prestito personale

Delibera veloce

 

E se si nota qualche difettuccio, insomma, stavolta Reggio val bene una messa. In realtà quelle pecche che ben conosciamo (e con cui gli albergatori coraggiosamente combattono) le teniamo con cura nascoste sotto il tappeto, e non è reato. Un ospite si accoglie in una casa il più possibile in ordine e un turista non è interessato a ciò che accade fuori dalla bolla di giorni nei quali si ferma in una città. ll reato è semmai nei confronti dei cittadini. Non possiamo far finta che il centro e le periferie di Reggio stiano sullo stesso gradino.


Nonostante spettacoli e animazione organizzati nei periodi festivi (sempre con un palese distacco nella qualità e la spesa stanziata), alcune zone della città versano in stato di abbandono, sono sporche, prive di servizi e sideralmente lontane dalle mille luci dell’albero di piazza Duomo e dalla potenza di fuoco del gigantesco palcoscenico del Capodanno Rai. 


L’ultima del 2024 sarà una notte di allegria e movimento per Reggio, che forse somiglia a una Cenerentola al grande ballo di corte. In quella fiaba a mezzanotte l’incantesimo si interrompe e lei torna in stracci nel suo posto di sempre, umile e polveroso. E come dare torto a quanti temono che tutte le energie spese in questi giorni per impacchettare la città al cospetto della prima serata Rai svaniscano? Che verremo risucchiati nei soliti problemi di sempre e smascherandone le fugaci soluzioni fake, con l’aggravante di aver dimostrato che, volendolo, si può fare? 


Nel finale Cenerentola diventa principessa: per garantirci un futuro happy ending adesso serve salvaguardare la scarpetta di cristallo che questa parentesi euforica ci lascerà da qualche parte, tra stappi di spumante, bagni notturni nello Stretto, cornetti all’alba e nostalgici selfie dei fuorisede alla vigilia della ripartenza. Nell’anno che verrà il riscatto di Reggio dovrà affrontare, come tutte le città del Sud, la sfida dell’autonomia differenziata, e sopportare il ruolo di trofeo di un’acerrima campagna elettorale.

Sconto crediti fiscali

Finanziamenti e contributi

 


Ora però spegnete il volume della battaglia di colpe e meriti incrociati e lasciateci alzare quello della musica e la spensieratezza. Quando ci risveglieremo nel 2025, sui lustrini consumati della festa, i reggini saranno gli unici a poter ritrovare e custodire la fatidica scarpetta magica. 






















Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link